IL FATTO DELLA SETTIMANA - TRA UN RIETI AD ALTA TENSIONE E LA CADUTA DEGLI DEI: ADDIO AI SOGNI DI BIS IN COPPA PER LA VITERBESE CAMPIONE IN CARICA E PER LA EX FINALISTA MONZA

09.11.2019 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
IL FATTO DELLA SETTIMANA - TRA UN RIETI AD ALTA TENSIONE E LA CADUTA DEGLI DEI: ADDIO AI SOGNI DI BIS IN COPPA PER LA VITERBESE CAMPIONE IN CARICA E PER LA EX FINALISTA MONZA
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Gaetano

Premessa fondamentale: se leggerete queste righe dopo le 18.30 il Rieti sarà già in campo a Vibo Valentia per il primo anticipo della 14^ giornata di campionato, ma potrete comunque ripercorrere con noi la settimana calda che lo ha portato fino a questo match, in realtà in bilico per gran parte della settimana. Ma non è l'unico fatto di rilevanza di questi ultimi sette giorni, visto che mercoledì abbiamo vissuto anche l'eliminazione dalla Coppa Italia Serie C della vincitrice e dell'altra finalista della scorsa edizione, quindi non di due squadre qualunque: Viterbese e soprattutto l'attuale capolista del Girone A, il Monza.



Ma andiamo con ordine e riassumiamo la settimana ad alta tensione vissuta dalle parti della Sabina: lunedì sera il primo colpo di scena con l'Ital Diesel - proprietaria della società amarantoceleste - che non aveva ancora versato i 154 mila euro di stipendi ai calciatori oltre a non aver ancora sostituito la fideiussione bancaria di 350 mila euro. Attraverso i suoi legali, è quindi giunto l'annuncio del precedente presidente, Riccardo Curci: pronta la diffida affinché la nuova proprietà adempisse nel termine perentorio di 15 giorni alle obbligazioni tutte assunte dalla stessa con atto di acquisto del 100% delle quote con atto notarile del 15 ottobre. Passato detto termine, la società sarebbe tornata in mano a Curci. 
Martedì poi un altro ultimatum, quello della squadra che chiedeva entro la giornata successiva il pagamento degli stipendi arretrati. In caso contrario minacciava di non scendere in campo quest'oggi contro la Vibonese. Il mercoledì l'organico si è quindi regolarmente radunato per la sessione di allenamento (anche se in assenza dello staff sanitario), assumendo come decisione quella di non effettuare alcuna seduta l'indomani in segno di protesta. Ma in serata l'ennesimo evento inaspettato: l'emissione di una nota in cui l'amministratore unico Giuseppe Troise comunicava la procura irrevocabile a cedere tutte le proprie quote a terzi, con la pronta ufficializzazione di una nuova struttura societaria. 
Giovedì ecco quindi l'incontro della rosa con i rappresentanti dell'Assocalciatori ed anche il pagamento degli stipendi di otto calciatori (anche se Danilo Coppola, consigliere e referente per il Sud Italia dell'AIC ai nostri microfoni confermava il bonifico per soli tre amarantocelesti), con la decisione finale di scendere in campo quest'oggi. In attesa di capire, però, se sarà il canto del cigno di una società senza futuro o se invece si riuscirà a risollevarsi e a dare continuità al club laziale.

L'altro evento - come abbiamo già accennato - è l'incredibile addio al trofeo di categoria della Viterbese, detentrice della Coppa 2018/19, per mano del Teramo e quello del Monza, finalista coi laziali l'anno scorso, ad opera della Pro Patria. In entrambi i casi a fare ancora più scalpore il fatto che abruzzesi e bustocchi siano riusciti a far capitolare le due avversarie tra le mura amiche: Cancellotti ha - ci scuserete il gioco di parole - cancellato i sogni di bis dei laziali, mentre Molnar - con la dura legge dell'ex - quelli dei brianzoli, anche se solo al 110' di una partita infinita, il cui primo tempo si era chiuso sul 2-2. Se per la squadra di Lopez il capitombolo può forse apparire meno fragoroso, pur nella consapevolezza che fa sempre male dover cedere lo scettro, è innegabile che quello della truppa allenata da Brocchi, lanciatissima verso la promozione in Serie B, faccia molto rumore, anche fosse soltanto in relazione al fatto che ci si chiede ora cosa ne sarà delle due squadre a disposizione del tecnico biancorosso, vista l'impossibilità di far scendere in campo le seconde linee (che tali non sono per qualità) in questa competizione.