Secondo esonero in quattro giornate: ma di che programmazione parliamo?

20.09.2021 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Secondo esonero in quattro giornate: ma di che programmazione parliamo?
TMW/TuttoC.com

Diciamo che la Serie A non è proprio una grandissima maestra, visto che ha aspettato ben tre giornate per dare luogo ai suoi primi esoneri stagionali. La Serie C, però, non si fa mancare nulla. Dopo il siluramento a inizio settembre di Lello Di Napoli in casa Paganese, nelle ultime ore la Pro Sesto ha deciso per l’esonero di Antonio Filippini. Dura quattro giornate il suo campionato, ora è caccia al successore. Ben quattro giornate. Intendiamoci: ciascuna piazza, ciascuna società, ciascuna decisione hanno tutte la loro storia. Non si vuole entrare dentro ai motivi dell’esonero dell’uno o dell’altro, rischiamo di affrontare dinamiche che non sempre escono fuori dal perimetro della dirigenza o dello spogliatoio. Casi a parte, chiaramente, le dimissioni di Parravcini o quelle in arrivo di Domizzi. Prendiamo atto dei dati di fatto, e qualche domanda sorge spontanea. Filippini, considerando le partite del finale di stagione, ne ha avute dieci in totale: praticamente, è costato più di quanto non abbia avuto modo di allenare. E questo (a scanso di equivoci mi ripeto: non il caso generico, il quadro generale) è un problema.

Ma quale programmazione? Al netto di situazioni eccezionali, esonerare dopo quattro giornate vuol dire non averne. Per restare all’ultimo, la scelta della Pro Sesto con Filippini ricorda molto quella del Cagliari con Semplici. Entrambi arrivati dalla fine della scorsa stagione, magari non hanno convinto (ogni valutazione è legittima, ci mancherebbe), ma se c’erano già dubbi perché non salutarli prima? Cosa possono mai raccontare quattro partite, 360 minuti di calcio di inizio stagione? Praticamente nulla. Eppure di tanto in tanto ci si racconta che il calcio deve cambiare, ridurre i costi, mettere in campo più programmazione. Non è un catilinaria verso la società lombarda o verso la Paganese o verso chiunque altro deciderà in questi giorni di esonerare il proprio allenatore. È soltanto che sembra il trend di ogni anno, e invece nel frattempo è cambiato il mondo.