INTERVISTA TC - Dg Seregno: "Puntiamo alla B in 3 anni. Arbitri? Ci sentiamo circondati"

14.10.2021 16:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Dg Seregno: "Puntiamo alla B in 3 anni. Arbitri? Ci sentiamo circondati"

Nove punti in otto partite per il Seregno, decimo in classifica nel Girone A di Serie C. Non male per chi non affrontava la categoria da 39 anni, ma il direttore generale Ninni Corda punta ancora più in alto: “Dal punto di vista dei punti mi aspettavo qualcosa di più. Siamo una neopromossa - dice a TuttoC - e la squadra è stata costruita praticamente da zero, tenendo solo cinque elementi rispetto alla passata stagione, ragion per cui va ancora trovata un’amalgama. Però qualche punto in più penso fosse nelle nostre corde. Anche se non dico che ce li saremmo meritati. Ci siamo meritati quelli che abbiamo”.

Finora avete alternato tre sconfitte, due vittorie, due pareggi. Forse bisogna andare a rodaggio.

“Diciamo che i punti che pesano di più sono quelli mancati con il Mantova nell’ultimo turno di campionato e col Renate. Siamo stati un po’ dei polli e abbiamo creato un sacco di occasioni, ma non le abbiamo concretizzate”.

Qual è l’obiettivo del Seregno, in questa stagione e nel futuro?

“Noi puntiamo ad andare in Serie B nel giro di tre anni. È un percorso lungo, difficile, pieno di insidie. In questo primo anno, l’obiettivo è chiaramente una salvezza tranquilla, poi bisogna costruire e programmare per le successive due stagioni, dove l’asticella andrà alzata”.

Senza entrare nel merito delle polemiche con la Lega, come si lavora con un presidente vulcanico come Davide Erba?

“Abbiamo un carattere molto simile, siamo due persone che vivono tutto con sincerità, diciamo sempre quello che pensiamo e questo nel mondo del calcio spesso non viene apprezzato. Lui è un vincente nel lavoro e ora lo è anche nel mondo del calcio, ha vinto l’anno scorso. È una persona lungimirante e potrà fare grandissime cose in questo settore. Siamo un po’ circondati, ma siamo gente abituata a fare battaglie pesanti, non ci facciamo spaventare o intimidire da nessuno. Ce ne fossero di presidenti come Davide Erba, questo lo dovrebbero capire in molti”.

In che senso siete circondati?

“Beh, alcune decisioni arbitrali subite sono lampanti e superano già la doppia cifra. Siamo visti un po’ come una matricola che ottiene poco rispetto nelle decisioni arbitrali. Non ci piangiamo addosso, ma non siamo sicuramente una matricola normale, perché il presidente merita rispetto”.

Ma perché gli arbitri dovrebbero sfavorivi?

“Gli arbitri sbagliano, certo se lo fanno i piloti degli aerei è una tragedia e quindi ripeto, non piangiamoci addosso. Noi chiediamo solo più attenzione, vogliamo e dobbiamo essere considerati come una squadra che ha grandi obiettivi. Vogliamo avere rispetto da parte di tutti, non solo dagli arbitri”.

Ok, cambiamo argomento. Sfidate la Juventus U23, che effetto fa trovare i bianconeri in Serie C? 

“Beh, la Spagna ci dà una grande lezione, lì tutte le squadre del massimo campionato hanno le seconde o persino le terze squadre, è un percorso di crescita importante che arricchisce il sistema. Io sono a favore delle squadre B, la Juventus è la storia del calcio italiano e averla nel girone non può fare che piacere. Ne approfitto per fare tra l’altro i miei complimenti all’amico Federico Cherubini che ne è stato l’artefice, anche se ora si occupa della prima squadra”.

Torniamo a lei. Una carriera su e giù per l’Italia. Che ricordo manterrà di Foggia e quanto cambia lavorare in una grande città del sud o in una realtà più piccola al nord?

“Sicuramente le differenze ci sono. Se guardo al girone C, quest’anno si è un po’ indebolito: l’anno scorso è vero che c’era la Ternana che ha fatto fuoco e fiamme, ma anche altre squadre di vertice erano in generale più competitive. Per me, da foggiano quale ormai mi sento, non è piacevolissimo vedere il Bari primo in classifica, ma stanno facendo davvero un grande lavoro quest’anno”.

A Foggia oggi c’è Zeman. Le sarebbe piaciuto lavorare con lui?


“A Foggia il Maestro ha già lasciato dei ricordi indelebili, straordinari, è un’istituzione eccezionale, sicuramente mi sarebbe piaciuto. Con i caratteri che abbiamo avremmo potuto lavorare molto bene assieme; io come detto mi sento foggiano nel cuore, sono stati due anni meravigliosi e bellissimi, sento tanti tifosi di Foggia, sono rimasto molto legato alla piazza”.