COSENZA E ROBUR AD UN PASSO DAL SOGNO. TECNICI ALLA RIBALTA IN QUESTI PLAYOFF. ZANETTI E' IL FUTURO, LUCARELLI RIMANI A CATANIA!

Nato a Firenze nell'anno del Mundial spagnolo. Giornalista di TuttoMercatoWeb.com, direttore di TuttoC.com
11.06.2018 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
COSENZA E ROBUR AD UN PASSO DAL SOGNO. TECNICI ALLA RIBALTA IN QUESTI PLAYOFF. ZANETTI E' IL FUTURO, LUCARELLI RIMANI A CATANIA!

Finalmente ci siamo. La finale di Serie C è decisa. Saranno Cosenza e Robur Siena a contendersi l’ultimo pass per la cadetteria, ma chi si aspettava una doppia qualificazione senza grosse emozioni è rimasto drammaticamente deluso. Questo perché, com’è prassi nella terza serie, ogni gara fa storia a se, non esistono altro che i 90’ da affrontare e la voglia di non mollare un centimetro vince su tutto. Su queste basi sia Cosenza che Robur hanno portato a casa un risultato, a loro modo, unico.

Da una parte ecco il sorprendente Cosenza di Piero Braglia. Lo scorso anno il finale di stagione per il tecnico toscano, allora alla guida dell’Alessandria, fu una vera tragedia. Oggi i suoi Lupi sembrano giocare, correre e vincere come trainati dalla cavalcata delle valchirie di Wagner. La sconfitta in extremis patita a Bolzano nell’andata della semifinale contro il SudTirol, invece di abbattere il morale di Tutino&C. lo ha reso ancora più forte. Neanche il primo tempo finito in parità ha dimesso l’animo dei calabresi che, poi, nella ripresa hanno letteralmente schiacciato la formazione di Paolo Zanetti (il miglior prospetto per la panchina del calcio italiano: guai a sbagliare la prossima mossa) tanto da tornare in gara con Baclet e conquistarsi la finale propiziando l’autorete di Frascatore nel recupero.

Al Massimino di Catania, invece, sono i calci di rigore a decidere la vincente fra i padroni di casa e la compagine di Michele Mignani. La prestazione degli etnei questa sera è stata, infatti, la riprova della qualità di un gruppo che solo un Lecce fuori categoria poteva superare. Mazzarani, Lodi, Rizzo e Biagianti con la loro esperienza hanno fatto da base per un collettivo che, non solo, ha ottenuto risultati, ma ha anche avuto modo di lanciare giovani di altissimo profilo come Bogdan e Barisic. Un gruppo che, dunque, merita di avere una seconda chance per conquistarsi la Serie B. Ancora con Cristiano Lucarelli in panchina.

Infine la Robur. Al termine della stagione regolare sui bianconeri da queste colonne ho avuto modo di dire come il lavoro del tandem Mignani-Vergassola fosse la vera forza della squadra costruita dalla presidentessa Durio. Il Livorno era stato costruito per vincere (come poi è accaduto) il girone, mentre il Pisa nonostante un organico superiore non è riuscito a dimostrarsi tale. Quanto messo in mostra nei playoff ha amplificato ulteriormente la portata del lavoro fatto in Toscana. Mettere in fila Reggiana (al netto delle polemiche che continuano ancora a giorni di distanza) e Catania non è da tutti e adesso arriva l’ostacolo più grande da superare: se stessi.

La Robur finora è stata la squadra “sfavorita”, sia nel girone che nei playoff, mentre in finale contro il Cosenza toccherà loro il ruolo di favorita. Per tradizione, blasone e valori non potrebbe essere altrimenti. Come si troveranno i bianconeri in questa nuova posizione? Chi vivrà vedrà. Appuntamento a sabato prossimo in quel di Pescara. In bocca al lupo a tutti.