Il solito caos della classifiche riscritte ad aprile e l'addio al calcio del bomber dei record. Paganese-Pescara: si poteva cambiare prima?

23.04.2022 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Il solito caos della classifiche riscritte ad aprile e l'addio al calcio del bomber dei record. Paganese-Pescara: si poteva cambiare prima?
TMW/TuttoC.com
© foto di TuttoSalernitana.com

Volge al termine un altro campionato di serie C, di questi tempi è già un grande risultato in virtù delle difficoltà legate al covid. La pandemia, purtroppo, ha stravolto le abitudini di tutti e il mondo dello sport è stato messo a dura prova. Per fortuna, però, progressivamente sono tornati i tifosi sugli spalti e ci sono stati tanti presidenti che, con senso del dovere e grande coraggio, hanno deciso comunque di investire somme ingenti. Allo stesso tempo, però, non ci sentiamo di condannare in alcun modo chi ha attuato politiche di ridimensionamento utili comunque a salvaguardare il bilancio e a garantirsi la sopravvivenza. Promossi o retrocessi, riteniamo che un plauso generale vada fatto a tutti i presidenti sperando che quanto prima si possa respirare un clima di totale normalità senza rinvii, restrizioni, fallimenti e quant'altro. Tornando all'aspetto meramente tecnico, il focus di oggi è dedicato al Pescara. Non era semplice rialzarsi dopo la retrocessione dell'anno scorso, nè è facile andare avanti ogni anno con voci continue - e spesso false - su ribaltoni societari. La rosa dei biancazzurri è competitiva e può contare su gente destinata a fare la differenza nei playoff, ci sentiamo di dire che il Pescara potrà essere una mina vagante soprattutto in caso di partite casalinghe in uno stadio che può dare un contributo importante. Il passaggio da Auteri a Zauri ha comunque sortito gli effetti sperati, per l'ex tecnico si tratta della seconda esperienza negativa consecutiva e chissà se un cambio più rapido avrebbe modificato le prospettive finali pur riconoscendo la netta superiorità di Modena e Reggiana. E, a proposito di esoneri tardivi, a Pagani la situazione è diventata serissima. In estate, dopo una campagna acquisti improntata sull'esperiernza e sul - presunto - "usato sicuro", avevamo espresso qualche perplessità e non è un caso che in inverno ci sia stata una rivoluzione radicale. Ad oggi la certezza si chiama playout e il ritorno si giocherà sul campo dell'Andria: un handicap in più per la compagine di Di Napoli che, come noto, ha sostituito un Grassadonia in involuzione e che aggiunge questa esperienza negativa alle quattro retrocessioni su quattro maturate in cadetteria con Salernitana, Pro Vercelli, Foggia e Pescara. Complimenti, invece, al Messina che, pur potendo spendere poco sia in estate, sia a gennaio è riuscita a mantenere la categoria grazie ad un rush finale di gran cuore. Il passaggio da Capuano a Raciti ha, statistiche alla mano, garantito la svolta e speriamo davvero che una piazza che diede spettacolo in A possa ritrovare continuità, serenità e traguardi più ambiziosi rispetto ad un vivacchiare in terza serie.

A proposito di girone C, non si può non salutare con un applauso il bomber Felice Evacuo, uno dei più prolifici di tutti i tempi nel calcio professionistico e capace di battere ogni record in questa categoria .Sarà l'ultima apparizione in regular season e poi, dopo gli eventuali playoff, apprenderà le scarpette al chiodo. L'obiettivo? Salutare tutti con un'altra, ennesima rete. Un gol che, chissà, potrebbe riscrivere la storia del torneo della Juve Stabia. Chiudiamo con una riflessione sul caso Foggia. I satanelli, messa da parte la brutta parentesi della tentata aggressione a Iemmello, hanno avuto indietro 2 punti di penalizzazione, ma riteniamo sia giunto il tempo di modificare le regole e prevedere tempi diversi per situazioni del genere. Riscrivere puntualmente la classifica tra aprile e maggio rischia di falsare il campionato, già il caso Catania ha comportato stravolgimenti di ogni genere. E' tempo che sia solo il campo a parlare, senza strascichi, ricorsi infiniti e dietrofront che allontanano la gente dagli spalti. Accade in A, figuriamoci in C, con la vicenda Bari e multiproprietà che tiene banco e può fare giurisprudenza. Ma, stavolta sul serio, ci si sieda attorno ad un tavolo a fine stagione per avviare la rivoluzione generale di cui lo sport ha assolutamente bisogno per evitare...un'altra Macedonia. Ad ogni modo in bocca al lupo a tutti. A Padova e SudTirol, arrivate all'ultima giornata per contendersi la B diretta. A Reggiana e Modena, due club che meriterebbero la promozione per quanto espresso. A chi resta aggrappato alla C e vuol salvarsi a tutti i costi, a chi come Grosseto e Vibonese ha già detto arrivederci al professionismo. Sarà un gran finale di stagione, ne siamo certi. E tutte le contendenti hanno combattuto a testa altissima onorando il gioco del calcio e regalandoci ogni settimana due ore di spensieratezza e di luce nel buio del covid, della guerra e di una vita sempre più complessa.