A scuola di playoff dalla Serie C, storico laboratorio del calcio del futuro: perché non proporsi per il tempo effettivo?

09.05.2022 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
A scuola di playoff dalla Serie C, storico laboratorio del calcio del futuro: perché non proporsi per il tempo effettivo?
TMW/TuttoC.com

Esistono i tweet di apprezzamento, una volta tanto permetteteci un editoriale di apprezzamento. Da queste parti siamo molto sensibili alle varie pagine "complicate" che il calcio di Serie C affronta ogni anno. Il sottoscritto, per esempio, è stato spesso fortemente critico sull'andamento lento - per usare un eufemismo - della riforma, così come sulla gestione complessiva del caso Catania. Vi raccontiamo domenica dopo domenica il campionato, ora arriverà il mercato, ma seguiamo (almeno, cerchiamo di seguire) anche in maniera costante e a volte anche parecchio puntigliosa tutti i vari casi che esplodono. Ne abbiamo avuti quest'anno, e per la cronaca ne avremo prossimamente: ci siamo già chiesti che fine abbia fatto l'idea di abolire ripescaggi e riammissioni, e con le iscrizioni quest'anno il mare sarà parecchio mosso. La premessa serve a uno scopo: chiarire che se per una volta chi scrive vuole guardare a quanto di bello questo nostro campionato ci offre, ciò non vuol dire che ci si dimentichi tutto il resto e si sostenga che tutto fila liscio. Semplicemente, per una volta concedeteci qualche riga di apprezzamento.

I playoff sono uno spettacolo. Non li ha inventati la Lega Pro, ci mancherebbe, ma li ha declinati nel senso di un secondo campionato da aggiungersi a quello principale, vista la loro ampiezza. Sotto questo punto di vista, sono anche onerosi e crudeli per chi esce lungo la strada, ma that's life. Rimettono in discussione i valori di un'intera stagione, anche se alla fine i più forti vanno avanti comunque. E regalano partite molto più seguite di quelle "ordinarie". Aver regalato a più della metà della categoria un codazzo così importante alla stagione ha inoltre "ammazzato" in radice la questione delle potenziali combine - ancora: ci sono, non abbiamo l'anello al naso ma - notevolmente diminuite rispetto al passato neanche troppo lontano.

L'idea è talmente buona che presto o tardi li avremo anche in Serie A. Pure i muri sanno che Gravina li introdurrebbe domani, di recente ne ha parlato anche un giocatore di un certo peso come Chiellini: va un po' spettacolarizzato, il caro vecchio pallone, senza snaturarlo. E i playoff sono perfetti, come tante piccole innovazioni che proprio la Serie C ha dato. Di recente, non sfuggirà che in Italia le cinque sostituzioni a partita sono state introdotte dapprima in terza serie: ormai le usano tutti e non si torna più indietro. Per ovvie ragioni economiche, il VAR non è stato testato in C prima di passare in alto, ma per esempio non tutti ricordano che, correva la stagione 1993-1994, furono proprio C1 e C2 i primi campionati italiani a testare i tre punti per partita. Oggi ci sembrano la regola, furono una novità epocale.

È questo ruolo di luogo di sperimentazione che la Serie C, oltre alla sua dimensione locale, deve (e vuole, per quel che ci consta, prova ne sia il recente lancio degli NFT, che ancora non tutti sappiano cosa sono ma di certo rappresentano il futuro) usare come leva per ricordare a tutti la propria importanza nel sistema calcistico. Di seconde squadre abbiano scritto parecchio nelle ultime settimane, non ci torniamo. Ma sui giovani va ricordato un dato: in questa stagione, in Serie A, soltanto dodici calciatori dal 2002 in poi hanno giocato più di 500 minuti. In Serie B sono appena sette, in Serie C diventano cinquanta: è un patrimonio non da poco. E in tema di innovazioni guardiamo al futuro: per esempio la C potrebbe proporsi per testare un'altra novità di cui si sta parlando molto a livello internazionale, il tempo effettivo. Sarebbe l'ennesima rivoluzione copernicana che passa dal basso. E i territori da esplorare sarebbero tantissimi: l'azionariato popolare, per esempio, in Italia un grande sconosciuto. Una nuova Coppa Italia: la Lega di A non apre a una competizione stile FA Cup? Perché non proporre una coppa che metta insieme B e C? Forse andiamo un po' troppo avanti con le idee. Però è da lì che si riparte, ed è da esse che la C deve fare iniziare ogni discussione intorno alla sua utilità al calcio, italiano e non.