Intervista TC

Pagliari: "Su Perugia, giudizio negativo. Arezzo ha qualcosa in più del Ravenna"

Pagliari: "Su Perugia, giudizio negativo. Arezzo ha qualcosa in più del Ravenna"TMW/TuttoC.com
Giovanni Pagliari
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Oggi alle 18:30Interviste TC
di Raffaella Bon

Giovanni Pagliari, ex tecnico tra le altre di Recanatese e Perugia, ha risposto ad alcune domande rispetto all'inizio di stagione, soprattutto dei Grifo, delusione in questo inizio di campionato.

Il suo giudizio sul Perugia attuale, sia a livello sportivo, sia per tifosi, società, ambiente?

"Il giudizio negativo è fuor di dubbio negativo, sta facendo malissimo non può essere altrimenti. La cosa più devastante degli ultimi, sicuramente io che ho vissuto da trent'anni Perugia sia da giocatore che da allenatore, dico che è il disamore della piazza. La cosa più preoccupante è soprattutto che non vedi una luce per venir fuori da una situazione così pesante, perché se i tifosi avessero avuto anche fiducia in questa società, l‘avrebbero supportata, e l'ambiente ti da sempre una mano. Io ho vissuto anche in certi momenti, dove in difficoltà veramente i tifosi vincevano le partite. Prima cosa è ricreare sicuramente un ambiente di fiducia, che non è facile adesso. Sentivo che forse entrava Fabrizio Ravanelli ecco se la gente comincia a prendere qualche punto di riferimento è molto buono. Anche in questo momento non vedo grandi punti di riferimento per questo è più difficile come non è facile gestire uno spogliatoio, che perde sempre e non è facile sicuramente in questo caso. Sono i cosiddetti vecchietti, che devono essere responsabilizzati, bisogna cercare di portare a dare una spinta ai più giovani, perché in questi momenti chi non ha esperienza insomma prende paura poi ripeto parliamo di una piazza che è una piazza tra virgolette bellissima ma pesante. Ti carica di responsabilità, che vive di calcio, perciò in questo momento qui devi veramente avere una personalità e un carattere per cercare di non farsi inghiottire da questa pressione che c'è. Quello che ho detto della tifoseria per me è fondamentale perché veramente a Perugia la curva è stata sempre un punto di forza, in questo momento qui vedi spazi vuoti ma vedo soprattutto e leggo anche dei social un disamore, una sfiducia totale".

Quali sono i punti di forza che il club può sfruttare in questa fase? E le principali debolezze da correggere?

"I nostri valori erano proprio questi l'unione per la maglia , il vivere la città adesso vedo che c'è più distacco. Noi ci avevamo tanti amici e avevamo creato un rapporto importante io sono stato vent'anni poi vivere a Perugia e molti si sono fermati a vivere li. Sicuramente è proprio questo disamore, secondo con me che la gente anche non accetta, cominciando anche dagli ultimi anni di Santopadre c'è stata una sfiducia totale. Non è facile molti cambi società non accettati prima Santopadre ed ora imprenditori stranieri non è facile ma dovresti trovare un imprenditore di Perugia ricreare un entusiasmo però in questo momento chi si prende la responsabilità, ora la gente non si riconosce più di tanto e Perugia per me è stata sempre una grande piazza ed è un peccato".

Hai un legame speciale con Perugia prima da giocatore e poi da mister.

"Perugia per me è stata sempre stata la mia vita calcistica, insomma ho avuto due esperienze bellissime, da allenatore sono arrivato in un momento brutto con Covarelli la società in fallimento però è stato sempre un punto di riferimento io ho sempre veramente avuto la maglia addosso tra virgolette perché vivevo bene la città, vive bene il rapporto coi tifosi e mi hanno sempre voluto bene perciò per me Perugia e sempre nel nel mio cuore".

Chi vedi favorito?

"Sicuramente il Ravenna è forte ma io dico l’Arezzo di Bucchi, perché Cristian dopo annate deludenti ha saputo mettersi in discussione, adesso vedo che la squadra è forte costruita benissimo e che lui è riuscito a fare un gruppo tant'è vero che ha recuperato tre partite incredibili e li se non c'è il gruppo non le recuperi con giocatori forti con ricambi non sarà completa io penso che l'Arezzo sia la squadra da battere. Non dimentico l'Ascoli che conosco bene Tomei è cresciuto con me a Chieti e che sta giocando benissimo. Arezzo ed Ascoli li vedo favoriti sul Ravenna".