La manifesta superiorità di Mantova e Cesena, in volo verso la B. Auteri sogna lo scherzetto alla Juve Stabia

19.03.2024 00:00 di  Marco Pieracci  Twitter:    vedi letture
La manifesta superiorità di Mantova e Cesena, in volo verso la B. Auteri sogna lo scherzetto alla Juve Stabia

Giochi praticamente chiusi per il primo posto nei gironi A e B, discorso riaperto nel C dove un volpone come Auteri pregusta lo scherzetto alla capolista Juve Stabia. Le Vespe conservano sei punti di vantaggio, ma adesso sentono la pressione del Benevento che avrà una fiche mica da poco da mettere sul tavolo: ovvero la possibilità di giocarsi l'infuocato scontro diretto del prossimo 8 aprile in casa. Dall’ultimo weekend di Serie C piovono conferme ma anche uno scenario mutevole, con possibile finale a sorpresa.

Per Mantova e Cesena la Serie B sembra ormai soltanto una formalità. I tifosi sono autorizzati a fare tutti gli scongiuri del caso ma la manifesta superiorità delle squadre guidate da Possanzini e Toscano viene rispecchiata fedelmente dalla classifica che nella stessa giornata le vede a balzare a +11 su Padova e Torres, per quello che sarà con ogni probabilità l’allungo decisivo verso il traguardo da tagliare a braccia alzate. A dire il vero, al netto di qualche fisiologico rallentamento durante il percorso, non c’è mai stata veramente partita. Decisamente superiori alla concorrenza, entrambe hanno dato l’impressione di essere sempre un gradino sopra rispetto alle altre per qualità espressa e varietà di soluzioni. Ma se la cavalcata dei romagnoli era in qualche modo preventivabile, seppur non con tali proporzioni, perché naturale prosecuzione di un processo virtuoso già avviato, il vero capolavoro è stato quello architettato e messo in pratica dal club virgiliano morto sportivamente con la caduta in D e risorto dalle proprie ceneri nel giro di poche settimane.

Dalla retrocessione sul campo nel drammatico spareggio con l’AlbinoLeffe sembrano passate diverse ere geologiche invece parliamo soltanto di dieci mesi fa. Lo switch c’è stato con il cambio di proprietà in estate, la definitiva archiviazione del quinquennio di Setti con lo sganciamento dal Verona e la successiva riammissione al campionato. Da quel momento non è stata sbagliata una mossa e i risultati ottenuti nella stagione del riscatto ne sono la logica conseguenza. Le fondamenta per la promozione sono state gettate in primo luogo con le scelte illuminate compiute a livello dirigenziale a partire da quella del direttore sportivo Botturi, al secondo exploit consecutivo dopo il superbo lavoro alla Pro Sesto e di pari passo con la decisione di affidarsi a un tecnico, finito giustamente sulla bocca di tutti per la bellezza del gioco collettivo che riesce a esprimere, a tratti paradisiaco e totalmente fuori dai canoni della categoria.

Adesso non sarà semplice trattenerlo perché di profili così validi in giro non ce ne sono molti, ma quando venne annunciato il suo arrivo passò quasi inosservato. Invece alla sua prima vera esperienza, dopo il tirocinio formativo con De Zerbi e la breve parentesi da traghettatore col Brescia del mangia-allenatori per eccellenza Cellino, che oggi forse avrà qualche rimpianto per esserselo fatto sfuggire, ha dimostrato di essere avati anni luce con idee innovative anche rispetto a colleghi ben più reclamizzati. Da amanti del calcio la speranza è che questo binomio così felice possa durare ancora a lungo.