LA SERIE A FA UN ASSIST ALLA LEGA PRO: STOP RETROCESSIONI E DE LAURENTIIS AL LAVORO PER UNA MAXI B A 24-25 SQUADRE. MEZZA SERIE D SULL'ORLO DEL BARATRO. TORNANO I CLUB SATELLITI IN C

26.03.2020 00:00 di Nicolò Schira Twitter:    vedi letture
LA SERIE A FA UN ASSIST ALLA LEGA PRO: STOP RETROCESSIONI E DE LAURENTIIS AL LAVORO PER UNA MAXI B A 24-25 SQUADRE. MEZZA SERIE D SULL'ORLO DEL BARATRO. TORNANO I CLUB SATELLITI IN C
TMW/TuttoC.com

Non si arrabbi il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli che intervistato ieri pomeriggio dall'amico e collega Sebastian Donzella ha etichettato come sconsiderati e irresponsabili coloro, tra i presidenti, che pensano in questo momento a eventuali promozioni/ripescaggi a tavolino. Ovviamente il dramma Coronavirus agita e terrorizza gli italiani, ma al tempo stesso molti club cercano o quantomeno provano a pianificare il futuro. Inutile negare come il salto di categoria faccia gola, sopratutto di fronte al timone di un possibile annullamento della stagione 2019/20. Ipotesi al momento non caldissima, ma neppure da escludere a priori se non si tornerà in campo entro giugno. Chi scrive ritiene che Monza (Girone A), Vicenza (Girone B) e Reggina (Girone C) meritino il salto in Serie B per quanto dimostrato da agosto a marzo. È inevitabile, però, che la proposta di alcuni club di Serie A di congelare le retrocessioni in ogni categoria mantenendo valide le promozioni apre diversi scenari. E tutti proveranno a giocarsi le proprie carte per approfittarne. Sarebbe oltremodo penalizzante economicamente - in periodo così di crisi - retrocedere quei club che sì occupano posizioni di bassa classifica, ma che con ancora quasi un terzo di campionato da giocare avrebbero potuto ribaltare l'attuale verdetto del campo. Tutti d'accordo? Vedremo anche se tira aria di scialuppa di salvataggio per le cenerentole dei vari tornei. Differente il discorso per i posti promozione: quanti sono? Sul format dei campionati proposto dalle piccole di Serie A si sono lanciati in tanti, puntando a pescare il jolly. Sarebbe il classico pastrocchio all'italiana, ma anche la opzione più facile per accontentare (quasi) tutti.

Ma veniamo al dunque: la Serie A 2020/21 potrebbe passare da 20 a 22 squadre (salirebbero in A le prime due della B). A cascata in B si rischierebbe il caos più grande, con il format attuale da 20 che rischia di allargarsi a 24-25: alle tre prime in classifica dei tre gironi di Lega Pro (Monza-Vicenza-Reggina) si dovrebbero aggiungere le tre seconde. Regista dell'operazione Aurelio De Laurentiis che vuole spingere il suo Bari (attualmente secondo nel girone C) in B, utilizzando il posto che sarebbe spettato alla vincitrice dei playoff, in quanto miglior seconda grazie ai 60 punti conquistati. Peccato che nel girone C si siano disputate a oggi ben 3 giornate in più rispetto agli altri gironi di Lega Pro. In tutto questo bailamme le altre seconde (Carrarese e Reggiana) non ci stanno e così - per evitare contenziosi e battaglie legali infine - potrebbe esserci il salto anche per tutte le seconde dei tre gironi. Ecco spiegata la B a 24 squadre. Di nuovo. Ventiquattro compagini che rischiano di diventare 25. Infatti il Carpi, attuale terzo classificato nel girone B, potenzialmente sarebbe secondo, dato che ha una gara in meno (quella con la Feralpi). Un'ammucchiata che potrebbe partorire una maxi B sul modello di quella nata nel 2003 dopo le battaglie targate Luciano Gaucci col Catania. La Lega Pro attualmente a 60 club, bloccando le retrocessioni e facendo salire le prime in classifica della Serie D (9 formazioni), potrebbe invece diventare addirittura a 66 squadre, nel caso in cui il progetto di De Laurentiis non andasse in porto, con promozioni ad appannaggio solo di Monza, Vicenza e Reggina. 

Se tra B e C si rischia il ginepraio, i Dilettanti potrebbero vedere saltare centinaia di squadre. Il 30% dei club e delle società giovanili rischia di finire gambe all'aria. L'universo dilettanti conta oltre 1 milione di partecipanti suddivisi in 66mila squadre appartenenti a 12mila società. I mancati introiti e la crisi delle aziende dovute all'emergenza Coronavirus rischiano di provocare la sparizione del 30% delle formazioni dilettantistiche. Ecco perché la Lega Nazionale Dilettanti ha chiesto alla FIGC un contributo pubblico da parte dello Stato di 12,5 milioni per compensare i mancati introiti derivanti dalle iscrizioni e affiliazioni delle società. 

Si scrive Gozzano ma dalla prossima stagione si potrebbe leggere Crotone B. In caso di promozione in A dei calabresi, il club piemontese potrebbe diventare la società satellite della famiglia Vrenna, che vanta ottimi rapporti con la formazione del presidente Leonardi. L'anno scorso le operazioni Petris, Evans e Messias, a gennaio il passaggio del portiere Crespi per 600mila euro in rossoblù. In estate anche l'esterno mancino Giovanni Bruzzaniti farà il medesimo percorso dal Piemonte in direzione Crotone. Un asse di ferro che potrebbe essere "ufficializzato" mediante una partnership che renderebbe il Gozzano la Seconda Squadra della formazione crotonese, che farà crescere nella terza serie i suoi talenti.