A Trapani l'orologio punta allo zero e il sistema rivede comparire i propri difetti. Ecco le soluzioni che il sistema non ha preso in esame. Campagna elettorale al via: ne vedremo delle belle

02.10.2020 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
A Trapani l'orologio punta allo zero e il sistema rivede comparire i propri difetti. Ecco le soluzioni che il sistema non ha preso in esame. Campagna elettorale al via: ne vedremo delle belle

Ci sarà mai una stagione normale?
Ecco, questa è la domanda che ogni giornalista al seguito della Lega Pro, alla pari di qualsiasi tifoso, con un misto di ironia e rassegnazione, si è fatto quest’oggi di fronte al nuovo capitolo della saga Trapani, l’ennesima telenovela in salsa Serie C. Un interrogativo che ha il sapore della retorica, ma al tempo stesso di quella voglia di pace e tranquillità che, per tanti di noi, solo il calcio sa regalare.
Archiviata la polemica spicciola lo scorso anno la Lega Pro, al netto del cataclisma chiamato Covid-19, grazie alle nuove regole per le iscrizioni, una maggiore severità nel controllo degli acquirenti dei club e una ritrovata celerità nelle sanzioni, aveva portato a termine la stagione con sessanta formazioni su sessanta. La normalità la chiamerebbero in tanti, una sorpresa viste le precedenti annate della terza serie la chiamiamo noi.

IL SOLITO CANOVACCIO - Quest’anno, dunque, cos’è andato storto? Di nuovo? Quello che è accaduto anche in precedenza: ovvero che una delle società retrocesse dalla Serie B, a fronte di una gestione economica portata avanti in maniera piuttosto fantasiosa dalle precedenti proprietà, non è stata in grado di sopperire alla differenza economica fra i due campionati. L’iscrizione avvenuta? L’ultimo azzardo della proprietà che ha salutato nelle scorse settimane, poco prima che tutto franasse. Adesso, a due giorni da Catanzaro-Trapani, l’orlo del precipizio per i granata è sempre più vicino. Una presenza inesorabile dalla quale appare oramai impossibile sottrarsi. Un’esagerazione? Speriamo, ma i fatti appaiono abbastanza chiari. I precedenti non regalano speranze. Un corto circuito noto a tutti.



PER COLPA DI CHI? - In attesa, dunque, che il conteggio arrivi allo zero è partito il consueto canovaccio, la più classica caccia al colpevole. I responsabili sono sempre gli altri, la colpa muore fanciulla ogni volta.
La realtà di quanto sta avvenendo in Sicilia parla nuovamente di un’occasione persa. Da parte di tutte le istituzioni del mondo del pallone. Senza esclusioni. Dalla Lega Pro, alla FIGC, alle altre leghe. Quale occasione? Quella proposta dalla crisi dei mesi scorsi quando tutto il sistema poteva rinnovarsi in strutture e modalità, puntando a cambiare se stesso dall’interno. Dando una nuova forma alla Serie C, ma anche alla B visto i casi Modena, Vicenza, Trapani, Palermo, Bari, Avellino, Foggia etc che derivano tutti da lì. Utilizzando strumenti inediti come la defiscalizzazione e il semiprofessionismo, cercando di rendere ancora più soft quel passaggio dalla Serie D ai Pro che a volte risulta impossibile da sopportare per le piccole realtà di provincia. Due idee delle quali abbiamo già parlato a più riprese da queste pagine, ma che non possono e non devono passare nel dimenticatoio come invece sta accadendo.

LA CACCIA AL VOTO - A vantaggio di cosa? Della campagna elettorale. Per chi, infatti, non se ne fosse accorto in queste settimane, da più parti ma fortunatamente ancora non da tutte, anziché pensare a qualcosa di concreto per il futuro prossimo del sistema è iniziata la consueta battaglia politica. Sia in Federazione che Lega. Uno scontro di posizioni che regala spazio di espressione a tutti, anche a chi scomparso oramai da anni dalla scena per torna alla luce del sole improvvisamente dopo quasi un lustro, oppure usa le pagine di un blog per far ricordare della propria esistenza agli altri, tranne che ai tifosi, oggi non solo privi di possibilità di espressione, ma anche del megafono della curva (e non solo in Sicilia viste le recenti situazioni fra Carpi e Livorno).

In conclusione, un avviso ai naviganti. Preparatevi, e prepariamoci, a settimane e mesi intensi. Non solo sul campo (purtroppo), ma anche fuori, negli uffici, negli studi tv e in onda sulle frequenze radio. Perché la voglia di cancellare i dubbi espressi in queste righe potrà portare di tutto. Anche a cancellare ciò che di buono è stato fatto seppur nelle stanze meno conosciute, fra scrivanie gemelle e mezzanini usati come uffici, a caccia di soluzioni troppo semplici da dimenticare quanto fondamentali nella vita di tutti i giorni.