INTERVISTA TC - Pastore: "Rimini, un'ingiustizia che resterà negli annali"

14.08.2020 22:30 di Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Pastore: "Rimini, un'ingiustizia che resterà negli annali"
TMW/TuttoC.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Tornato a Rimini come direttore sportivo, lo scorso novembre, Ivano Pastore non è riuscito ad evitare la retrocessione in Serie D dei romagnoli. Intervistato da TuttoC.com, Pastore ha espresso tutto il suo disappunto per un epilogo di stagione a dir poco beffardo per i biancorossi: "Rimini è una società gloriosa che quest’anno ha subito un’ingiustizia che resterà negli annali del calcio. Purtroppo è successo l’imponderabile, ma è anche vero che si poteva gestire il tutto in maniera differente, vista l'eccezionalità dell’evento. Credo che il motivo dei ricorsi respinti vada inquadrato in un'ottica di continuità di giudizio."

Intanto tre squadre non si sono iscritte al prossimo campionato
"Il rammarico grande sta nel fatto che il Rimini di Giorgio Grassi era una società modello. Stavamo costruendo un progetto e c’erano tutti i presupposti per portarlo avanti. Oggi purtroppo devo constatare che una squadra con conti a posto è retrocessa, quando ce ne sono tre che non hanno presentato domanda d’iscrizione, anche se per motivi differenti tra loro. Bisognerebbe tutelare imprenditori seri che investono nel calcio, non farli scappare."

Spicca il nuovo fallimento del Siena
"La non iscrizione del Siena purtroppo non è stata una sorpresa. Durante l’anno più volte hanno lanciato segnali che sono caduti nel vuoto, non ultimo il mancato pagamento delle mensilità di gennaio e febbraio, poi saldate."

Come si possono disputare i playoff e poi fallire?
"Questa è una bella domanda. Il Siena ha cercato di sfruttare i play off per salvare la società in caso di vittoria finale. La colpa di questo non va attribuita alla società, ma cercata in un regolamento che va cambiato se si vuole migliorare la categoria."

Recentemente sono stati introdotti limiti numerici alle rose 
"Le rose di 22 calciatori abbasseranno ancora di più il livello della terza serie, oltre a creare disoccupati, cosa che, in un momento del genere, non è il massimo. Capisco l'obiettivo, che è quello di formare calciatori giovani per serie A e B, ma l’obbligatorietà non è sinonimo di crescita, anzi. I giovani devono giocare, ma se meritano, altrimenti si rischia l’effetto contrario. E poi, se una società virtuosa come ce ne sono tante, offre le dovute garanzie, non vedo perché non debba spendere per provare a vincere."

Cosa farà in futuro Ivano Pastore?
"Amo il mio lavoro, l’ho sempre fatto con passione e continuerò a farlo. Ad oggi ho avuto solo qualche timido contatto. Nel mio futuro mi piacerebbe trovare una società che sposasse le mie idee, ed in cui, in sintonia si potesse insieme costruire qualcosa di bello e duraturo. Senza perdere la consapevolezza che ogni traguardo si raggiunge sempre anche attraverso il sacrificio e le difficoltà. Ne approfitto per salutare i tifosi del Rimini, non ne ho avuto ancora la possibilità e vorrei ringraziarli pubblicamente per i tanti attestati di stima ricevuti. Spero sia un arrivederci".