Marani e la sua crew si mettono all'opera per conoscere l'ignoto mondo della Serie C. Occhio però alle trappole mediatiche. Calabro e la deficienza dell'uomo medio

24.02.2023 00:00 di  Luca Bargellini  Twitter:    vedi letture
Marani e la sua crew si mettono all'opera per conoscere l'ignoto mondo della Serie C. Occhio però alle trappole mediatiche. Calabro e la deficienza dell'uomo medio

È ufficialmente iniziato il lavoro di Matteo Marani in qualità di presidente della Lega Pro. L’ex volto di SkySport ha deciso di dare il via al suo mandato alla guida della terza serie facendo il giro degli stadi delle 60 partecipanti al torneo. Un modo che non serve solo ad ascoltare i dirigenti dei vari club, ma anche per toccare con mano come la Serie C, seppur faccia parte del medesimo sistema, sia quanto di più lontano si possa immaginare da quella Serie A che nella sua carriera giornalistica ha avuto modo di toccare con mano in maniera approfondita.

Al contempo ha preso il via anche lavoro dei tavoli di confronto sulle varie tematiche fra gli uomini dello stesso Marani e le società sui vari temi che determinano lo stato di salute del movimento.



Due scelte, queste, che hanno dato subito l’impressione di quanto la nuova Governance ci tenga a mettersi all’opera nell’immediato, con l’obiettivo di colmare tutte le evidenti lacune presenti nel programma elettorale (lo stesso vale anche per quello del candidato sconfitto Marcel Vulpis).

Lavoro, duro, allo stato puro. Ecco allora che, forse, esporsi mediaticamente con interviste come quelle del vicepresidente Gianfranco Zola a La Gazzetta dello Sport rischiano di essere controproducenti. Il motivo? L’immagine che ne esce e che risulta essere ben poco lontana da quella dei primi giorni, quella dei programmi elettorali. Sia chiaro nulla di personale con Zola (il suo 25 del Chelsea campeggia ancora nel cuore di chi vi scrive), ma la scelta di esporsi sul quotidiano più noto del Paese non è stata una grande idea. Come si suol dire… “Sbagliando s’impara”.

Ultima annotazione legata a quanto avvenuto al tecnico della Virtus Francavilla Antonio Calabro nei giorni scorsi, quando sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco contro la sua vettura. Ovvio il moto di sostegno nei confronti dell’ex tecnico di Carpi, Viterbese e Catanzaro, così come l’obbligo di non abbassare mai la guardia. Di deficienti a piede libero ce n’è sempre una quantità abnorme.