Il dato è tratto - Il calciomercato ci consegna una C autoreferenziale

Il dato è tratto - Il calciomercato ci consegna una C autoreferenzialeTMW/TuttoC.com
Oggi alle 00:00Il Punto
di Matteo Ferri

Quante volte abbiamo sentito dire che il bravo direttore sportivo non è quello che sa comprare ma è quello che sa vendere bene? In effetti, in un mercato di vacche magre come quello a cui ci stiamo ormai abituando negli ultimi anni, la bravura di un ds si misura soprattutto nella sua capacità di piazzare esuberi e liberarsi di ingaggi pesanti. Lungi dal voler fare una pagella dei migliori e peggiori direttori della Serie C, graduatoria che esula dalle finalità di questa rubrica, ci limitiamo ad analizzare chi si è mosso di più e come. Perché comprare e vendere va bene, ma bisogna anche vedere da chi si compra e a chi si vende.  

I movimenti di mercato della sessione estiva di mercato 2025/26 hanno fatto registrare 1244 operazioni in Serie C (dato calcolato sulla base delle comunicazioni effettuate dalle società e che trovate riepilogate nel nostro focus), tra acquisti, cessioni e risoluzioni contrattuali. A dominare la scena, neanche a dirlo, è di nuovo il Trapani: la società del presidente Antonini ha rivoluzionato di nuovo la rosa con 20 acquisti e 26 cessioni. Le operazioni in entrata sono state tutte perfezionate a titolo definitivo e, con la sola eccezione del giovane Podrini (lo scorso anno in D al Fossombrone), hanno riguardato giocatori provenienti dalle categorie professionistiche. Nel girone B palma di club più attivo al Ravenna (secondo in classifica generale) con 39 operazioni portate a termine mentre la prima del girone A, il Trento, è appena 14esima nel computo complessivo, con 25 movimenti di mercato. Chiudono la graduatoria, per ovvie ragioni, Rimini (9) e Triestina (10), anche se entrambe proveranno a smuovere le acque attingendo dal mercato degli svincolati.

Come detto, il Trapani si è mosso quasi esclusivamente attingendo dai professionisti, ma, del resto, il mercato dei dilettanti viene snobbato da molti club e sono 34 su 60 le società di C che hanno prelevato giocatori dalla D, per un totale di 73 calciatori che quest’anno si cimenteranno con la terza serie, in molti casi per la prima volta in assoluto nella loro carriera. A puntare maggiormente sui dilettanti sono le società del girone B (14 squadre su 20, per un totale di 32 giocatori), con la Sambenedettese capofila assoluta della categoria con ben sei giocatori arrivati dalla D, tre dei quali classe 2006, seguita dal Bra (cinque) e la Vis Pesaro (quattro). Senza dimenticare che, nel caso di rossoblù e giallorossi neopromossi, parte della rosa era già composta da giocatori che erano in D lo scorso anno. A quota cinque anche la Pergolettese, leader del girone A, mentre il girone C si conferma quello meno propenso alle scommesse: solo 8 squadre hanno puntato sul mercato dei dilettanti, col Giugliano in vetta alla classifica del girone, ma tra i tre acquisti dei tigrotti c’è anche Isaac, trentenne brasiliano con una discreta militanza nei campionati professionistici del suo paese.

Ma se la barriera che separa C e D è piuttosto alta, quella che divide la Lega Pro dalle prime due serie professionistiche non è certo meno ostica da superare. Complessivamente sono stati 60 i movimenti tra i club di Serie C (23 in totale quelli coinvolti) e quelli di A e B italiani ed esteri, ma il dato risente di due anomalie. La prima è la Salernitana, che ha piazzato cinque giocatori ma quasi tutti contrattualizzati fin dai tempi in cui i granata militavano nella massima serie e già in prestito nello scorso anno, i cui ingaggi erano assolutamente insostenibili per la categoria. L’altra sono le seconde squadre, che da sole hanno movimentato ben 26 giocatori che, sommati ai cinque della Salernitana rappresentano oltre il 50% degli scambi con le categorie superiori. Numeri che raccontano una Serie C autoreferenziale sul mercato e in cui la vera sfida, per i direttori, è quella di far incastrare le pedine già note in un contesto funzionante.