ESCLUSIVA TLP - Gubbio, Loviso: "Rossoblù nel cuore, Bologna sarebbe un sogno. Magari senza far più arrabbiare Mazzone. Goleador grazie alle punizioni? Tutto merito di Madre Natura"

ESCLUSIVA TLP - Gubbio, Loviso: "Rossoblù nel cuore, Bologna sarebbe un sogno. Magari senza far più arrabbiare Mazzone. Goleador grazie alle punizioni? Tutto merito di Madre Natura"TMW/TuttoC.com
Massimo Loviso
© foto di Federico De Luca
sabato 29 novembre 2014, 23:00Interviste ESCLUSIVE
di Sebastian DONZELLA

Chiamatelo centrocampista goleador. Alla soglia dei 30 anni Massimo Loviso si è scoperto un cecchino infallibile: otto centri in questa prima parte di campionato, meglio di tutti i bomber di Lega Pro (solo Arma del Pisa, con dieci reti, gli è davanti). Il classe '84 del Gubbio sta vivendo un finale di 2014 strepitoso, con prestazioni da otto in pagella condite da calci piazzati magistrali. TuttoLegaPro.com ha voluto chiedere all'ex mediano di Bologna, Torino e Livorno, attualmente agli eugubini tramite Parma, i motivi di questa rinascita.

Inizio di campionato strepitoso: 8 gol finora, più di quanti ne hai fatti in tutta la tua carriera...

"Non mi capitava dai tempi della Primavera di segnare così tanto. Sono veramente contento non solo per me ma anche per il gruppo perché si sta mettendo a mia disposizione: tutte quelle reti da centrocampista in così poco tempo sono molto rare".

Sei il giocatore di maggior esperienza del Gubbio. In pratica una chioccia...

"Diciamo che sono il meno giovane eh (ride NdR). Ho grande voglia di portare non solo esperienza ma anche entusiasmo, cosa che mi ha sempre contraddistinto. La società è molto tranquilla, noi siamo molto uniti non solo in campo ma anche fuori. Spesso si esce tutti in compagnia e questo fa bene al morale e al gruppo".

Finalmente un'annata positiva dopo quelle con Ascoli e Cremonese...

"Negli ultimi anni non sono riuscito a raggiungere gli obiettivi né individuali né di squadra. Qui a Gubbio sono tornato a divertirmi come quando ero più piccolo ma non è un discorso di piazza. Ho giocato in squadre come Bologna, Livorno e Torino che caratterialmente ti chiedevano qualcosa di più.
Riguardo la Cremonese ero sceso in Lega Pro per vincere ma non è andata bene. Dovevamo vincere il campionato e siamo usciti ai play-off. Ad Ascoli è stato un dispiacere retrocedere dalla Serie B e anche sentire qualche polemica di troppo.  Ho sempre detto quanto amo San Benedetto e la Samb (rivale storica dei bianconeri NdR) ma ad Ascoli mi sono sempre comportato da professionista. E' stata una soddisfazione bloccarli quest'anno sul pari perché credo che i marchigiani si giocheranno il campionato fino alla fine con il Pisa".

Siete a metà classifica. E contro un San Marino in difficoltà potreste avvicinarvi ai piani alti...

"Ognuno di noi deve essere molto fiducioso e sognatore. Io personalmente ho voglia di vincere e far bene, anche oltre l'obiettivo societario che è la salvezza. Vincere rende tutto più frizzante: è la vitamina della vita.
Riguardo la sfida di domani per me è la classica partita bastarda, se ci sarà da tirare una "stecca" in più all'avversario per vincere la tireremo. L'importante sarà non tirare la gamba indietro né pensare che sia un match facile".

Tra punizioni e rigori stai terrorizzando gli avversari più a gioco fermo che con la palla in movimento...

"Se guardi le statistiche le reti segnate su calci piazzati sono circa la metà del totale. Madre natura mi ha dato questa qualità che nel tempo ho raffinato".

Non a caso il tuo primo gol in Serie A fu una punizione, con il Bologna, contro il Messina, dieci anni fa...

"Si, ricordo l'emozione e ricordo mister Mazzone che si arrabbiò perché dopo la rete feci un po' troppi giri di campo per esultare (e il Messina segnò meno di 100 secondi dopo NdR). Ma questa caratteristica non l'ho persa, corro spesso ad abbracciare chi è in panchina".

Calciomercato retrattivo. In estate è vero che Pisa e Lecce ti avevano cercato? Come mai hai scelto Gubbio?

"Parlando col mio procuratore ho saputo che qualcosa con quelle due squadre c'era. Ma chi mi ha veramente e fortemente cercato è stata il Gubbio. Mister Acori mi voleva dopo la fortunata esperienza insieme a Livorno. Io in un team devo sentirmi importante ma non per egoismo: gioco in mezzo al campo e quindi è basilare essere al centro del gioco".

Sambenedettese o Bologna, le tue due squadre del cuore. In quale andresti a giocare?

"Hanno tutte e due bellissimi colori, gli stessi del Gubbio: il rosso e il blu. Dovendo scegliere direi Bologna, la squadra della mia città e subito dietro la Samb.
Ho voglia di fare bene con questi colori per adesso e anche nel futuro. Intanto forza Gubbio".  

Pensi di poter ritornare in Serie A e B dopo aver raggiunto la soglia dei 30 anni?

"Mi piacerebbe tantissimo. Con la massima serenità e umiltà. Magari a Bologna, appunto: sarebbe bellissimo..."

I giocatori più rappresentativo con il quale ti sei allenato?

"Signori, Pagliuca e Diamanti i più importanti. E anche un campione d'Europa come Zagorakis".

Giocatori giovani in panchina. Di Napoli guida il Savona e duellava contro di te in campo qualche anno fa...

"Negli ultimi anni, dopo Pep Guardiola, si è deciso di dare spazio ai giovani, soprattutto quelli che hanno giocato ad alti livelli. Piacerebbe anche a me in futuro. Ora però ho ancora tanta passione per giocare a calcio".

Età media. Che ne pensi?

"L'obbligatorietà dei giovani in Lega Pro per me è da eliminare. Non perché io abbia 30 anni ma perché senza si eviterebbero tutti quei ragazzi che finiscono in mezzo a una strada dopo un paio di anni di professionismo. I giovani devono essere una risorsa per le società non per i contributi ma per il loro vero valore: vendere i più bravi dopo averli scoperti sarebbe la cosa migliore".