Le 24 ore che cambieranno il volto della Serie C. Le regole del Palazzo varranno ancora? Oppure no? Intanto una norma esistente appare priva di logica

26.08.2022 01:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
Le 24 ore che cambieranno il volto della Serie C. Le regole del Palazzo varranno ancora? Oppure no? Intanto una norma esistente appare priva di logica
TMW/TuttoC.com

In un modo o nell'altro la Serie C che ammireremo fra 24 ore non sarà quella di adesso. La giornata che è appena nata sarà decisiva per la nuova stagione. Sia perché finalmente avremo a disposizione la sentenza del Consiglio di Stato sul caso Campobasso-Teramo, sia per i nuovi organici dei gironi, che per i calendari del torneo.

Detto che fare pronostici o avere indiscrezioni sulla sentenza che determinerà il numero di partecipanti al campionato 2022/2023 è oggettivamente complesso, quello che conta per chi segue la Serie C è che tale decisione sancirà un "prima" e un "dopo".
Se, infatti, il Consiglio di Stato decidesse per il reintegro dei club ciò significherebbe che le regole sancite dal palazzo del calcio per l'iscrizione ai campionati Pro non sono assolute, ma scavalcabili con le giuste possibilità. 
Tutto ciò dovrà dare, gioco forza, il via ad una profonda riflessione su questo tema, perché un torneo che si rispetti (vale per A, B e C sia chiaro...) non può avere regole che si piegano in base ai casi.
Anche perché adesso la Lega Pro si troverà molto probabilmente a gestire un campionato con una, se non due, formazioni in più rispetto al format e ciò porterà squilibri evidenti. In particolare nella parte bassa del Belpaese, perché Teramo e Campobasso sono società che vanno a toccare il Girone B e il C che "rischiano" di avere un torneo a 21. Con inevitabili conseguenze per tutta la durata del campionato, non ultimo il ritorno della "media ponderata" per calcolare la prossima estate le graduatorie delle riammissioni. Insomma... la solita festa.



In chiusura voglio tornare sul tema legato allo spostamento dell'Alessandria nel Girone B, lontano dalle altre lombarde, e quello del Piacenza nell'A in virtù del regolamento che suddivide le squadre fra i vari gironi in base alla loro posizione geografica. Una norma assolutamente legittima e necessaria soprattutto nel periodo in cui i raggruppamenti del campionato erano Centro-NordEst, Centro-NordOvest e Sud. Adesso però che si è tornati ad una suddivisione più classica (nord, centro e sud) e tale norma da utile si trasforma in dannosa perché priva due società e di conseguenza anche tutte le altre delle medesime regioni, di derby territoriali che spesso e volentieri sono i match dal maggior incasso nel corso della stagione. Quindi.. perché non modificare tale normativa quando si è scelto di cambiare modalità di suddivisione delle società? Vista da fuori sembra proprio un chiaro caso di Tafazzismo.

Come detto, dunque, vedremo quale Serie C avremo di fronte fra 24 ore. Speriamo bene...