ESCLUSIVA TLP - Carrarese, Cellini: "Potevamo fare di più. Punto a tornare in Serie B. Vi racconto il Buffon presidente..."

ESCLUSIVA TLP - Carrarese, Cellini: "Potevamo fare di più. Punto a tornare in Serie B. Vi racconto il Buffon presidente..."TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
giovedì 20 novembre 2014, 23:00Interviste ESCLUSIVE
di Nicolò SCHIRA

Seconda giovinezza a Carrara per uno dei bomber più prolifici del calcio italiano, ovvero Marco Cellini. La punta di origine fiorentina è tornato sugli standard di rendimento elevato che l'avevano visto protagonista per tanti anni in Serie B. Il diggì Turotti l'anno scorso l'ha voluto fortemente alla corte gialloblù e con sette reti è il miglior marcatore dei carrarini in campionato. Il classe '81, dopo il poker inflitto sabato alla Pro Piacenza, si è raccontato in esclusiva a TuttoLegaPro.com.

Nove pareggi in tredici giornate: siete abbonati al segno ics. Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

"Non credo possiamo essere soddisfatti del nostro inizio. Alcuni episodi sfortunati ci sono costati diversi pareggi in extremis e abbiamo pagato caro alcune disattenzioni. Potevamo avere sicuramente qualche punto in più".

Sabato avete ritrovato la vittoria: per lei una gara leggendaria con ben quattro reti segnate...

"Una partita perfetta. Neanche nei sogni un attaccante pensa mai di riuscire a fare quattro gol nella stessa sfida. Non mi era mai capitato. E' stato qualcosa di eccezionale".

Intanto è balzato a quota sette centri: punta al trono di re dei bomber?

"Non ho mai guardato la classifica cannonnieri. I gol sono importanti quando portano punti. Giocarsi anche quell'obiettivo sarebbe bello, ma manca ancora tantissimo alla fine del campionato. E' troppo presto per pensarci...".

Lei ha segnato tantissimo in cadetteria negli scorsi anni: rammaricato di non aver mai avuto una occasione nella massima serie?

"Dopo l'anno in cui arrivammo alla finale Playoff con l'Albinoleffe ci ho sperato. In quella stagione ho segnato tantissimo, ma evidentemente non era destino. Potrei avere un po' di rammarico per non aver avuto la chance nella massima serie, ma ormai non ci penso più".

Se continuare ad andare in gol in questa maniera, l'anno prossimo però potremmo rivederla al piano di sopra.

"L'obiettivo di tornare in B c'è sempre. Non mi sono accontentato mai in carriera e tantomeno seduto sugli allori. E' giusto guardare in alto e provare a migliorarsi".

A chi dedica il poker di segnature inflitto alla Pro Piacenza?

 

"La mia dedica è rivolta alla città di Carrara. Ho partecipato all'iniziativa per i cittadini colpiti dall'alluvione. La maglietta "Duri come il marmo" simboleggiava tale iniziativa di beneficenza. Quando si può fare del bene e aiutare gli altri, è giusto mettersi in gioco in prima fila".

Chi andrà in Serie B nel vostro girone?

"Dobbiamo sfidare ancora le favorite che sono Pisa e Ascoli. Contro i nerazzurri giocheremo in questo fine settimana. Loro due hanno qualcosa in più rispetto alle altre. Per il resto c'è grandissimo equilibrio, nell'arco di pochi punti sono posizionate diverse compagini".

Età media in Lega Pro: favorevole o contrario?

"La verità sta sempre nel mezzo. Capisco il fastidio di un calciatore esperto nel vedersi sorpassato dai giovani per via delle regole, è normale che gli girino le scatole. Qualche regola per salvare il sistema e aiutare le società però ci vuole. Non bisogna, tuttavia, superare il limite, altrimenti viene meno il merito e il livello si abbassa".

Come vivete il fatto di avere come presidente un calciatore del calibro di Gigi Buffon?

"Fa effetto solo vederlo. Parliamo di una bandiera del calcio mondiale. Non è di molte parole quando viene nello spogliatoio, però è bravo a caricarci anche con uno sguardo o una semplice frase. Si vede che è un campione e conosce certe dinamiche. Gli basta poco per centrare l'obiettivo. Sa con poche parole quali sono le corde giuste da toccare in noi calciatori".