INTERVISTA TC - Rieti, Caneo: "Servivano meno egoismi e più solidarietà"

Manca soltanto un giorno al Consiglio Federale atteso per domani dove si scoprira' il futuro della Serie C. Il Rieti, con quindici punti, è fanalino di coda del Girone C ma potrebbe partecipare ai playout per ottenere una salvezza in un anno pieno di colpi di scena e difficoltà. A questo proposito, ai microfoni di TuttoC.com, è intervenuto il tecnico dei laziali Bruno Caneo.
Mister si è passati dallo stop definitivo alla possibilità di giocarsi i playoff e playout.
"In quel momento lo stop era la decisione più giusta, adesso continuano ad esserci società in difficoltà per affrontare playoff e playout. Servivano meno egoismi e più solidarietà. Le promozioni era giusto farle per tutte le squadre che avevano speso tanto per ottenere il salto di categoria, restava da decidere la quarta promossa".
Corretto far partecipare ai playout anche le ultime in classifica?
"Dato che non si ha la possibilità di terminare il campionato, è giusto far fare i playout anche alle ultime. Noi potenzialmente, mancando otto partite, potevamo fare dai diciotto ai venti punti. E' giusto fare i playout e giocarsi una possibilità per salvare la categoria".
Sarà una sorta di mini Mondiale, se ne salva soltanto una. Come si affrontano?
"Lì conta molto la determinazione, la forza e lo spirito. Chi ha più fame in quelle partite si porterà a casa il risultato. Noi abbiamo quindici punti ma effettivamente ne abbiamo fatti venti, equivaliamo alla Sicula Leonzio e al Picerno ricordando tutte le vicissitudini che abbiamo passato tra scioperi e la partita in cui non siamo scesi in campo. Da gennaio in poi abbiamo trovato un certo equilibrio anche grazie a dei rinforzi".
Dopo uno stop di tre mesi, ci sono squadre favorite per quanto riguarda playoff e playout?
"Può cambiare tutto. Le mie due ex squadre da calciatore, Pisa e Cosenza, sono andate in B partendo da una posizione di classifica non favorevole. Per me squadre come l'Avellino possono giocarsi la promozione. Adesso ci sono Triestina, Reggiana, Carpi, Sudtirol, Padova che possono tranquillamente giocarsela fino all'ultima gara. Le chances in questo momento si sono azzerate, non c'è una squadra che può surclassare l'altra visto che adesso non c'è nemmeno il fattore campo".
Fattore campo che in Bundesliga praticamente si è azzerato.
"Ci sono meno pressioni da parte del pubblico, anche nei comportamenti con meno aggressività da parte dei calciatori di casa. Si è un pò visto anche nell'ultima giornata del nostro girone, noi abbiamo vinto a Viterbo senza il pubblico di casa".
In questo calcio senza pubblico cosa cambia in realtà?
"Cambia molto. Senza pubblico non c'è traino, manca quel pepe in più che si assapora entrando in un campo da calcio. E' un'atmosfera molto differente, ci perdi sia a livello agonistico che mentale perché alla fine i calciatori si esaltano grazie al pubblico. L'aggregazione e il campanilismo non possono mancare nel calcio altrimenti si giocherebbe a Subbuteo".
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