Benevento, Padella: "Qui mi sento stimato come persona"

Appesi gli scarpini al chiodo lo scorso novembre, Emanuele Padella è entrato nello staff del Benevento come collaboratore del direttore sportivo. L'ex capitano del Vicenza non ha dimenticato i colori biancorossi: "Nel 2020 non eravamo la squadra più forte ma quella giusta per vincere il campionato e mi fa rabbia quando, all'epoca, dissero che la Reggiana avrebbe potuto superarci se il Covid non avesse interrotto il campionato - sostiene al Giornale di Vicenza - Quel campionato l'avremmo comunque vinto noi. Quest'anno la squadra di Vecchi ha fatto una rimonta eccezionale, poi non so cosa sia successo con la Virtus Verona, ma è evidente che la botta è stata tremenda e lì si è spezzato qualcosa.
In C devi avere giocatori capaci di gestire le situazioni difficili e bravi ad adattarsi, perché giocare al Menti davanti a 9mila persone o ad Arzignano davanti a 500 spettatori non è la stessa cosa". Sull'esperienza a Benevento: "Sono legato alla piazza, qui sono passato dalla Serie C alla Serie A. Ho il patentino da allenatore e quello da direttore sportivo, quando Oreste Vigorito mi ha chiamato non ho potuto dire di no. Qui mi sento stimato prima di tutto come persona".
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