Il giorno della verità per la Lega Pro. Ghirelli vs Borghini, continuità contro rottura con il passato. Sembra ci sia già un vincitore, ma la strada per dare solidità alla categoria è lunga

12.01.2021 00:00 di  Dario Lo Cascio  Twitter:    vedi letture
Il giorno della verità per la Lega Pro. Ghirelli vs Borghini, continuità contro rottura con il passato. Sembra ci sia già un vincitore, ma la strada per dare solidità alla categoria è lunga
TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Come in ogni campagna elettorale che si rispetti, alla vigilia delle elezioni i candidati per la presidenza della Lega Pro hanno "sparato" le ultime cartucce a disposizione. Francesco Ghirelli e Andrea Borghini hanno presentato i loro rispettivi programmi, ora spetta alle società votare e scegliere. 

Al di là delle prospettive e dei vari punti, che potete leggere integralmente da voi, con alcuni tra l'altro non tanto dissimili (vedi la sostenibilità economica e la ricerca di sponsor dedicati), c'è anche un problema morale.

La Serie C andrà a scegliere la continuità, puntando ancora su Francesco Ghirelli - e tutto sembra spingere in questa direzione - o sulla rottura, con Borghini che rappresenta il nuovo, la cesura, un'eventuale nuova pagina?

E c'è anche un'altra questione: chi voterà eventualmente Borghini, sarà sicuramente rappresentato da Ghirelli, qualora quest'ultimo come previsto venga confermato. Ma si sentirà rappresentato da Ghirelli? È infatti indubbio che all'interno della Lega Pro ci sia una compattezza non proprio di facciata, ma quasi. 

Non si può infatti pretendere che piccoli club, di piccole città, con un bacino d'utenza sicuramente affezionato ma limitato, abbiano gli stessi interessi, identicamente legittimi e del medesimo valore beninteso, di grandi piazze. La Serie C non ha un'identità univoca, ha sicuramente degli elementi in comune, ma quasi sessanta squadre non potranno mai avere gli stessi obiettivi, programmi, mission, necessità. 

Non c'è solo infatti chi vota al bivio, ma anche chi verrà eletto. Perché la Serie C, nei prossimi anni, è chiamata a trovare una sintesi tra le sue varie anime, un'intesa comune che possa permettere alla categoria di non soccombere.