Fidelis Andria in vendita, quando la memoria è corta. Il "coraggio" della Viterbese di non cambiare

10.10.2022 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Fidelis Andria in vendita, quando la memoria è corta. Il "coraggio" della Viterbese di non cambiare
TMW/TuttoC.com

Disponibilità irrevocabile a cedere le quote. Recita così, più o meno, il comunicato con cui Aldo Roselli, patron della Fidelis Andria, ha annunciato l'intenzione di vendere il club federiciano. Il motivo? Tutto nasce dalla contestazione subita dopo il ko contro il Catanzaro. Pesante, ma si parla della prima in classifica, la squadra più prolifica d'Italia. C'è davvero questa intenzione o è solo una provocazione? La domanda è legittima, la risposta è che probabilmente c'è del vero sotto, del resto nelle scorse settimane si è registrato un certo interesse da parte di imprenditori stranieri nei confronti della società pugliese. E magari ora il percorso di cessione subirà un'accelerata. Un peccato che ci si arrivi così: degli errori li commettono tutti e se ne sono verificati anche in questo caso, ma Roselli ha preso il club in basso, l'ha iscritto in D, ha tirato fuori soldi per il ripescaggio in C e dà garanzie sul futuro. Alle volte, anche nelle difficoltà, è meglio tenerseli stretti certi proprietari, senza avere la memoria corta su quel che di buono hanno fatto.

Degli esoneri e delle notizie a essi legati viviamo anche noi, in termini di letture. Se ne sono già consumati parecchi, in queste prime settimane di campionato, ma ogni tanto c'è chi ha un'idea diversa. E, di questi tempi nei quali per risparmiare qualcosa si punta anche sui riflettori spenti durante il giorno, non è affatto una cattiva idea. Specie se poi porta risultati sul campo. È successo a Viterbo: spifferi sulla panchina, soluzioni alternative a partire da qualche allenatore che si è proposto, la scelta della dirigenza è stata quella di puntare su Filippi. E il risultato col Monopoli ha pagato: è ancora troppo poco per mettere in sesto l'annata, ma almeno è un primo passo. A volte avere il coraggio di non cambiare paga.

Le partite di giorno? Ne abbiamo parlato e stiamo parlando pure troppo. Continuo a pensare che il problema sugli stadi - e non solo su quelli - sia strutturale, che un tampone possa anche essere utile nel breve periodo ma servano soluzioni che guardino più lontano. Intanto, tempi estremi richiedono estremi rimedi. Certo, bisognerà sperare che piova poco…