A Rimini la squadra e Giammarioli provano a scongiurare il peggio. Ma senza la fideiussione quanto potranno andare avanti?

Se in campo le cose vanno benino con due vittorie nelle ultime tre uscite che hanno permesso alla squadra di ridurre di oltre la metà il -11 di penalizzazione, in casa Rimini i problemi societari sono ancora ben presenti tanto che il lavoro dell'esperto dirigente Stefano Giammarioli sembra essersi interrotta con i giocatori bloccati e già tesserati – da Alessandro Bassoli a Sergej Grubac passando per Michele Madonna – che al momento non sono ancora utilizzabili a causa di contratti che sforano il budget in assenza di quella famosa fideiussione che, seppur abbassata rispetto al passato e che si aggirerebbe attorno ai 100mila euro, ancora non si vede e che servirebbe per sbloccare alcuni acquisti e completare la rosa di mister D'Alesio già fortemente condizionata da un'estate con tante partenze e un mercato in ingresso praticamente fermo.
Il “tu sei senza squadra, noi ti rimettiamo in pista” è stato il mantra del direttore generale/direttore sportivo in queste prime settimane in biancorosso. Un messaggio che diversi giocatori svincolati hanno accolto, non ultimi gli attaccanti Alessandro Brancato (classe 2004 già tesserato) e Carmine De Sena (classe '91 che si allenerà con la squadra), ma che in assenza dei soldi rischia di restare solo sulla carta e non concretizzarsi tanto che Grubac avrebbe già lasciato la piazza stanco di aspettare un ingaggio che non si sa quando, e se, arriverà. Giammarioli per completare il suo lavoro, e magari avere anche un contratto visto che finora sta lavorando a sue spese non volendo andare a intaccare in budget da dedicare alla squadra, necessità di una mossa della società che tranquillizzi anche una piazza che ormai da mesi è in rotta con la proprietà – come si è visto con la contestazione in occasione del derby col Forlì - e vive sul filo del rasoio.
Senza passi concreti non si sa quanto l'esperto dirigente possa continuare a svolgere il suo lavoro e come se non bastasse fra una settimana potrebbe arrivare una decisione chiave sul futuro del club. L'otto ottobre infatti il TAR dell'Emilia Romagna si pronuncerà sulla concessione dello Stadio Neri: se dovesse dar ragione al Comune, che non intende concedere l'impianto all'attuale società a causa delle varie inadempienze, potrebbe arrivare un altro duro colpo al futuro dei biancorossi. La Building Company ha dunque sempre meno tempo per dare seguito alle parole spese in conferenza stampa o a Rimini potrebbero tornare a materializzarsi gli incubi di un fallimento.
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