Ultimi 90 minuti da togliere il fiato. In Serie D i ripescaggi contano più dei campionati vinti. Giustizia sportiva lentissima: il caso Porto Tolle

Ultimi 90 minuti da togliere il fiato. In Serie D i ripescaggi contano più dei campionati vinti. Giustizia sportiva lentissima: il caso Porto Tolle
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domenica 4 maggio 2014, 09:00Il Punto
di Alì LOLLI
Alì Lolli, allenatore di base "UEFA B" ed ex calciatore professionista, con oltre dieci anni di Serie C e Lega Pro con le maglie di Teramo, Catania, Paternò, Lanciano, Padova, Grosseto, Ternana, Taranto, Cassino e Pomezia.

Ci siamo, sta per cominciare l'ultima di campionato. Alla fine di questi ultimi 90 minuti della regular season sapremo finalmente i nomi dei due team che entreranno dalla porta principale in Serie B (con incroci tra Entella, Pro Vercelli, Perugia e Frosinone da brividi) e gli ultimi che accederanno direttamente nella Lega Pro unica. Sarà anche il tempo dei pianti per chi retrocederà senza appello in Serie D. E ci sarà anche chi continuerà a mangiarsi le unghie dal nervoso e a sudare perché dovrà affrontare la lotteria di play-off e play-out. Intanto sono già molte le società di serie D che stanno festeggiando la promozione in quello che sarà il campionato, con maggiori aspettative dell'ultimo ventennio.

Il massimo campionato dilettantistico, nell'ultima stagione, non si è dimostrato fortemente all'altezza. Basti guardare le nove squadre che un anno fa festeggiavano la promozione tra i Pro: Bra, Castel Rigone e Pergolettese sono retrocesse, fra Torres, Porto Tolle e Vecomp (che prese il posto della Sambenedettese, vincente ma con le tasche vuote) ne rimarrà, se andrà bene, soltanto una, il Tuttocuoio è in piena bagarre play-out. Solo Messina e Ischia hanno confermato le buone prove dei campionati passati. Troppo marcato il salto dalla Serie D alla 2^ Divisione, quindi. E adesso che il salto sarà doppio, direttamente in Lega Pro unica? Guardando il quadro dei ripescaggi sembra che contino più le carte bollate in piena estate di un campionato vinto. Casertana, Cosenza, Foggia e Real Vicenza, calamitate dai dilettanti al professionismo (escludiamo Aversa e Gavorrano, che erano retrocesse e quindi non avevano disputato gare in Serie D), sono riuscite a guadagnarsi la permanenza con pochi patemi d'animo. Sarà un caso, forse, ma sicuramente è un dato che fa riflettere. 

Mentre si delineano le squadre che parteciperanno al prossimo campionato, arriva una bella notizia sulla ripartizione dei diritti televisivi, con l'accordo tra Serie B e Lega Pro che darà nuova linfa ed ossigeno a chi rischiava di navigare in cattive acque. Una vera e propria iniezione di fiducia che renderà la Lega molto più solida e che mi auguro spinga Macalli e Ghirelli a eliminare l'età media, che tanto ha fatto discutere fino a oggi: incentivi e riconoscimenti economici per chi saprà vincere anche nel settore giovanile, punto debole del nostro calcio: soltanto tre italiani titolari in una finale di Coppa Italia (Pasqual, Insigne e Aquilani) sono la dimostrazione lampante del nostro calcio in piena crisi.

Un'ottima notizia quella dei proventi televisivi che spero possa contribuire a rendere la veccia serie C sempre più all'altezza, sperando che di pari passo cresca anche la giustizia sportiva. Troppo lenta ed in alcuni casi superficiale nel dare e ritrattare sentenze. Ci sono stati svariati casi durante la stagione che mi hanno lasciato perplesso, come la gestione del caso Nocerina.

Adesso, a tenere banco nel Girone A di 2^ Divisione, è la restituzione dei due punti di penalizzazione al Porto Tolle. Una decisione che, credo, non abbia lasciato di stucco solo me. Non per il verdetto ma per la tempistica: il deferimento è arrivato il 14 gennaio, la penalizzazione è arrivata il 10 febbraio, l'annullamento il 9 aprile. in pratica un mese per levare i due punti, altri due mesi per riassegnarli. 
Bisognava arrivare a una manciata di giornate dal termine per riconoscere che la scelta originaria era stata ingiusta e che, quindi, i veneti meritavano di riavere indietro il maltolto? Rimini e Vecomp, in lotta per la salvezza, non hanno più avuto tempo per rivedere la propria tabella di marcia. E per loro la retrocessione diretta in Serie D avrebbe il sapore di una doppia beffa.

Molte società fanno sforzi incredibili per portare avanti i propri progetti, la stessa Lega Pro, nonostante le mille difficoltà, cerca di migliorarsi giorno dopo giorno. Per questo la giustizia sportiva deve dimostrarsi molto più attenta e sensibile nella gestione di alcune dinamiche che possono cambiare le sorti di carriere calcistiche e gestioni societarie. Non è polemica, ma puro spirito costruttivo affinché tutti gli apparati siano sempre più credibili così da spingere un maggior numero di imprenditori a investire nel calcio.