MONZA-IBRA TUTTA LA VERITÀ! MONOPOLI 10&LODE: QUANDO LA COMPETENZA PAGA. LA LEZIONE DELLA LEGA PRO ALLA SERIE A NEL SEGNO DI DAVIDE ASTORI

05.03.2020 00:00 di Nicolò Schira Twitter:    vedi letture
MONZA-IBRA TUTTA LA VERITÀ! MONOPOLI 10&LODE: QUANDO LA COMPETENZA PAGA. LA LEZIONE DELLA LEGA PRO ALLA SERIE A NEL SEGNO DI DAVIDE ASTORI
TMW/TuttoC.com

Il Monza pensa a Zlatan Ibrahimovic. Le parole nel calciomercato sono importanti, anzi fondamentali: vietato illudere tifosi e lettori. Ecco perché parliamo al momento di ipotesi e non trattativa in corso. Una pazza idea, per dirla alla Patty Pravo. Quella che frulla nella testa di Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, che vantano - in particolare l'Ad biancorosso - un rapporto eccellente con il fuoriclasse svedese. Già a dicembre c'era stata una telefonata da parte di Galliani alla coppia Ibra-Mino Raiola prima che entrasse in scena il Milan. L'ennesima rivoluzione dirigenziale in seno al club rossonero potrebbe provocare la separazione tra Zlatan e il Diavolo a fine stagione. Il contratto in scadenza apre a diversi scenari. Uno dei quali porta proprio in Brianza. Ibra ha dimostrato di poter essere ancora decisivo e si trova bene in Italia, soprattutto a Milano. Ecco perché Monza potrebbe rappresentare una soluzione congeniale anche di vita. Economicamente vista la potenza di Silvio Berlusconi non sarebbe complicato trovare una quadra. Il problema rimane la categoria: se il Monza fosse già in Serie A, non avremmo dubbi sulla fumata bianca. Ma in B - dove militerà nella prossima annata la formazione di Brocchi - è tutta un'altra storia. Ecco perché, al momento, la pista Ibra-Monza resta più una suggestione che una operazione concreta. Con Galliani e Berlusconi, però, mai dire mai...

Quando la competenza fa rima con risultati. È il caso del Monopoli vera rivelazione del girone C di Serie C. Terzo posto in classifica dietro le corazzate Reggina e Bari, che hanno speso il quadruplo dei biancoverdi davanti in classifica a big del calibro di Ternana, Catanzaro e Catania. Basterebbe questo per certificare la bontà dell'operato del club pugliese, capace di migliorarsi anno dopo anno. Due salvezze e due playoff centrati nell'ultimo quadriennio: quest'anno il definitivo salto di qualità. Dieci vittorie lontano dal Veneziani a suggellare una marcia in trasferta da record al netto di qualche scivolone di troppo casalingo (cinque). Beppe Scienza dopo un sesto e un ottavo posto sogna la seconda piazza per partire in pole ai playoff. Sognare è lecito. Merito dei proprietari Onofrio Lopez e Alessandro Laricchia che hanno saputo coniugare risultati brillanti a investimenti oculati, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Perché le idee valgono più dei soldi. Merito anche del gran lavoro sul mercato del diesse Massimo Cerri che dopo l'ottimo lavoro di Cosenza e Piacenza ha allestito una formazione di livello. La classifica mina vagante in grado di far saltare il banco. Con uno sguardo anche al social grazie all'opera del dirigente Rocco Galasso. Una struttura certosina è qualificata che molte società di categoria superiore non possono vantare. Non chiamatelo miracolo o rivelazione: il Monopoli è una splendida realtà di questa categoria con un progetto solido alle spalle. E di questi tempi, soprattutto in C, non è affatto poco...

Chi ci legge assiduamente sa che non facciamo sconti a nessuno e spesso poniamo l'accento su ciò che non va nel malandato calcio italiano. Stavolta però bisogna togliersi il capello e applaudire la meravigliosa iniziativa della Lega Pro: ovvero ricordare Davide Astori con una giornata di campionato a lui dedicata. Chi scrive conosce Davide dal 2008. All'epoca andavo ancora a scuola e muovevo i miei primi passi professionali, mentre Davide era un 21enne di belle speranze al secondo anno tra i professionisti. Lo incontrai dopo un Pavia-Cremonese di Coppa Italia di Serie C (il termine Lega Pro non esisteva ancora...) finito clamorosamente 3-1 per i padroni di casa che rischiavano la retrocessione dalla C2 nei Dilettanti, mentre quella Cremo era la corazzata del girone A di C1. In campo ragazzi che sarebbero diventati negli anni punti fermi della Nazionale come Sirigu e appunto Astori, in panchina un decano come Emiliano Mondonico. Il pallone però è imprevedibile e i grigiorossi incapparono in una sonora sconfitta con tanto di eliminazione. A metterci la faccia in sala stampa proprio uno dei più giovani, Astori, che si prese oneri e critiche per lo scivolone. Perché nella vita bisogna sempre essere in prima linea senza paura di esporsi. Davide ancora oggi è un simbolo per molti ragazzi. Giocatore importante e uomo perbene con una educazione fuori dal comune. Mai una polemica o una parola fuori posto, sia a microfoni accesi sia spenti. Il simbolo di chi, passo dopo passo, con serietà e impegno può arrivare nell'Olimpo del calcio pur partendo dalle categorie inferiori e dalla terza serie, dove ha indossato le maglie di Pizzghettone e Cremonese. Quella che in fondo resta da sempre la mission della Serie C: fungere da serbatoio per il calcio italiano. Negli anni ci siamo incrociati sui campi e fuori dal rettangolo verde. Il ricordo resta privato e nel cuore, ma la scelta del presidente Ghirelli con la regia di Gaia Simonetti (l'anima delle lodevoli iniziative extra-campo organizzate negli anni dalla Lega Pro) di ricordare un figlio della Serie C e di tutto il nostro calcio come Davide è da 10 e lode. Anzi ci meraviglia - vista la carriera di Davide - che non ci abbiano pensato anche in Lega Calcio per ricordarlo su tutti i campi della Serie A. Purtroppo a grandi livelli si litiga per un euro in più di diritti TV e ci si dimentica, troppo spesso, dei sentimenti e dei valori. Quelli che invece animano ancora tutti coloro (tifosi, dirigenti, media, calciatori) che gravitano intorno al pianeta della terza serie. Una Lega Pro sempre più in crescita anche a livello mediatico negli ultimi mesi tra radio e televisioni e che sta - per vetrine conquistate e bontà del lavoro - pian piano oscurando la Serie B per interesse. Merito della serietà delle scelte intraprese negli ultimi mesi. Avanti così, nel segno di Davide che resta sempre nel cuore di tutti noi.