Seconde squadre che passione: è derby di Milano per la prossima. Se c'è polemica pure sull'allerta meteo…

30.10.2023 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Seconde squadre che passione: è derby di Milano per la prossima. Se c'è polemica pure sull'allerta meteo…
TMW/TuttoC.com

La Juventus davanti, dietro tutte le altre. A prescindere dal giudizio sugli ultimi 3-4 anni di gestione bianconera, la società piemontese fa scuola, nel calcio italiano del 2023. I fatti hanno dato ragione alla Vecchia Signora, per anni prima e sola a credere nel progetto seconde squadre. Oggi, Allegri si gode Miretti&Co, ma sono ormai troppo e troppo bravi i giocatori lanciati in A partendo dalla Next Gen per ignorarne gli effetti benefici. Sappiamo perfettamente che molti tifosi di Serie C non amano particolarmente le seconde squadre per il peccato capitale di non essere legate a un territorio. La storia recente, però, dice che aiutano il calcio italiano. Che i pro superano eventuali contro, che tenere in casa ragazzi di talento, guidarli e gestirli da vicino anziché spedirli in prestito chissà dove aiuta. I più bravi, che magari esploderebbero comunque, ma soprattutto i tantissimi che rischierebbero di perdersi su e giù per lo Stivale.

È derby di Milano per la prossima. Il Milan ci pensa in maniera molto concreta, l'Inter ha un solo problema sul quale torneremo. I nerazzurri, per la verità, sarebbero stati già pronti la scorsa stagione, ma hanno preferito non accelerare i tempi anche perché sarebbero stati dietro all'Atalanta in base alle graduatorie. Oggi, sulla carta (i criteri non sono semplici, legati alle convocazioni nelle nazionali dei giovani, ma anche al piazzamento in classifica) l'Inter sarebbe davanti al Milan, viceversa più pronto sotto il profilo strutturale. Il tema, per quanto riguarda il Biscione, è proprio quello dei campi d'allenamento, dello stadio (che è il più risolvibile) e l'ha ricordato anche Marotta. Un paio di riflessioni: la prima, che non hanno torto le big quando chiedono garanzie. Oggi una seconda squadra è più o meno certa di poter entrare nel prossimo campionato, ma solo sulla base del presupposto che tanto almeno un ripescaggio vi sarà. È una garanzia basata su una supposizione, e comunque la certezza che vi possano essere due nuove iscrizioni non si ha. La seconda: chi entrerà, regolamento attuale alla mano, dovrebbe andare a giocare nel girone C, al Sud. Immaginiamo l'entità delle polemiche che - pure legittimamente, visti i costi dei trasferimenti - le altre società alzerebbero in merito. È forse il caso di ripensare a questo aspetto? La regola ha una sua logica, non minare la competitività (il tema è più la mancata retrocessione in D che altro), ma ci si può riflettere.

A proposito di polemiche, abbiamo letto di quelle nate in casa Perugia dopo il rinvio di Entella-Cesena. Che il presidente Santopadre abbia scritto o meno al presidente Marani - pare di no - è un dato che può passare in secondo piano se comunque determinate recriminazioni fossero confermate. La passione calcistica e la voglia di essere tutti sullo stesso piano non si possono discutere e per certi versi è anche bello che vi siano sentimenti di questo tipo. La polemica davanti a una decisione delle istituzioni, sulla quale né le società né la stessa Lega Pro possono granché, legata a un allarme meteo, in una Regione peraltro storicamente chiamata a grandi sfide da questo punto di vista, ecco anche no: almeno quella, ci piacerebbe evitarla.