Caos multiproprietà, ma Salerno non è paragonabile a Trapani. Vaccinati allo stadio con tampone, che rischio! Siena, Perinetti è garanzia di futuro

Caos multiproprietà, ma Salerno non è paragonabile a Trapani. Vaccinati allo stadio con tampone, che rischio! Siena, Perinetti è garanzia di futuro
mercoledì 22 dicembre 2021, 00:00Il Punto
di Luca Esposito

La giornata di oggi è stata contraddistinta dall'esplosione del caso Salernitana che, inevitabilmente, avrà ripercussioni anche sul torneo di Lega Pro in virtù della presenza di Mantova e Bari che sono le ultime multiproprietà esistenti nel calcio. Partiamo subito da una premessa: siamo estimatori del presidente Francesco Ghirelli e riteniamo che sia un innovatore che riesce a dare sempre un contributo importante al mondo dello sport, la sua opinione sulle doppie proprietà è nota da tempo ed è plausibile immaginare che l'errore sia a monte. Non ce ne voglia, però, se diciamo che paragonare il dramma della Salernitana alla situazione vissuta dal Trapani un anno e mezzo fa sia fuori luogo. In questo caso stiamo parlando di un club virtuoso, economicamente a posto e in grado di autogestirsi anche grazie alla straordinaria forza della piazza, la sensazione è che le antiche ruggini con Claudio Lotito abbiano finito per penalizzare una società che era tornata meritatamente in serie A e che, oggi, rischia la terza cancellazione in poco più di quindici anni. Nessuna cattiva fede o vendetta, ci mancherebbe, ma a Salerno è unanime la sensazione che queste regole già opinabili siano state applicate alla lettera senza possibilità di avere una proroga proprio per i rapporti tesi tra le parti. In fondo, come abbiamo detto già altre volte, bastava abolire questo divieto esteso a parenti di terzo grado ed affini per garantire la permanenza nel calcio di imprenditori facoltosi ed evitare strascichi giudiziari sfociati, ad esempio, nel ricorso del Bari. Che la giustizia ordinaria possa, tenendo conto anche dei diritti costituzionalmente garantiti, ribaltare tutto tra qualche mese? Staremo a vedere, di certo è raro che in un Consiglio Federale non si tenga conto del parere unanime espresso da quasi tutte le squadre che militano in A. Tutto molto triste, comunque.

Capitolo mercato. Ad Avellino, smaltita la delusione per il pari interno con il Foggia maturato al 95', è tempo di programmare il futuro. I rinnovi di Tito, D'Angelo e Silvestri sono un segnale di continuità, al gruppo base saranno aggiunti 2-3 tasselli d'esperienza per consolidarsi in zona playoff ed essere una mina vagante. E proprio il mercato potrebbe cambiare gli scenari in terza serie, con tre gironi quanto mai equilibrati. Nel raggruppamento C  bella partita tra Paganese e Turris, inevitabile un focus sugli spettatori. Tutto è filato liscio sotto il profilo dell'ordine pubblico, solo sfottò tra le due tifoserie che hanno avuto un atteggiamento goliardico ma mai fuori dalla regole. Una bella giornata di sport, uno spot per la Campania e un pareggio interessante sul rettangolo verde. Questa Turris gioca davvero un bel calcio, ormai non è più una rivelazione ma una piacevole conferma. Il Modena continua la sua marcia trionfale nel girone B e solo una grandissima Reggiana non consente di andare già in fuga. Merita fiducia incondizionata la dirigenza del Siena. Sarà pur vero che ci sono stati diversi cambi in panchina, ma parlare dopo è sempre troppo semplice. Tutti, in estate, avevano fatto i complimenti al club per aver acquistato calciatori di livello per la categoria, investimenti non indifferenti in relazione ai tempi che corrono. La classifica dice che i playoff non sono lontanissimi ma anche che il margine sulla zona retrocessione non è rassicurante, ma quando dietro la scrivania c'è un ds come Giorgio Perinetti è chiaro che le possibilità di raggiungere il traguardo sono elevatissime.

A proposito di esoneri, possiamo dire che il cambio di guida tecnica non sempre porta risultati, basti pensare al rendimento del Catanzaro che resta altalenante pur con l'arrivo di mister Vivarini. Lo dicemmo qualche tempo fa: il tecnico, professionista serissimo, è comunque reduce da una serie di flop ed esoneri culminati con alcune retrocessioni. Era lui l'uomo giusto? Chiudiamo con il Covid che, dopo mesi di calma apparente, torna a bussare prepontentemente alle porte dello sport. E' noto che alcune partite siano state rinviate, in altre circostanze le squadre sono scese in campo con un gran numero di indisponibili. Ironia della sorte anche in questo caso la Salernitana si trova a fare giurisprudenza: a Udine non ha potuto presentarsi per ordine dell'ASL regionale, la Lega A non ha rinviato la partita e sarà 3-0 a tavolino. Con possibili ricorsi qualora i granata restassero in massima serie. Il protocollo è stato trascurato in virtù di un miglioramento dei dati pandemici, ma non è possibile che ogni Lega agisca con regole proprie. Se c'è emergenza sanitaria, stop sia anche con un solo tesserato positivo. Perchè i tempi di incubazione sono mediamente di 4-5 giorni e i falsi negativi mettono a repentaglio la salute degli atleti. E speriamo, infine, che non venga davvero istituito il tampone obbligatorio anche per i vaccinati. Sarebbe un bello schiaffo per il Green Pass, ma soprattutto per le tifoserie e le società di calcio.