Casertana e il ritorno tra i Pro di una piazza affamata di calcio. Spal-Benevento, quando la caduta può essere l'inizio della risalita

Editoriale di oggi che si apre con la Casertana. Salvo clamorosi ribaltamenti dovrebbero essere i falchetti ad essere ripescati in Lega Pro. Complimenti alla proprietà che, in questi anni, ha portato avanti una politica oculata spendendo il giusto e valorizzando i giovani. Non ce ne vogliano la Reggina e altre squadre che rischiano davvero di sparire dal professionismo per motivi extracalcistici: auguriamo a tutte loro, indistintamente, di tornare quanto prima in alto e di regalare gioia a quei tifosi che, purtroppo, risultano sempre i più penalizzati. Ma anche a Caserta c'è fame di calcio: bella città, tifoseria calda e sensazione che, tra le mura amiche, i rossoblu saranno osso durissimo per tutti. Basti pensare che non molti anni fa, proprio grazie alla capacità di sfruttare il fattore casalingo, la Casertana guidata da Gregucci prima e Campilongo poi arrivò ad un gol dalla qualificazione playoff e da quegli spareggi che sfuggirono per un soffio. Ora c'è tempo per avviare un nuovo progetto pluriennale che punti alla salvezza tranquilla prima e alla zona sinistra poi. Per quanto riguarda il mercato, Avellino quasi al completo. Per stessa ammissione di mister Rastelli, la dirigenza irpina è riuscita a consegnargli la rosa che affronterà il campionato in meno di un mese. Forse si farà un ulteriore investimento per un difensore e per un fantasista in grado di spostare gli equilibri e di garantire nuove soluzioni tattiche, ma già ora i biancoverdi si candidano ad essere mina vagante. Nel girone B, laddove potrebbe finire a sorpresa il Pescara, si muove tanto la Spal. Siligardi è pezzo da 90 per la categoria, ottimi anche gli innesti Carraro e Iglio che rinforzano il centrocampo e permettono a mister Di Carlo di guidare un organico destinato a lottare fino alla fine per il vertice.
Bravo il direttore sportivo Fusco, ottimo il suo approccio con la nuova realtà. Si attende qualche colpo in più da parte dell'Entella, laddove la politica dei giovani potrebbe prevalere su quella del "nome". Evidentemente i liguri non hanno superato in pieno il trauma sportivo della mancata promozione diretta e dell'eliminazione ai playoff. A Benevento, invece, il lavoro tanto e la strada è in salita. Del resto il ds Carli era consapevole che il mercato in uscita avrebbe comportato delle difficoltà non indifferenti soprattutto se i calciatori chiedono sostanziose buonuscite per rescindere i contratti in essere e accasarsi altrove. La proprietà, ancora adirata per l'inopinata retrocessione, pare sia di avviso diverso e questo frena - ad esempio - il passaggio di Improta al Cosenza. Alla fine prevarrà il buonsenso, è nell'interesse di tutte le parti in causa interrompere rapporti lavorativi ormai ai minimi termini e avviare definitivamente il nuovo corso della strega. Un nuovo corso che, però, sarà altrettanto ambizioso. Sia perchè qualcuno, alla fine, potrebbe rimanere (su tutti Ciano, uno che può fare la differenza se al 100% fisicamente), sia perchè il presidente Vigorito non ha mai lesinato sforzi quando ha dovuto allargare i cordoni della borsa. Sarà un giusto mix tra giovani, esperti e gente di categoria. E il colpo Meccariello è coerente con la nuova politica societaria.ie che salutano la C
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