Messina, un miracolo che parte da gennaio. Tanti verdetti e un dato di fatto: molti allenatori fanno ancora flop

20.05.2023 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Messina, un miracolo che parte da gennaio. Tanti verdetti e un dato di fatto: molti allenatori fanno ancora flop
TMW/TuttoC.com

Editoriale di oggi che si apre inevitabilmente con la notizia della retrocessione del Benevento. Davvero incredibile che una squadra attrezzata per conquistare la A attraverso i playoff si sia ritrovata ultima in classifica e virtualmente retrocessa con tre giornate d'anticipo. Farias, Ciano, Pettinari, La Gumina, Acampora, Paleari, Letizia, Glik, Leverbe, Schiattarella: vi sembra davvero una rosa sulla carta inferiore ad alcune delle papabili al salto di categoria? Una grande delusione, comunque, per il presidente Vigorito che non avrebbe meritato una cosa del genere soprattutto per i corposi investimenti fatti nel corso degli anni. Anche in C1, quando spendeva milioni e milioni di euro dimostrando passione, amore e attaccamento. La ripartenza sarà sicuramente a testa altissima, il primo tassello è stato già inserito e si tratta di un direttore sportivo esperto come Carli pronto a sposare un progetto pluriennale basato sulla valorizzazione dei giovani e sull'arrivo di gente affamata a scapito dei nomi che, spesso, fanno vendere gli abbonamenti ma non portano risultati. Il primo compito sarà quello di sfoltire la rosa e costringere chi guadagna cifre da serie A a rinunciare a una parte delle spettanze. In merito ci sentiamo di sposare la battaglia del presidente della Salernitana Iervolino: la categoria dei calciatori, sotto tanti aspetti, è privilegiata. Chi retrocede non può percepire gli stessi emulumenti in un contesto nel quale gli incassi sono dieci volte inferiori. Ci vorrebbero clausole ad hoc che tutelino quegli imprenditori, come Vigorito, che hanno ancora voglia di investire nel calcio e che devono sentirsi liberi anche di licenziare chi non rende nè porta utili alla causa. Vedremo se nell'annunciata - e mai attuata - riforma del calcio ci sarà una riflessione in questo senso. Retrocedono anche Perugia e Spal, e il fatto che vadano in C squadre che erano in A fino a poco tempo fa deve far riflettere. Altro flop per Oddo che bissa la retrocessione di Perugia e gli esoneri di Pescara (due), Crotone e Udine. Statistiche disastrose.

Concentriamoci ora sui playoff, contraddistinti dall'eliminazione del Padova a cospetto di una Virtus Verona che andrà applaudita a prescindere dall'esito del match di ritorno col Pescara. Mister Torrente, in odore di riconferma e bravo a incidere da subentrato, ha lamentato errori arbitrali invocando il VAR in tutte le categorie professionistiche. Intanto la tifoseria chiede l'allontamento del direttore sportivo Mirabelli. Clamoroso il ko del Foggia, piegato 4-1 da un fantastico Cerignola. Non fa piacere leggere ancora di una reazione piuttosto accesa del pubblico rossonero che, tuttavia, nella sua parte sana (la stragrande maggioranza) potrà dare un grande apporto allo Zaccheria. Segnare un gol in avvio significherebbe far esplodere uno stadio che, quando vuole, è un valore aggiunto fondamentale. Non è finita, insomma, ma per Rossi vale lo stesso discorso fatto per Oddo: da tanto tempo non è riuscito a fare la differenza quando chiamato in causa e uscire così dai playoff sarebbe un flop. Non ascrivibile in primis a lui, ci mancherebbe, ma ci si aspettava un impatto migliore. Grande rimonta dell'Ancona sul Lecco (dorici ormai abituati alle reti in Zona Cesarini), il Gubbio piega l'Entella ma Braglia invita tutti a non abbassare la guardia perchè l'avversario è di quelli top, perde il Vicenza con la Pro Sesto ma il solo gol di scarto consente di sperare. Uscire al primo turno sarebbe veramente clamoroso. In ottica playout si salva ancora la Triestina, ancora una volta con un gol allo scadere, l'impresa la fa il Messina che, grazie alla società e alla bravura del diesse-taumaturgo Pasquale Logiudice (dopo il miracolo Andria dello scorso anno), corona un girone di ritorno totalizzando 30 punti in 18 gare (a fine gennaio erano ultimi in classifica con 11 punti e a -4 dalla penultima), ribaltando l'iniziale 0-1 in Campania e battendo con l'analogo risultato la Gelbison. Il disimpegno del presidente Sciotto tuttavia mina l'entusiasmo popolare, cosa accadrà in assenza di acquirenti? Scende anche il Mantova, a proposito di allenatori in grosso calo menzioniamo Mandorlini che non prevale nemmeno su un avversario in difficoltà come l'Albinoleffe. Foscarini, al contrario, evita in corner un epilogo triste: in regular season ha collezionato una marea di sconfitte, ma alla fine la nave è arrivata in porto ed è l'unica cosa che conta.