Salernitana, un inizio da record e il cuore di un gruppo rinnovato

Salernitana, un inizio da record e il cuore di un gruppo rinnovatoTMW/TuttoC.com
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 10:40Girone C
di Luca Esposito

Questa Salernitana è una squadra da record. Pur soffrendo nella parte centrale del secondo tempo e con il gol del vantaggio del Giugliano arrivato dopo meno di dieci minuti, i granata sono riusciti a conquistare la quinta vittoria in altrettante partite migliorando lo score che risaliva addirittura alla stagione 1939-40. Se è vero che il cammino è ancora lunghissimo e che le sfide più complicate sono in programma da metà ottobre in poi, è altrettanto vero che bisogna riconoscere grossi meriti a chi guida un gruppo totalmente rinnovato e un club reduce da due retrocessioni di fila e che in estate non ha investito chissà quali somme  sul mercato. Perchè la Salernitana versione 2025-26, è bene rimarcarlo, almeno sulla carta non è una corazzata. Lo certificano le difficoltà della retroguardia e il numero scarno di centrocampisti a disposizione dell'allenatore. Questo non va visto come uno sminuire il pokerissimo di successi. Esattamente il contrario. Perchè la storia di questo primo mese di campionato insegna che il Sorrento ha pareggiato a Catania ma ha perso all'Arechi e che il Cosenza ha rifilato 4 reti proprio gli etnei salvo poi perdere in casa contro i granata. Dove non arriva la tecnica sta arrivando il cuore. Se, in tre gare su cinque, ti ritrovi in svantaggio a inizio primo tempo e chiudi il match con una vittoria, è evidente che ci sia di base un gruppo che ha a cuore le sorti della maglia e che sta dando il 110% per vivere in simbiosi con la gente quella che è stata ribattezzata come la "stagione del riscatto". E mentre la società dice no all'arrivo di uno svincolato e prova a ricucire lo strappo con il presidente della FIGC Gabriele Gravina (scelta che la gente non ha approvato, il caso Sampdoria è ancora troppo fresco e la contestazione verso i vertici del calcio sarà ad oltranza), gli uomini di calcio stanno finalmente restituendo alla Bersagliera quella dignità sportiva perduta con il doppio salto all'indietro di categoria a suon di record negativi battuti e con una marea di direttori sportivi e allenatori che si sono avvicendati al timone. 

Tornando alla gara di ieri, possiamo dire che Giugliano-Salernitana è stato un derby anomalo. Nel primo tempo i granata hanno quasi dominato, sciorinando un calcio a tratti piacevole fatto di fraseggio, sovrapposizioni, partecipazione attiva dei braccetti alla manovra e costruzione dal basso. Merce rara a certi livelli. Eppure negli spogliatoi Inglese e compagni sono rientrati sul risultato di 1-1. Nella ripresa, invece, il Giugliano ha avuto tre occasionissime per passare in vantaggio, ma la Salernitana l'ha vinta nel suo momento peggiore grazie al tap-in di un Ferrari finalmente nel tabellino dei marcatori, ma ancora lontano dalla forma migliore. Il secondo derby stagionale lascia in eredità immagini molto belle che hanno emozionato i tifosi. L'abbraccio collettivo a fine gara, gente con i crampi che è rimasta in campo fino alla fine, Matino che entra e fa un grande salvataggio al 90', Donnarumma che emula il fratello e compie una parata che, fatta dai colleghi della A, avrebbe fatto per settimane il giro del web. E poi i singoli. Villa non conosce fatica e corre per 95 minuti, Cabianca è giovane solo anagraficamente visto che ha la personalità del veterano, Ferraris ha segnato due reti di fila, Frascatore ha avuto un buon impatto e c'è gente come Varone, De Boer, Tascone, Capomaggio e Golemic che non è ancora al 100% e potrà dare un ulteriore slancio all'ippocampo da qui alle prossime settimane. Intanto dopodomani si torna in campo e la Salernitana ospiterà il Cerignola, sfida non semplice ma che potrebbe già essere determinante in chiave classifica. Il Benevento, secondo a -3 dai granata, sarà di scena a Picerno, mentre le corazzate Trapani e Catania si sfideranno in un derby che potrebbe far perdere terreno ad entrambe in caso di parità. Necessario fare turnover, visti i tanti scontri ravvicinati, ma la rosa è piuttosto ampia e anche gente come Achik, Coppolaro e Knezovic scalpita per essere protagonista.

Nota a margine sui tifosi. Ci siamo già soffermati sui numeri record di una piazza che ha una passione smisurata. 5300 abbonamenti sottoscritti (mille in più della passata stagione in B), 12500 spettatori col Sorrento e undicimila con l'Atalanta23 di mercoledì sera. Per dopodomani l'incognita meteo e l'orario scomodo per commercianti e lavoratori lasciano presagire ampi spazi vuoti all'Arechi, ma la curva Sud offrirà un colpo d'occhio importante e proverà a spingere i propri beniamini verso il sesto successo consecutivo. Ieri in città si è festeggiato il Santo Patrono e, per le strade cittadine, c'erano tantissime persone con una tuta, una sciarpa o un vessillo granata, con annesso boato quando la Salernitana è passata in vantaggio consolidando la prima posizione in classifica. Insomma, al netto dello strappo con la proprietà e con alcuni esponenti della società ecco che il dodicesimo uomo si è ricompattato, ha fatto fronte comune, ha anteposto la volontà di scappare dalla terza serie a qualsivoglia forma di protesta pacifica. Sul web l'appello è praticamente unanime: "Nessuno dimentica il passato e Iervolino e Milan restano i responsabili del passaggio dalla A alla C, ma c'è una squadra che suda la maglia e dobbiamo sostenerla per tornare in serie B". Proprio per questo si spera che il Consiglio di Stato possa accogliere il ricorso del Centro di Coordinamento e annullare il divieto di trasferte che si protrarrà per tutto il girone d'andata, eccezion fatta per la gara di dicembre col Picerno. Non avere al fianco una tifoseria del genere in campo esterno è molto penalizzante per una realtà come la Salernitana, da sempre esempio di civiltà e correttezza. Il verdetto è atteso tra oggi pomeriggio e domani mattina.