San Marino, Fogacci a TLP: "Salvezza prima possibile, poi potremo divertirci ..."

Alessandro Fogacci, un nome, una garanzia. Giocare vicino a lui vuol dire quasi comprare un biglietto di sola andata fra i professionisti. E’ capitato ad Alessandro Ligi, l’anno scorso con Fogacci al San Marino, destinazione Crotone. Nella stagione precedente a Francesco Acerbi – sempre col difensore toscano a Pavia – ed ora al Chievo (via Reggina), ad Antonio Caracciolo passato al Gubbio e Luca Ricci ora al Cesena. Sarà un caso, saranno brave le società, però la vicinanza del difensore centrale, classe 1980, nativo di Prato, fa indubbiamente crescere i suoi compagni di reparto. Ed è quello che si augurano Vittorio Ferrero, in comproprietà con la Juventus, Pietro Del Duca, ex Fano ed Andrea Nobili, scuola San Marino, quest’anno suoi compagni di reparto. Ecco la sua intervista rilasciata in esclusiva a TuttoLegaPro.com
“In effetti – sottolinea Fogacci – vengo considerato una sorta di chioccia, svezzo ragazzi, bravi di loro. Sarò un talismano, ma spero ci sia anche del mio”.
Nello spogliatoio hai fama di silenzioso e di duro, dall’alto dei tuoi 186 centimetri.
“Non mi piace parlar tanto – continua il difensore centrale –, far chiacchiere o rumore. Bisogna allenarsi, e tanto. Far parlare i fatti e giocar bene. Ai ragazzi che arrivano lo dico da subito. Non sono uno che sta lì a raccontar storie. Se fanno bene, un bravo ci sta. Se fanno male, non mi nascondo e sono chiaro, facendoli lavorare sugli errori. Chi vuol capire, comprende subito. Non sono uno di quei compagni che dice “… va tutto bene, non ti preoccupare, è colpa del mister o del campo”.
Però quest’anno stai facendo bene anche tu, tre volte nella top ten di TuttoLegaPro.
“Ma inizio ad avere un’età - scherza Alessandro - e non posso lavorare sempre per gli altri. Penso di aver fatto bene anche l’anno scorso. Ad inizio stagione un paio di espulsioni (ndr. una in Coppa Italia ed una in campionato alla prima col Casale) mi hanno penalizzato eccessivamente. Forse mi è scattata una voglia di rivalsa ed ho cercato di fare ancora meglio".
Le classifiche di rendimento fatte con i voti dei giornali ti vedono sempre ai primi posti.
“Io penso di aver avuto un rendimento costante. Non vedo queste grandi differenze, forse giornali e tv mi giudicano meglio. Con l’introduzione della regola sugli under il livello è un po’ sceso, anche se è più difficile giocare, specie nel reparto difensivo, con un portiere giovane ed un paio di compagni sotto i ventuno anni. Vorrei fare qualche gol, quest’anno ci sono andato vicino diverse volte, ma senza successo”.
Una carriera che porta a definirti un giocatore “di categoria”, con le 290 presenze in Lega Pro in undici anni, dopo le tre stagioni ad Agliana in D con 80 presenze.
“Vado orgoglioso del fatto che dovunque sono stato ho strappato una riconferma. Ad Agliana tre anni, a Poggibonsi due, poi l’ascesa a San Giovanni in C1, con il passaggio a Teramo, dove c’erano progetti ambiziosi, decapitati dal fallimento della società. Sono ripartito da Ancona, sempre in C1, con altri due anni, tre a Pavia e due a San Marino. Purtroppo sempre in C, ora Lega Pro. Speriamo in una chiamata”.
Nessuna possibilità di scalata.
“Lo dirò al mio procuratore, chiedendogli di farmi salire di categoria. A parte gli scherzi, penso che l’unico modo sia di conquistarsi le cose sul campo. L’anno scorso abbiamo sfiorato la promozione, con l’eliminazione con la Carrarese in un combattutissimo playoffs. Vincevamo 0-2 a Carrara nel ritorno (ndr. 0-1 l’andata a San Marino) ed abbiamo preso gol a poco dalla fine. Se fossimo passati, saremmo saliti, considerato che le mie toscane, Prato e Carrarese - che hanno giocato la finale -, sono entrambe in Prima Divisione”.
Quest’anno dove volete arrivare.
“Salvarci il prima possibile, come ci ha chiesto la società. Conquistata la salvezza proveremo a divertirci. Per ora mancano una quindicina di punti.”
Nessuna ambizione?
“Quando leggo che ci danno per favoriti, oppure notando come gli avversari preparano le partite contro di noi, mi vien da ridere. Sono partiti in questi anni giocatori importanti, tipo Cesca o Gasparello. Ormai siamo io, Chiaretti, Vivan e Poletti i vecchietti del gruppo. Con Amantini, Sorbera e Loiodice, due ’87 ed un ’89 con più presenze. La società ed il mister sono bravi a trovare giocatori, con poco mercato, che si “accontentano” di San Marino e continuiamo a far bene. Però vedendo le rose di Casale, Treviso, Rimini, Poggibonsi, Entella e Pro Patria, ma anche Alessandria, Lecco e Mantova, penso ci sia una bella differenza. Anche se è il Cuneo la squadra che mi ha impressionato di più, oltre al Santarcangelo che ha un’ottima organizzazione ”.
Nello spogliatoio qualcuno ti prende in giro, o ti invidia, per questa relazione ormai consolidata con Costanza Caracciolo, la famosa “velina bionda”.
“Non amo parlare della mia vita privata, si tratta appunto di cose riservate. E’ nato questo rapporto, per me Costanza è una ragzza normale e non la vedo come una persona dello star-system. Certo è normale che nello spogliatoio ci sia qualche battuta, ma fa parte del gioco ”.
Complimenti anche per l’aiuto che dai con l’Onlus Live.
“Lo faccio con piacere. Siamo persone privilegiate, che fanno un lavoro invidiabile e discretamente retribuito. Se c’è la possibilità di dare una mano con alcune iniziative di beneficenza ci sono. Anche qui a San Marino se capita, faccio quello che posso”.
Da questa settimana Alessandro darà una mano ad Onlus LIVE, un'associazione onlus che si occupa di beneficenza (www.ilivelove.it). Il difensore ha donato due maglie indossate in questa prima parte della stagione che andranno in asta e contribuiranno a raccogliere fondi per più svariati progetti. In primis i defibrillatori – cosiddetti "salvavita" - donati con la piena collaborazione dei club della Serie A come Parma e Genoa, oltre a preziose partnership con squadre della Lega Pro di calcio o con la stessa Lega Pro di Firenze.
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