Il fatto della settimana - Taranto in autogestione: ultimo atto di una rottura consumata da tempo

15.10.2023 00:00 di  Marco Pieracci  Twitter:    vedi letture
Il fatto della settimana - Taranto in autogestione: ultimo atto di una rottura consumata da tempo
TMW/TuttoC.com

La settimana surreale del Taranto si concluderà questo pomeriggio con la gara a porte chiuse contro il Crotone, ma a tenere banco in questi giorni sono state in particolare le vicende extracampo. Al centro della rottura fra il presidente Massimo Giove, al timone del club da sette anni, e l’amministrazione comunale i ritardi nella messa in sicurezza dello stadio Iacovone, dopo il duplice incendio divampato nella Curva Sud al termine del derby con il Foggia dello scorso 3 settembre. A distanza di oltre un mese dall’accaduto l’impianto è ancora inagibile e non è dato sapere fino a quando i rossoblù dovranno giocare le proprie partite casalinghe senza il sostegno del pubblico. Così il massimo dirigente, in aperto contrasto col sindaco Melucci, ha preso carta e penna per comunicare ai tifosi il suo disimpegno e la messa in autogestione della società a partire da lunedì, preannunciando una conferenza stampa di addio.

Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino che definendolo “non nuovo a certe sceneggiate” e rispedendo al mittente accuse e responsabilità con parole altrettanto taglienti lo ha invitato a chiarire meglio cosa intenda per autogestione. Nel dibattito è entrata a gamba tesa anche la politica locale, mettendo il carico da novanta su una situazione già di per sé esplosiva. E come se non bastasse a rendere il quadro ancora più incandescente per la città ionica è arrivato anche il richiamo da parte di Atene per non essere stata messa al corrente di modifiche riguardanti in particolare la dislocazione degli impianti, tali da impattare sull'organizzazione dei Giochi del Mediterraneo 2026, per i quali inizialmente si era pensato di realizzare uno stadio ex novo, progetto rapidamente accantonato per poi virare sulla ristrutturazione di quello già esistente, soluzione che non ha mai convinto il patron dimissionario.