VAR? Con quali soldi? Occhio alla riforma: 60 squadre potrebbero essere troppe. Virtus Entella, che chance!

11.03.2023 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
VAR? Con quali soldi? Occhio alla riforma: 60 squadre potrebbero essere troppe. Virtus Entella, che chance!
TMW/TuttoC.com

Editoriale di oggi che si apre con un bilancio sull'operato arbitrale. Lo abbiamo sempre rimarcato: bisogna dare tempo al designatore Ciampi di incidere in un contesto tutt'altro che semplice. Da quando è stata abolita la C2 capita con frequenza che arrivino tra i professionisti fischietti non ancora pronti per il grande salto, molto giovani e che devono mettere in preventivo qualche sbaglio nel percorso di crescita. Ma, in alcune circostanze, assistiamo davvero a situazioni gravi e incomprensibili, un handicap non di poco conto per società che investono tanto e che non accetteranno facilmente di perdere i rispettivi obiettivi per fattori imponderabili. Molti presidenti e addetti ai lavori invocano l'introduzione del VAR per tutta la stagione e non solo negli spareggi, ma la tecnologia costa, non risolve del tutto i problemi ed è spesso soggetta ad interpretazioni individuali. Ci sono i soldi per fare un passo del genere? Con un numero così elevato di partite e turni infrasettimanali si riuscirebbero a reperire arbitri a sufficienza? Da qui un'altra riflessione: in nome di quella riforma da anni annunciata e mai realizzata non sarebbe il caso di diminuire il numero di partecipanti, tenendo conto di solidità economica, strutture e bacino d'utenza oltre che dei risultati sportivi, per favorire questo tipo di iniziative? 60 club sono veramente tanti, non tutti hanno lo stesso potere economico e un investimento milionario per il VAR rischierebbe soltanto di far saltare un sistema che già vacilla da tempo. Quanto all'aspetto meramente tecnico, crisi per l'Avellino di Rastelli. Al netto degli investimenti fatti a gennaio, questa squadra continua ad essere discontinua e ha perso punti pesanti soprattutto tra le mura amiche a cospetto di avversari abbordabili. Alla fine riteniamo che gli irpini riusciranno a qualificarsi ai playoff e giammai un organico del genere sarà coinvolto nella lotta per evitare i playout, ma le premesse iniziali erano totalmente diverse e si rischia di dilapidare il patrimonio d'entusiasmo che, da quelle parti, ha fatto spesso la differenza. E' stata anche la settimana dei cambi di allenatore. A Pescara Zeman ha esordito alla sua maniera: da 2-0 a 2-2 e panchina ad ora salva per Pochesci a Castellammare. Il Pordenone silura Di Carlo che, obiettivamente, negli ultimi anni ha raccolto più esoneri che soddisfazioni. Era già successo a Genova, Verona, Livorno e a Vicenza, senza dimenticare le retrocessioni con Chievo, Novara e Cesena. Certo, ereditò situazioni estremamente complesse, ma il palmares inizia a destare qualche preoccupazione e patron Lovisa aveva fatto suonare da tempo campanelli d'allarme. La classifica resta buona ma con quell'organico si poteva fare decisamente di più.

Ad Andria torna Cudini, anche in questo caso abbiamo detto e ridetto che l'esonero di inizio stagione fosse prematuro e che il problema non fosse la guida tecnica. Cudini era reduce da un biennio eccellente a Campobasso e poteva essere un valore aggiunto, ora la classifica fa paura e ci vorrà più di un miracolo per riscrivere i capitoli di una storia che rischia di essere senza lieto fine. E infine un focus sui campionati. Nel girone A solita bagarre in vetta alla classifica, laddove il Vicenza sta provando a risalire definitivamente la china dopo i risultati delle scorse settimane. La gara con la FeralpiSalò sarà indicativa. Il Padova continua a steccare, la cura Torrente non è stata risolutiva e il pareggio per 1-1 col Piacenza ha fatto storcere il naso ai tifosi. Voci di corridoio parlano di un addio di Mirabelli a fine anno e di un sondaggio del Cesena, certo è che ad ora il salto di qualità con l'ex dirigente del Milan non c'è stato. Nel girone B grande attesa per la super sfida tra Reggiana ed Entella. I liguri, lontani dalle luci dei riflettori, si sono ritrovati al secondo posto e hanno sempre detto di credere nella promozione diretta anche quando la distanza sembrava incolmabile. Ora c'è un'ultima chance per riaprire il discorso e per regalarsi un finale di stagione che potrebbe essere incredibilmente interessante. Fa riflettere il crollo del Gubbio, lecita la riflessione: è questa la vera forza della rosa e l'avvio di stagione era stato quasi casuale? Nel raggruppamento C, infine, solo la matematica separa il Catanzaro da una serie B meritatissima, costruita nel tempo da una società che non si è mai arresa dopo tanti spareggi playoff persi. La trasferta di Crotone potrebbe consentire di chiudere i giochi con due mesi d'anticipo e sarebbe un vero e proprio record per la categoria. Curiosità, infine, per la sfida tra Foggia e Avellino, con Somma (due vittorie su due, pur con le ultime della classe) che in passato avrebbe potuto firmare per gli irpini ma disse no in segno di rispetto per la Salernitana. La sua squadra del cuore.