Taranto, che beffa: si risolva la questione Iacovone. Dopo un mese è già valzer di allenatori

30.09.2023 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Taranto, che beffa: si risolva la questione Iacovone. Dopo un mese è già valzer di allenatori
TMW/TuttoC.com

Editoriale di oggi che si apre con un focus sugli allenatori. Ad Avellino, per ora, il cambio di guida tecnica ha sortito gli effetti sperati: con Pazienza alla guida dei biancoverdi sono arrivate due vittorie e un pareggio, con zero gol subiti. Ancora presto per dire che solo la presenza di Rastelli stesse frenando un organico oggettivamente di livello, si aspetta qualche scontro diretto per capire se la crisi è definitivamente alle spalle o si sia trattato soltanto della classica e tradizionale "scossa" post ribaltone. A Chiavari, invece,le cose non vanno benissimo. Da Volpe a Gallo, ma ad ora i liguri si ritrovano addirittura in zona retrocessione diretta pur con un organico accreditato da tutti come tra i più competitivi della categoria. "Non sono venuto qui a fare brutte figure" il diktat dell'allenatore, chiamato ora ad incidere soprattutto sul piano psicologico. Perchè, se parti per vincere il campionato senza passare per i playoff e inizi così male, c'è il rischio di entrare in un tunnel senza via d'uscita. Per fortuna dei biancazzurri c'è ancora tutto il tempo per riscattarsi, a patto che si eliminino definitivamente le scorie per quanto accaduto l'anno scorso. Una beffa finale che inevitabilmente lascia il segno e che non si cancella dalla sera alla mattina. Si cambia anche a Monterosi e, senza nulla togliere a un tecnico emergente come Romondini, ci sembrava azzardato non blindare uno come Leonardo Menichini che, in due anni, aveva fatto un autentico miracolo con una rosa giovane e composta da ragazzi semi-sconosciuti, in grado addirittura di salvarsi in largo anticipo e giocando un bel calcio. Toccherà ora a Taurino, reduce dal flop di Avellino e desideroso di tornare in pista per dimostrare che in terra irpina si sbagliò ad esonerarlo dopo pochissime giornate. Non se la passa bene neppure il Giugliano, alle prese con una mini crisi che ha spinto la proprietà e la dirigenza a licenziare Raffaele Di Napoli. Nulla cancella il grande lavoro di un allenatore che, pochi mesi fa, non ha giocato gli spareggi promozione soltanto per la classifica avulsa. Ripartire da lui era giusto, quasi doveroso, va detto anche che il mister non ha mai avuto a disposizione l'intera rosa a causa di qualche infortunio che comunque ha ostacolato un percorso già di per sè non facile e nel quale 4 punti erano stati messi in cassaforte. Evidentemente la proprietà ritiene che la rosa allestita possa ambire alla zona sinistra e che servisse uno scossone per ridestare l'ambiente dal torpore. Ai posteri l'ardua sentenza.
Quanto al campionato, peccato per il Taranto.

La formazione di Capuano, che ha iniziato discretamente la sua stagione perdendo solo a Benevento, dovrà giocare il prossimo turno casalingo in campo neutro e a porte chiuse per le note vicende che riguardano lo stadio Iacovone. Una beffa per una squadra che può contare su un pubblico caldo e trainante, capace di fare la differenza nel derby d'esordio col Foggia. Si spera che il tutto possa rientrare quanto prima, chi ama lo sport non può non essere dispiaciuto che una grande piazza debba restare a casa a vedere le partite soltanto in tv. A proposito di girone C, sta risalendo il Benevento; superato il tempo fisiologico di adattamento alla categoria, la corazzata giallorossa ha lanciato ufficialmente il guanto di sfida alle dirette concorrenti. Occhio a Latina e Juve Stabia, in testa a sorpresa ma con merito grazie ad una serie di prestazioni convincenti. Fu vera gloria? Lo vedremo nel tempo, ma sono due città che meritavano di vivere una stagione da protagoniste dopo un periodo quasi di anonimato. Continua a non convincerci, invece, il Crotone di Zauli. Fa bene il mister a ricordare che "non siamo in A o in B. La squadra è buona, ma facciamo il campionato di Lega Pro e ci sono difficoltà", ma i pitagorici hanno giocato brutte partite anche sul finire della passata stagione e il suo avvento in panchina, ad oggi, non ha portato grossi benefici rispetto alla gestione Lerda. Nel girone B, detto dell'Entella e assodato che la Spal di Di Carlo sta avendo difficoltà (tifosi furiosi con Tacopina, ma la rosa allestita è senza dubbio interessante), spicca il primato della Torres. 5 vittorie su 5, a tratti giocando bene, a tratti mostrando la concretezza delle grandi. Non sappiamo se reggerà nel lungo periodo, ma quando c'è una matricola che comanda il campionato è sempre una gioia per chi ama questo sport imprevedibile e nel quale spesso i nomi contano meno delle motivazioni e delle idee. Infine focus sul raggruppamento A, laddove comandano Padova e Mantova. Torrente, in casa biancoscudata, sta facendo un ottimo lavoro e si conferma un valore aggiunto per la categoria. I virgiliani, per farsi perdonare la retrocessione cancellata soltanto dal ripescaggio, hanno speso tanto coinvolgendo il pubblico biancorosso. Sarà un bel testa a testa, ma guai a sottovalutare il Vicenza di Diana che segna meno rispetto a quanto produce.