Settimana campale in C tra bilanci da votare e squadre da salvare. Chi sarà il nuovo Presidente?

15.12.2020 00:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
Settimana campale in C tra bilanci da votare e squadre da salvare. Chi sarà il nuovo Presidente?

Una settimana gelida fuori ma caldissima dentro. Se l'Italia fa i conti con le temperature polari, dentro la sede della Lega Pro il clima è rovente. La settimana appena iniziata, infatti, è destinata a lasciare il segno. Tra 48 ore sapremo, intanto, se il Livorno potrà continuare a giocare in Serie C o se dovrà abbandonare il professionismo a stagione in corso, replicando quanto fatto dal Trapani un paio di mesi fa. E 48 ore dopo i club di terza serie dovranno decidere se approvare o meno il bilancio della Lega Pro.
Un'approvazione che, di solito, sarebbe scontata. Ma non lo è in questo caso, dal momento che tra un mese si voterà per eleggere il nuovo presidente e, quindi, l'assemblea di giorno 18 potrebbe trasformarsi in una giornata di fuoco per il patron Ghirelli. Filtrano, da più club, critiche alle spese sostenute dalla governance in questi anni. Desiderio di chiarezza o campagna elettorale poco importa, venerdì le acque si agiteranno.

E poi, comunque vada, sarà Natale. E sarà nuovamente "Una poltrona per due", con un Eddie Murphy che, anche quest'anno, per due ore riuscirà a distrarci dalle problematiche quotidiane. 
In Lega Pro, invece, si prepara il remake: "Una poltrona per tre". Ovvero i tre candidati alla presidenza della Serie C. Le squadre di terza serie, dicevamo, il 12 gennaio, saranno chiamate a eleggere il loro nuovo presidente. O forse vecchio visto che, fra i tre papabili, c'è il numero uno uscente Francesco Ghirelli. A sfidarlo ci saranno Luigi Barbiero, proveniente dai dilettanti, e il giornalista Marcel Vulpis. Occhio, però, a una possibile sorpresa dell'ultima ora. I presidenti della terza serie, infatti, sono in fibrillazione come non mai. Gli atavici problemi che la Lega Pro si trascina dietro da anni, se non da decenni, sono stati acuiti dalla gravissima crisi sanitaria-economica. Con società, come ben sappiamo, che rischiano di non riuscire a iscriversi al prossimo campionato e altre che forse non riusciranno a portare a termine nemmeno questo.

Tre candidati, dicevamo, per la Lega Pro. L'uscente Ghirelli, seppur appoggiato dal patron della FIGC Gravina, non è sicuramente saldo come ai tempi della prima, plebiscitaria, elezione. Pesano, dicevamo, le problematiche economiche: da un lato è innegabile lo sforzo fatto, presso il Governo, per avere aiuti e contributi di Stato. Dall'altro lato, però, è altrettanto innegabile che tante somme non sono ancora arrivate e che tanti progetti non sono ancora stati completati.

E poi c'è la questione del bilancio della Lega Pro che sarà uno dei cavalli di battaglia di Barbiero, coordinatore della Serie D che prova il salto di categoria. Il programma verrà presentato in settimana ma trapela una fortissima attenzione verso quelle che sono state le spese, in questi anni, della gestione Ghirelli (occhio all'assemblea del 18, come anticipato prima).
In realtà lo scontro Ghirelli-Barbiero nasconde, alle sue spalle, lo scontro Gravina-Sibilia per la presidenza della FIGC. Il famoso 17% di voti che la Lega Pro porta in dote alle elezioni federali è preziosissimo per chiunque voglia diventare il numero uno del calcio italiano. E considerando che la Serie D, da sola, si porta a casa il 34%, è facile comprendere come una vittoria di Barbiero spalancherebbe le porte alla nuova presidenza Sibilia in FIGC. 

E poi c'è Vulpis, giornalista esperto in tematiche sportive ed economiche, scelto da un gruppo di società per provare a uscire dai soliti schemi. L'outsider fuori dagli schemi che prova a sparigliare le carte e che potrebbe, anche in caso di mancata elezione, diventare l'ago della bilancia dell'elezione stessa con i suoi voti. Attenzione a non sottovalutarlo: dalla sua ha alcuni dei club storici della Serie C e potrebbe far convergere su di sè il voto di molti indecisi.

Un presidente che cerca fondi, uno sfidante che guarda i bilanci, un outsider che si occupa di economia. Tre profili diversi ma un unico filo conduttore: i soldi. Oggi, e domani, più che mai.