ESCLUSIVA TLP - Muchetti: "Renate società incredibile. Ecco le mie favorite per la promozione. Monza a rischio fallimento? Come a Montichiari..."

Rappresenta l'emblema della Lega Pro. Una vita a sgambettare dietro un pallone, sognando il salto nel grande calcio e poi ritrovarsi senza squadra a causa di uno dei tanti imprenditori inaffidabili che caratterizzano il nostro calcio. La storia di Leonardo Muchetti è singolare: tre anni fa era in rampa di lancio. Bandiera e stella del Montichiari, sembrava destinato al grande salto in categoria superiore. Invece il club bresciano dell'allora presidente De Pasquale e del dirigente Ulizio crolla e dapprima retrocede e poi addirittura fallisce. Una mazzata per il classe '85, costretto a ripartire dai Dilettanti del Darfo Boario. L'anno scorso il Renate gli ha offerto l'opportunità di tornare nei professionisti: un matrimonio che si è rivelato perfetto per entrambe le parti. Muchetti è tornato a brillare e sabato ha castigato con una doppietta il Pordenone; mentre le Pantere possono contare su una delle mezzali di maggior rendimento della categoria. Il calciatore nativo di Iseo si è raccontato in esclusiva a TuttoLegaPro.com.
Dopo oltre un anno è tornato a segnare: sensazioni?
"Sicuramente splendide. Oltretutto i gol sono arrivati in un momento della stagione in cui la squadra necessitava di punti. Avevamo bisogno di ritrovare la vittoria e sono contento sia arrivata anche grazie alla mia doppietta".
La prima della carriera...
"Esattamente. Una prima volta indimenticabile".
A chi destiniamo questi due gol?
"La dedica è sicuramente rivolta a chi mi è stato vicino nei momenti difficili della carriera e alla mia famiglia...".
Faccia l'opinionista per noi: chi vince il campionato?
"Il Novara mi ha dato proprio l'impressione di avere davvero tanti giocatori importanti, tutti in grado di fare la differenza in ogni momento della gara. Sono la corazzata ma...".
Dica...
"Anche il Como è un'ottima squadra. Le altre big le dobbiamo ancora sfidare: domenica affronteremo il Pavia. Poi sono curioso di vedere il Bassano. L'anno scorso giocavano molto bene ed erano estremamente solidi. Credo siano rimasti sugli stessi standard, nonostante la perdita di mister Petrone. Ci sarebbe anche il Monza...".
Stanno attraversando una crisi societaria pesante e si vocifera di rischio fallimento...
"Esatto. Purtroppo una situazione del genere si fa sentire e si ripercuote sui calciatori, inficiando nettamente il rendimento di una stagione".
Lei tre anni fa a Montichiari ha vissuto una situazione analoga...
"Purtroppo le dinamiche sono sempre quelle. Non si riesce a capire come fare per evitarle, nonostante spesso i protagonisti siano i medesimi. Ci sono passato a Montichiari e capisco benissimo cosa stanno provando i calciatori del Monza".
Cosa passa nella testa di un calciatore tesserato per una società che sta fallendo?
"Ti passa di tutto per la testa. Trascorri le giornate nell'attesa di qualcuno che arrivi a salvarti. Difficilmente però succede...".
Da voi spuntarono De Pasquale come presidente e Ulizio come dirigente?
"Chi arrivò a salvarci a Montichiari in realtà ci affossò...".
Da una posizione di centroclassifica precipitaste sino alla retrocessione e al fallimento.
"E' pericoloso quando ci sono imprenditori non legati al territorio. Non hanno attaccamento e radici con la piazza, perciò quando le cose vanno male, si allontanano. Fu un'annata incredibile: c'erano problematiche e tensioni non indifferenti. Eravamo 38 giocatori in rosa con tutti i problemi che ne conseguono anche negli allenamenti. La serenità non era alla nostra portata...".
Lei è come un diesel: parte piano e poi accelera nel corso della stagione.
"L'annata era iniziata un po' in sordina; perchè sembrava dovessi andare via in estate. Alla fine sono rimasto qui e mi sono conquistato il mio spazio".
Traguardi da centrare?
"L'obiettivo principale è la salvezza, poi se arrivasse qualche gol non sarebbe male a livello personale...".
Stanno uscendo i valori reali del campionato: Renate che può ambire ad una salvezza tranquilla?
"La classifica si sta spaccando in due. Noi siamo fra coloro che puntano a restare in questa categoria, possibilmente senza passare dai Playout".
Rivali da temere?
"Ci sono diverse squadre da tenere d'occhio. Il Pordenone l'abbiamo battuto e mi è sembrato arrendevole e sfiduciato. Sicuramente non stanno attraversando un momento facile. Bisogna stare attenti all'Albinoleffe che conosce bene la categoria: cercheranno in tutti i modi di risalire la china. Poi c'è il Mantova: nessuno se l'aspettava nella parte bassa della classifica e sono davvero temibili".
La classifica è molto corta.
"Basta vincere una partita o due per passare dalle retrovie ad una zona tranquilla di classifica. Da un lato significa che la possibilità di riprendersi è sempre a portata di mano, dall'altro bisogna fare attenzione in quanto non si può mai abbassare la guardia".
Torniamo a lei: a Renate ha ritrovato l'habitat naturale per esprimere tutte le sue doti.
"Dopo il fallimento del Montichiari mi sono rimesso in gioco in D al Darfo Boario. Poi l'anno scorso è arrivata l'occasione di venire a Renate. Ho trovato un club stupendo: è una realtà piccolissima ma di una serietà incredibile e inimmaginabile da fuori. Non a caso da anni centra e ottiene risultati sportivi non indifferenti...".
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