Consiglio di Stato, ancora nulla di fatto: la sentenza arriverà oggi. In tante aspettano, ma non è più pensabile di vivere un'altra estate così

Consiglio di Stato, ancora nulla di fatto: la sentenza arriverà oggi. In tante aspettano, ma non è più pensabile di vivere un'altra estate cosìTMW/TuttoC.com
mercoledì 30 agosto 2023, 00:00Il Punto
di Tommaso Maschio

È vero che fatto 30 si fa 31, ma in cuor nostro speravamo che nella giornata appena conclusa arrivasse la parole fine ai ricorsi e contro ricorsi che hanno condizionato e continuano a condizionare la Serie B in primis e le due leghe inferiori a cascata. E invece bisognerà attendere ancora qualche ora prima di conoscere le decisioni del Consiglio di Stato su Reggina e Lecco. Con tante squadre alla finestra – dal Brescia al Perugia fino alla Casertana – che vedono il loro destino appeso alle decisioni della corte così come la Serie C che attende di poter annunciare il roster definitivo delle squadre al via della stagione.

Al momento, ma tutto può essere ribaltato e non siamo dotati di una sfera di cristallo (ammesso che funzioni), il Lecco dovrebbe essere confermato ai nastri di partenza della Serie B con il Consiglio di Stato che dovrebbe ribadire quanto deciso dal TAR nella puntata precedente della telenovela relativa alle iscrizioni con il Perugia che dunque resterebbe con il cerino in mano pronto a riconquistare la cadetteria sul campo in un Girone durissimo come quello B. Per la Reggina invece le speranze sono ridotte al lumicino anche per via dell’incertezza che grava attorno alla società (“Tutto si è svolto su questi due elementi: il termine perentorio e l’instabilità economica della nostra società” ha detto il sindaco Versace). I commenti all’uscita del tribunale infatti non sono stati dei più positivi, al netto delle speranze dei diretti interessati, con il Brescia che dunque scalda i motori per la riammissione nonostante un mercato ancora fermo e in altissimo mare e la Casertana che guarda anch’essa interessata per poter riottenere la Serie C.

Quella di domani sarà la sentenza definitiva, a meno di ipotetici ricorsi al Consiglio Europeo, che porrà la parola fine a una vicenda estenuante che ha condizionato pesantemente due delle tre serie professionistiche italiane e che richiama la FIGC a rivedere nuovamente la giustizia sportiva. Nel 2023 non è pensabile che dei campionati partano monchi, senza conoscere una delle partecipanti e con l’altra in bilico, generando effetti a catena e bloccando quelli inferiori. Bisogna velocizzare i tempi, magari introducendo una pre iscrizione già a marzo-aprile per avere chiare eventuali problematiche con un margine importante e non arrivare con l’acqua alla gola fuori tempo massimo. Ne va dell’immagine del sistema e della sua tenuta. Perché altre estati così non sono ammissibili, anche se lo diciamo ogni anno e puntualmente ci ritroviamo a capo.