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Casella: "Nuovo Brescia capolavoro di Pasini. Ma Vicenza ha fatto scelte intelligenti"

Casella: "Nuovo Brescia capolavoro di Pasini. Ma Vicenza ha fatto scelte intelligenti"TMW/TuttoC.com
Oggi alle 19:00Primo piano
di Sebastian Donzella

Per la prima volta in dieci anni, il direttore sportivo Alex Casella, ex in Serie C di Gozzano, Carpi, Pro Vercelli e SPAL, non ha iniziato la stagione con un club. TuttoC.com lo ha intervistato per analizzare l’attuale situazione della Lega Pro e il suo futuro.  

Direttore, iniziamo dal Girone A.
“A Vicenza da qualche anno la proprietà cerca di tornare in serie B con investimenti importanti. Quest'anno, secondo me, con il direttore Zamuner hanno fatto anche delle scelte intelligenti da un punto di vista di strutture, di squadra e di investimenti, provando a fare qualcosa di diverso. Per quanto riguarda Brescia, sicuramente il patron Pasini ha fatto un capolavoro a livello gestionale e aziendale. È riuscito a compiere un’operazione veramente importante coinvolgendo tutti gli attori a livello imprenditoriale e politico della città e del territorio. Il Cittadella, invece, al momento è un po’ la sorpresa negativa del girone. Finora ha pagato la retrocessione dalla B. Occhio, comunque, alle outsider, una viene fuori sempre”. 

Anche la sua ex Pro Vercelli sta andando bene.

“I piemontesi stanno andando davvero molto bene. La nuova società ha le idee chiare e il mister sta interpretando al meglio la filosofia della nuova proprietà anche sul campo, con giocatori di qualità coadiuvati dalla freschezza dei giovani cresciuti all’interno del club. Inoltre mi piace molto, a livello tecnico, la pressione a uomo che applica Santoni in fase di non possesso”.

Il Girone B? 
“In questo girone le squadre in alto sono quelle che tutti ci aspettavamo. Più un Ravenna che sta facendo benissimo, più di quanto si pensava a inizio stagione. L’unica eccezione è il Perugia che sta avendo un po’ troppe difficoltà. In questo caso, come in quello del Cittadella, solamente chi è all’interno conosce davvero le cause. Perché parliamo di squadre che hanno dei valori ma che sono entrate in un mood negativo. Non è sempre facile trovare la chiave per venirne fuori, consentendo così ai giocatori sottotono di mostrare nuovamente le proprie qualità, che in questi club sono davvero elevate sulla carta”. 

Il Girone C? 
“Quest’anno, come non mai, c’è una competitività davvero molto alta. È vero che la Salernitana è davanti ma alle spalle ci sono squadre fortemente attrezzate come Benevento, Crotone, Catania. A tal proposito, i calabresi hanno molti giovani interessanti e potrebbero giovarsi della presenza da diversi anni dello stesso mister. Ma sono tante le squadre di alto livello, aggiungerei anche Cosenza e Trapani. I siciliani, purtroppo per loro, pagano la pesante penalizzazione. Anche perché, come detto, per arrivare molto in alto dovranno recuperare questi punti non a un solo club ma ad almeno 5-6”.

A proposito di penalità, anche Rimini e Triestina non scherzano. I campionati sono di nuovo falsati?

“Ogni anno il rischio di compromettere la corsa salvezza è molto alto. A Rimini e Trieste vi erano già delle difficoltà oggettive, con proprietà in difficoltà e cambi societari lunghi e faticosi. Auguro a entrambi i club di riprendersi però mi domando perché debbano ripercuotersi sui campionati nuovi le problematiche vecchie. Basterebbe rendere le scadenze mensili, in modo da evitare di lasciare passare troppi mesi o accavallare debiti nel tempo. Credo debba essere uno dei punti centrali di una nuova riforma che da tanto tempo ci auspichiamo venga attuata”. 

Primo mercato estivo senza club. L’esclusione a sorpresa della SPAL dalla C ha pesato…

“La ripartenza dall’Eccellenza è stata un duro colpo per la città di Ferrara ma anche per me, la sento come una ferita ancora aperta. Eravamo riusciti a salvarci, seppur ai playout, in una stagione davvero soffertissima. Poi però abbiamo subìto un danno ingiusto, io stesso scoprendo solamente a giugno che non ci saremmo iscritti non ho avuto la possibilità di trovare un altro team in tempo. 
Mi spiace, inoltre, che Antenucci non faccia più parte dello staff dirigenziale, da bandiera era il collante fra tifosi e società”.

Da quest’anno in C troviamo l’FVS. Favorevole o contrario? 
“Molto favorevole. Dobbiamo ricordarci che in Serie C anche gli arbitri sono in un percorso di crescita. Quindi diamo loro la possibilità di correggere i propri errori, soprattutto quelli eclatanti. È vero che la partita dura un po’ di più ma i tempi non sono così tanto lunghi come si vuol far credere”. 

A livello personale, che stagione sta vivendo? 
“Dopo dieci anni, per la prima volta sto vivendo un periodo di pausa. E non credo sia un male, anzi. Una fase del genere ti permette di riordinare le idee, di aggiornarti, di riassestarti un po’ dopo tanto correre, visto che da direttore sportivo non hai mai un secondo libero. Avere un po’ più di tempo adesso mi permetterà di farmi trovare pronto quando riavrò l’occasione giusta. Devo dire che avevo avuto l’occasione di approdare in un club ma non mi convinceva la situazione di quel team e ho preferito declinare”.