Foggia e Lecco in finale sono il capolavoro di due allenatori veri come Rossi e Foschi. Ferrero e il Perugia, un'ipotesi che la FIGC ha il dovere di monitorare

09.06.2023 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
Foggia e Lecco in finale sono il capolavoro di due allenatori veri come Rossi e Foschi. Ferrero e il Perugia, un'ipotesi che la FIGC ha il dovere di monitorare

“Io ve lo avevo detto” oppure “È andato tutto come previsto”. No, frasi del genere dal sottoscritto non le sentirete in merito al nome delle due finaliste dei playoff di Serie C emerse pochi minuti fa al termine di due gare combattute e di una doppia roulette dagli undici metri. Foggia e Lecco. Lecco e Foggia. Saranno queste le due squadre che si giocheranno il quarto e ultimo pass per la Serie B. Un traguardo magari sognato, agognato, ma oggi terribilmente a portata di mano.

Per i Satanelli l’ultimo ballo in cadetteria risale al 2018/2019, prologo al fallimento dell’estate seguente. Per i lombardi, invece, occorrere tornare molto più a ritroso nel tempo: a poco più di mezzo secolo fa. Quando la quasi totalità di chi legge queste pagine non era neanche su questo pianeta.



Un traguardo, dicevamo, oggi alla portata. Un obiettivo che è divenuto tangibile grazie sia al lavoro delle due società, che a quello di due tecnici diversi fra loro ma accomunati da una grande conoscenza del calcio italiano, in ogni sua categoria. Luciano Foschi da Albano Laziale e Delio Rossi da Rimini. Il primo tecnico protagonista spesso e volentieri nella “provincia del grande impero calcistico”: Renate e Ravenna le sue esperienze più significative. Il secondo, invece, arrivato fino nell’olimpo della Serie A in piazze come Genoa, Atalanta, Lazio, Palermo, Fiorentina, Sampdoria e Bologna e conquistando anche una Coppa Italia nel 2008/2009 con la prima squadra della Capitale. Due uomini di calcio, di quelli veri.

Tanta genuinità però, oggi come oggi, stona con il profilo di certi professionisti che abitano lo stesso mondo. E il riferimento, neanche poi difficile da decifrare, è legato a Massimo Ferrero e alle voci che lo vogliono interessato all’acquisto del Perugia da Massimiliano Santopadre. Detto che quest’ultimo pare non aver ricevuto niente di concreto da parte dell’ex Sampdoria, c’è da sperare, in ogni caso, che la FIGC, visto l’epilogo vissuto in blucerchiato, attivi ogni possibile controllo, criterio o strumento per fare in modo che il club ligure non faccia una brutta fine.

La stessa brutta fine che non dovrebbe capitare, secondo quanto riferito, al Pordenone. Per i Ramarri è stata presentata istanza fallimentare al Tribunale, ma la famiglia Lovisa pare aver già messo al riparo la società dal pericolo più grande. Non è cosa da poco.