LE FANTASTICHE 4 DEI PLAYOFF. MOLTE DIFFERENZE MA LA STESSA VOGLIA DI SERIE B. VICENZA, INIZIA L'ERA ROSSO. ADESSO IL FUTURO E' UNA CERTEZZA. CALCIOMERCATO, PERCHE' UNA CHIUSURA DIVERSA DA A E B?

04.06.2018 00:00 di  Luca Bargellini  Twitter:    vedi letture
LE FANTASTICHE 4 DEI PLAYOFF. MOLTE DIFFERENZE MA LA STESSA VOGLIA DI SERIE B. VICENZA, INIZIA L'ERA ROSSO. ADESSO IL FUTURO E' UNA CERTEZZA. CALCIOMERCATO, PERCHE' UNA CHIUSURA DIVERSA DA A E B?

Due grandi, una rivelazione e una cenerentola. Si possono descrivere così le quattro formazioni approdate ai playoff di promozione di Serie C. Catania, Robur, Cosenza e SudTirol sono le attese protagoniste degli ultimi due atti di una stagione lunga, anzi, lunghissima.

GOLIA VS GOLIA - Gli etnei e il Siena, in questo poker, rivestono il ruolo delle favorite. Squadre che nel recente passato hanno vissuto la ribalta della Serie A e che si trovano oggi in C solo per vicissitudini finanziarie che poco hanno a che fare con il calcio giocato. Fra le due piazze, però, le differenze non mancano. Soprattutto sul piano ambientale. A Catania se vinci 2-0 devi spiegare perché non hai fatto il terzo e il quarto gol. In casa bianconera, invece, complice anche il secondo posto finale nella stagione regolare alle spalle del Livorno e davanti al più accreditato Pisa, gli animi sono sicuramente più tranquilli. Un fattore che la formazione Mignani e Vergassola sta facendo fruttare nel migliore dei modi. Fra queste due squadre adesso ci sarà lo scontro diretto subito in semifinale, per portare il 16 giugno a Pescara almeno una delle big rimaste in corsa.

CHI STUPIRA’ DI PIU’? - Dall’altra parte del tabellone, invece, si scontreranno le due belle storie di questi playoff. Già vedere il SudTirol secondo in classifica nel Girone B alle spalle del quotatissimo Padova è stato qualcosa di davvero sorprendete, trovarselo oggi fra le migliori quattro squadre dei playoff assume i caratteri dell’impresa. Paolo Zanetti, il tecnico più giovane di tutto il calcio italiano, è riuscito, grazie al suo lavoro, a trasformare un gruppo di calciatori in una squadra che alimenta con il lavoro collettivo le qualità dei singoli. Costantino, Fink, Berardocco e Gyasi sono solo alcuno dei giocatori del club che grazie al lavoro del fuoriclasse che siede in panchina hanno isto trasformare il proprio rendimento in positivo. Ad affrontare la formazione di Bolzano arriva però l’altra sorpresa dei questi playoff: il Cosenza. Piero Braglia alla guida dei Lupi calabresi si sta prendendo una piccola, grande, rivincita col destino. Lo scorso anno ad Alessandria dopo aver dominato il proprio girone senza grossi problemi perse primato e promozione nel giro di poche settimane. Un suicidio sportivo che tutt’oggi fa discutere. Il tecnico toscano, però, ha scelto di ripartire svariati chilometri più a sud del Piemonte con una squadra che ha il giusto mix fra gioventù (occhio ad Okereke di proprietà dello Spezia e Tutino scuola Napoli) ed esperienza (Bruccini, Idda, Corsi su tutti), ma che soprattutto non ha paura di sognare.

E VICENZA FU - Dal campo alle aule di Tribunale nei giorni scorsi ha preso il via il nuovo corso del Vicenza targato Renzo Rosso. Con il patron della Diesel lo storico club biancorosso avrà modo di puntare al rilancio grazie ad un progetto sportivo con basi solide. Esattamente quelle che in queste ultime stagioni hanno trasformato il Bassano da una realtà di estrema provincia ad essere l’unica squadra a partecipare per quattro volte di fila ai playoff promozione. In attesa di capire chi sarà a gestire il quadro tecnico di questo Vicenza 2.0 la buona notizia è il ritrovare un club del blasone del Lanerossi con un futuro concreto.

IL MISTERO DEL CALCIOMERCATO - Nelle ultime ore la FIGC ha reso noti i termini per il tesseramento di nuovi calciatori per la stagione 2018/2019. In poche parole: le regole del calciomercato. Fra queste spicca la differente data di chiusura delle trattative per la Serie C rispetto alle due “sorelle maggiori”. A e B saranno, infatti, obbligate a chiudere le operazioni entro il 17 agosto, mentre le formazioni della terza serie hanno visto fissare la propria deadline il 25. Sette giorni in più che potrebbero giovare ad un movimento calcistico sempre di rincorsa a causa di ripescaggi, reclami, sentenze e appelli, ma che potrebbe anche creare del malcontento nelle società delle altre due categorie. Una differenziazione che, in quello che dovrebbe essere l’anno zero del calcio italiano, forse era meglio evitare.