Il fatto della settimana - Ternana e Rimini, deferimenti e penalizzazioni: in C è ancora una corsa a ostacoli

Il fatto della settimana - Ternana e Rimini, deferimenti e penalizzazioni: in C è ancora una corsa a ostacoliTMW/TuttoC.com
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Oggi alle 00:00Il Punto
di Valeria Debbia

La settimana che sta per finire, in Serie C è stata segnata da un tema che sta diventando una costante per alcune società: le penalizzazioni e i deferimenti. Martedì (e poi ancora venerdì), in particolare, ha portato una raffica di notizie che hanno scosso due piazze storiche come Ternana e Rimini, evidenziando ancora una volta come le vicende extra-campo possano influire pesantemente sul cammino sportivo delle squadre.

Ternana: la spada di Damocle della recidiva
Per la Ternana, la notizia del deferimento arrivato dalla FIGC il 7 ottobre non è stata una sorpresa, ma il peso della recidiva contestata ha aggiunto un’ombra preoccupante. I fatti risalgono al 1° agosto, quando la società non ha versato regolarmente stipendi, contributi e incentivi all’esodo per il mese di giugno. La prospettiva è chiara: una penalizzazione in classifica ci sarà, e il timore è che possa superare i due punti inizialmente previsti, proprio a causa della recidiva richiamata dall’articolo 18, comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva. Questo comma considera le infrazioni delle stagioni precedenti, anche se legate a gestioni diverse, come quella di Stefano D’Alessandro, attuale responsabile, rispetto al predecessore Nicola Guida.

La Ternana, che in campo sta mostrando un buon rendimento con 13 punti in 8 partite e un quinto posto in classifica, si prepara a una battaglia legale per mitigare la sanzione, puntando a contestare la recidiva e a ottenere, se possibile, un’ammenda al posto di ulteriori punti di penalizzazione. Tuttavia, l’inibizione di tre mesi a D’Alessandro e la multa di 5.000 euro per la mancata presentazione della documentazione di solidità finanziaria a settembre 2024 complicano il quadro. La squadra rossoverde, che sembrava aver trovato un equilibrio in campo, si trova ora a dover affrontare un ostacolo che potrebbe compromettere la sua corsa verso i vertici.

Rimini: una doccia gelida al momento sbagliato
Ancora più drammatica la situazione del Rimini, che sempre il 7 - e poi anche il 10 ottobre - ha subito una praticamente tripla mazzata. Da un lato, la penalizzazione di un punto per la mancata presentazione della fideiussione integrativa entro l’8 agosto, che ha portato il totale dei punti di penalizzazione a -12, lasciando la squadra a -5 in classifica nonostante i 7 punti conquistati sul campo in 8 giornate, dall'altra il mancato accoglimento del ricorso da parte della Corte Federale d'Appello a Sezioni Unite che ha di fatto confermato l'entità della penalizzazione stessa. Ma a far tremare davvero è anche il nuovo deferimento per il mancato versamento delle ritenute Irpef relative a maggio e giugno 2025, con l’aggravante di una dichiarazione non veritiera depositata presso la Covisoc. Anche qui, la recidiva è stata contestata, e si prospettano ulteriori 4 punti di penalizzazione: due per il mancato pagamento e due per la reiterazione delle violazioni.

La società romagnola, che solo un mese fa aveva annunciato con toni trionfalistici il pagamento anticipato di alcune pendenze, si trova ora in una posizione delicata. Il tentativo di difesa si basa sul pagamento tardivo (19 settembre) di una rata da 2.532 euro, ma la Figc considera il 16 settembre come termine perentorio. Il Rimini, che in campo stava dando segnali di ripresa, rischia di essere trascinato in una spirale negativa, con il Tribunale Federale Nazionale che si pronuncerà tra un mese.

Un campionato condizionato
Le vicende di Ternana e Rimini - in attesa di notizie dalla Triestina (rinviata al 23 ottobre la trattazione del suo deferimento) mettono in luce un problema strutturale della Serie C: le difficoltà gestionali di alcune società, che si traducono in penalizzazioni capaci di stravolgere le dinamiche sportive. Le squadre, pur mostrando un rendimento positivo in campo, si trovano a combattere contro mulini a vento amministrativi, con il rischio di vanificare gli sforzi dei giocatori e dei tifosi. La recidiva, vero spauracchio in questi casi, amplifica le conseguenze, rendendo le sanzioni non solo un peso immediato ma anche un monito per il futuro.

In un campionato già di per sé competitivo e imprevedibile, queste penalizzazioni rappresentano una zavorra che può compromettere ambizioni e progetti. La speranza, per Ternana, Rimini e tutte le società coinvolte in situazioni simili, è che le difese legali possano attenuare i danni e che il campo torni a essere il vero giudice. Ma, per ora, il “fatto della settimana” in Serie C è un promemoria amaro: senza una gestione solida, anche le migliori prestazioni sportive rischiano di restare solo un bel sogno.