Riforma, se non ora quando? Ghirelli lancia il grido d'allarme e invoca l'impiego dei giovani. Avellino, attento!

26.11.2022 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Riforma, se non ora quando? Ghirelli lancia il grido d'allarme e invoca l'impiego dei giovani. Avellino, attento!
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Editoriale di oggi che si apre con la spinosa vicenda relativa alla riforma dei campionati. Le parole del presidente Francesco Ghirelli non lasciano spazio a nessun tipo di interpretazione, la volontà è quella di portare avanti il progetto in cantiere da tanto - troppo - tempo anche a costo di arrivare allo scontro verbale con chi pone ostacoli senza proporre soluzioni alternative. Naturalmente, come abbiamo sempre rimarcato, è praticamente impossibile ipotizzare la suddivisione delle squadre in sei gironi da dieci, se davvero l'obiettivo è riempire gli stadi si rischia di fallire anticipatamente perchè immaginiamo che, soprattutto al Sud, sarebbero tanti i provvedimenti restrittivi. C'è chi invece spera in un girone unico da 20 squadre selezionate in base al bacino d'utenza e al superamento di stringenti criteri di selezione. Si vedrà. Di certo c'è che abbinare innovazione, merito sportivo e qualità del prodotto non sarà semplice e richiederà collaborazione totale e consapevolezza che non tutti potranno essere soddisfatti al 100%. Ma la C è un prodotto troppo importante per continuare a vivacchiare senza una programmazione e un format che esalti le potenzialità e che confermi il ruolo centrale della terza serie nella formazione dei giovani. "Ma bisogna avere coraggio a gettarli nella mischia, a volte questo coraggio manca" ha tuonato proprio in queste ore Ghirelli. A proposito dell'importanza sociale della Lega Pro, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne sono state previste una serie di iniziative che saranno inscenate su tutti i campi in questo fine settimana. Il calcio ha una risonanza mediatica straordinaria e attrae sugli spalti decine di migliaia di ragazzi, proprio per questo è fondamentale che lo sport riscopra valori quali educazione, cultura, aggregazione e rispetto combattendo ogni forma di violenza, illegalità e discriminazione. Considerando quanto sta accadendo in questi tristi mondiali qatarioti è sicuramente una bella pagina di sport.

Quanto al calcio giocato, prosegue la crisi dell'Avellino sconfitto clamorosamente a Picerno dopo essere passato in vantaggio. Serve a poco cambiare guida tecnica se i calciatori non acquisiranno la mentalità battagliera di chi, ad oggi, deve proiettarsi già alla prossima stagione guardandosi contestualmente alle spalle. Il prossimo doppio turno casalingo determinerà tanto, stavolta non si potrà sbagliare: si parte dalla sfida al discontinuo Taranto di Capuano, uno che ereditò un Avellino in crisi tecnica e societaria e che passò dalle ultime posizioni ai playoff valorizzando gente come Parisi. Forse avrebbe meritato una chance dall'inizio con una proprietà solida, sono i misteri del calcio. Chi se la passa male è la Turris che, pur disputando una prova a tratti ottima col Pescara, perde in casa e fa arrabbiare i tifosi. Sul piano dei risultati non funziona la cura Di Michele, tecnico interessante ma inesperto. Evidentemente il gruppo non ha ancora assorbito del tutto l'addio di Padalino con il quale lo spogliatoio aveva legato. A proposito di Pescara, ci sarà finalmente il big match con il Catanzaro che, ad oggi, appare superiore soprattutto per l'autorevolezza nella gestione del risultato. All'Adriatico ci saranno quasi 2000 cuori giallorossi a cospetto di una curva locale gremita e trainante, due piazze di cui il calcio ha bisogno anche in categorie superiori. Negli altri gironi delude ancora la Triestina, asfaltata per 4-0 a Vicenza e ormai senza identità nè carattere. Con questi problemi societari una retrocessione in D potrebbe essere deleteria, toccherà all'ambiente capire la delicatezza della situazione, darsi un pizzico sulla pancia e salvare il salvabile sperando di non perdere ulteriori calciatori validi a gennaio. Nel raggruppamento B, infine, la Reggiana appare meno brillante rispetto alla passata stagione ma resta, sulla carta, la più completa. La sconfitta interna con l'Ancona ridimensiona un Cesena che sembrava ormai in procinto di spiccare il volo, ma in questo girone sembra che tutti recitino lo stesso copione incappando in sconfitte clamorose nel momento topico. Sarà bagarre fino alla fine, con Entella e Gubbio che sperano di essere le mine vaganti.