Coppa Italia, per la Lega Pro una vittoria di Pirro. Bari, sbagliare ancora non è più contemplabile. A Cosenza persiste il silenzio, quanto durerà?

08.06.2021 00:00 di  Dario Lo Cascio  Twitter:    vedi letture
Coppa Italia, per la Lega Pro una vittoria di Pirro. Bari, sbagliare ancora non è più contemplabile. A Cosenza persiste il silenzio, quanto durerà?

Sarò diretto: per me avere ottenuto l'accesso di appena quattro squadre alla prossima Coppa Italia è un risultato che lascia davvero il tempo che trova. È un contentino, nulla più. A questo punto era davvero il caso di rinunciarvi. O tutti o niente. Accettare questa proposta significa per la Serie C ammettere pubblicamente di non avere la stessa importanza, come Lega, delle altre. Serie A: 20 squadre su 20; Serie B: 20 squadre su 20; Serie C: 4 squadre su 60. Non penso serva aggiungere altro. 

Il problema qui è che una competizione che si chiama "Coppa Italia" non può essere organizzata da una o due leghe che decidono arbitrariamente chi deve partecipare. Trovo assurdo che, nel 2021, non esista in Italia una competizione organizzata dalla Federcalcio, super-partes, equilibrata e senza interessi di parte. Ma d'altronde se anche le riforme fin qui si son fatte a compartimenti stagni, figuriamoci le coppe...

Cambiando argomento, parliamo di due piazze del Sud, sicuramente tra le più calde del prossimo Girone C di Serie C. A Bari ormai la scelta per il direttore sportivo sembra certa: sarà Ciro Polito. In casa biancorossa non si può più sbagliare, dopo la finale persa nel 2020 e l'eliminazione al primo turno nazionale di questo torneo. In due stagioni si sono avvicendati quattro allenatori sulla panchina biancorossa, segno evidente che sono stati commessi degli errori. Che non sono più ammessi. 

Un altro paio di maniche la situazione del Cosenza. A un mese dalla retrocessione in C è di fatto l'unico club arrivato dalla B che non ha definito o anche solo abbozzato il prossimo torneo. Con direttore sportivo e allenatore uscenti, ai rossoblu sono stati accostati tanti nomi, ma di concreto non c'è davvero nulla. Un rebus da risolvere, perché il presidente Guarascio non può attendere oltre o sperare in un improbabile ripescaggio in B. Bisogna agire e farlo subito, per non farsi poi trovare impreparati, indipendentemente dalla categoria.