Triestina, l'arrivo di Franco un raggio di luce. Salernitana dalla A alla C, ma la società non cambia modus operandi

Editoriale di oggi che si apre con un focus su quelle squadre che stanno vivendo un'estate molto calda non solo dal punto di vista meteo. Partiamo dal Rimini che, nella giornata di ieri, ha avviato nuovamente i contatti con la politica locale dopo settimane di freddezza chiedendo in via ufficiale la richiesta per la concessione dello stadio. Ai tifosi, però, interessa capire quali sono i progetti per il futuro e quando saranno annunciati quei colpi di mercato indispensabili per vivere una stagione quantomeno serena dopo aver sognato la B fino a pochi mesi fa, con tanto di coppa Italia alzata al cielo. Non è da escludere che la società possa indire una conferenza stampa utile - si spera - a fare definitivamente chiarezza dopo una serie di comunicati e dichiarazioni contraddittorie. Sempre nel girone B è delicatissima la situazione della Ternana, al punto che l'ex patron Stefano Bandecchi ha parlato apertamente di "rischio fallimento" gettando nello sconforto la piazza, la squadra e un allenatore che sta provando in tutti i modi ad isolare il gruppo da problematiche che potrebbero sfociare in qualcosa di ben più grave dei punti di penalizzazione. Qualcosa di negativo si era percepita già prima della finalissima con la Ternana, ma le parole rassicuranti del presidente e l'ottimo rendimento della squadra non avrebbero mai lasciato presagire un così repentino passaggio dalle stelle alle stalle. Qualche giocatore, nel frattempo, è arrivato e Marco Capuano, da capitano, ha inteso parlare alla curva assicurando professionalità e massimo impegno. Anche dopo la batosta di Chiavari in coppa Italia. In un calcio che vede spesso prevalere il dio denaro sarebbe davvero bello che il simbolo di uno spogliatoio decida di restare senza scendere dalla nave in tempesta. E poi c'è la Triestina. La firma di Michele Franco può essere un raggio di luce che restituisce entusiasmo. Stiamo parlando di un professionista serissimo e competente, tra gli artefici della scalata del Monza targato Berlusconi-Galliani. Qualche altra partenza va messa in preventivo così come un avvio di stagione in salita, ma c'è tempo e modo per provare a ripartire mentalizzandosi al raggiungimento di una salvezza sofferta. Quanto al mercato, le regine sono sempre le stesse. Il Vicenza, che si è ben comportato in coppa Italia vincendo il derby a Padova e reggendo per quasi un tempo un Genoa superiore di due categorie, ha tutto per dominare il girone tecnicamente meno dotato, pur con un Union Brescia che ha voglia di risalire subito e un Cittadella che ha mantenuto l'ossatura della passata stagione. Nel raggruppamento B ci aspettiamo qualcosa in più da Torres, Perugia e Ascoli, mentre nel girone meridionale il Catania - sulla carta- ha una rosa che in B potrebbe giocarsela alla pari con le varie Mantova, Carrarese, Sudtirol, Entella, Padova e Juve Stabia. Il Benevento ha formato il giusto mix tra giovani e gente di categoria e la sensazione è che non sia finita qui, occhio al Casarano che, a nostro avviso, è destinato a recitare un ruolo da protagonista.
E infine una riflessione sulla Salernitana. Senza voler entrare nel merito dei calciatori presi fino a questo momento, appare sin troppo evidente che gli acquisti dipendano dalle cessioni e questo è un lusso che la proprietà targata Iervolino-Milan non può permettersi dopo aver propinato alla piazza due retrocessioni di fila. Ci sarebbe l'obbligo morale di allestire una corazzata senza badare a spese e senza aggrapparsi all'alibi dei contratti onerosi dei calciatori virtualmente fuori rosa. Non deve essere il pubblico a pagare gli errori del passato, stiamo parlando di una tifoseria che ha portato 22mila persone allo stadio per Salernitana-Mantova a inizio maggio pur con un piede e mezzo in serie C e una rosa largamente incompleta e non competitiva per la B. Quando mancano 10 giorni all'inizio del campionato mancano un difensore centrale forte, un esterno destro, tre centrocampisti e un bomber e c'è un allenatore che ha lanciato un SOS rimasto, ad ora, inascoltato. E certo non aiuterà a ricucire lo strappo con la curva prendere soltanto gente svincolata, in alcuni casi ferma da un anno (domani arriva Golemic, nome misteriorsamente smentito da Faggiano manco stessimo parlando di Baresi o Maldini) o con situazioni sulle spalle - vedi Liguori - che inevitabilmente rischiano di pesare. Fa davvero un certo effetto pensare che chi sognava Cavani e Mertens in attacco oggi non riesca a chiudere con Tascone del Cerignola per una cifra inferiore ai 100mila euro...
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