INTERVISTA TC - Pres Imolese: “Non sarò il mister. Però vorrei giocare...”

13.04.2021 21:30 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Pres Imolese: “Non sarò il mister. Però vorrei giocare...”
© foto di Sinisa Erakovic/Foto Olimpia

Da giocatore a presidente. Ma, assicura, non allenatore. Lorenzo Spagnoli, patron dell’Imolese, ha scelto di seguire la squadra dalla panchina nelle ultime giornate. E l’ha raccontato a TuttoC.com.

Lei come Gigi Fresco, presidente e allenatore?
"No, non sono l’allenatore dell’Imolese. La guida tecnica è affidata a Lorenzo Mezzetti, promosso dalla Primavera, e Francesco Sintini, già nello staff”.

E allora che andrà a fare in panchina?
“Per stare molto vicino allo staff e alla squadra. Per vivere questo momento così delicato tutti uniti. Voglio centrare l’obiettivo salvezza con loro, battagliando in prima linea”.

Da ex calciatore professionista, quanto pagherebbe per giocare le ultime partite?
“Tantissimo. Anche oggi, durante l’allenamento, ho avuto la voglia e le farfalle nello stomaco, immaginandomi di scendere in campo domenica accanto ai miei ragazzi. Il sentimento è forte l ma purtroppo non si può fare. A meno che non ci siano i cambi volanti come il basket (ride NdR). Cercherò di dare un aiuto alla squadra da un altro punto di vista”. 

Si è parlato di un esonero del direttore Zocchi insieme all’addio a mister Catalano.
“La news dell’esonero del direttore è infondata. Insieme abbiamo condiviso il fatto che una sterzata serviva: c'erano difficoltà oggettive e bisognava cambiare il mister”. 

Dopo la sconfitta nel derby col Ravenna lei ha detto che meritate la D.
“Per quanto fatto nelle ultime partite sì, serve essere oggettivi. Ora abbiamo tre partite per dimostrare il contrario. So che non siamo questi, abbiamo dimostrato durante tutta la stagione di potercela giocare con tutti fermando pure le big. Ci stiamo impegnando tutti oltre misura per tornare a quel livello”.

Siete terzultimi. Rischiate l’ultimo posto. La salvezza diretta è lontana.
“Non abbiamo il tempo per pensarci. L’unico obiettivo al momento è preparare la partita di domenica col Cesena perché dobbiamo fare risultato. Poi viene tutto il resto”.

Siete la squadra con meno tifosi della C vista la concorrenza motoristica. Eppure con gli stadi chiusi faticate tanto.
“Perché i nostri tifosi sono pochi ma buoni. Ci mancano tanto, il loro calore ci aiutava a raggiungere grandi risultati. È per loro che dobbiamo rimanere in C: glielo dobbiamo”.

Il vostro centro sportivo è tra i più importanti in Lega Pro. Eppure con la Serie D cambierebbe tanto...
“Abbiamo creato qualcosa di unico ed eccezionale a livello giovanile, a Imola abbiamo investito tanto. Ma anche con i grandi è andata benissimo, per questa città essere in C è come essere in Champions League. Due anni fa abbiamo anche sfiorato la B, ora però c’è una categoria da mantenere. Del futuro non parlo: a maggio vedremo cosa sarà successo. Sarà quello il tempo delle decisioni”.