Di Carlo: "Ascoli la sfida più difficile, ora vorrei una panchina dall'inizio"

Di Carlo: "Ascoli la sfida più difficile, ora vorrei una panchina dall'inizio"TMW/TuttoC.com
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di Marco Pieracci

Intervistato da il Giornale di Vicenza, l'ex calciatore biancorosso e allenatore (nell'ultima stagione all'Ascoli) Domenico Di Carlo ha parlato di tanti temi.

Di Carlo, c'era la possibilità di rivederla in panchina.

"Ho letto che c'era il mio nome tra i papabili e mi ha fatto piacere. Ma non ho sentito nessuno".

Il Vicenza ha scelto il nuovo allenatore.

"Gallo è molto bravo e con l'Entella, che era nel mio girone, ha fatto un'impresa. Negli ultimi tre anni, il Vicenza ha scelto dei profili vincenti e questo è importante. Gallo predilige un3-5-2 dinamico, all'Entella ha trovato dirigenti lungimiranti che dopo la salvezza gli hanno dato tempo e hanno creduto in lui. E poi si sono visti i risultati".

Lei a Vicenza aveva fatto bene.

"Avevamo raggiunto gli obiettivi, poi il terzo anno non è andata bene.Mai numeri fatti nelle prime due stagioni, sono stati importanti e me li
tengo stretti. A Vicenza e al Lane, lo sapete, tengo tanto e sono rimasto in buonissimi rapporti con la famiglia Rosso. Una società così non si trova in tanti posti. Bisogna riconoscere la forza di questo club che sul campo purtroppo non riesce a concretizzare la mole di lavoro tecnico ed economico che svolge da diversi anni".

La mancata promozione è stato un altro duro colpo.Come si riparte?

"Si ricomincia da una proprietà importante, da un pubblico che è uno dei cavalli vincenti di questa piazza, da una città e da una provincia che hanno sostenuto i colori biancorossi fino all'ultimo. Chiaramente la delusione c'è stata per tutti. Nessuno si aspettava quella doppia partita con la Ternana, giocata con poca determinazione e convinzione. I primi ad essere stati delusi sono i dirigenti".

Zamuner riuscirà ad allestire una rosa competitiva?

"Auguro a Giorgio il meglio, l'attende un lavoro bello ma anche difficile. Vicenza deve essere un trampolino di lancio per tutti i giocatori e i dirigenti
che arrivano, in C il Lane non deve stare. Bisogna compattarsi e unirsi ora, il pubblico va riconquistato, certo,ma sono sicuro che già dalla prima amichevole farà sentire il suo appoggio ad una società che non si è mai tirata indietro. Speriamo un giorno che io possa ritrovarmi in una società
così".

Pordenone, Spal, Ascoli. Che sfide incredibili ha vissuto negli ultimi anni.

"È stato difficile, soprattutto ad Ascoli nell'ultima stagione. I tifosi erano sempre arrabbiati, c'era un forte attrito con la proprietà e nessuno remava dalla stessa parte. Quella di Ascoli è stata per me la sfida più difficile ma mi sono anche tolto delle soddisfazioni, lanciando per esempio alcuni giovani. Poi non mi aspettavo la caduta della Spal, è una piazza che non merita tutto questo. Quando c'è una storia, bisogna avere e sentire la responsabilità. Auguro comunque alla Spal di uscire prima o poi da questo inferno".

Come dovrà essere il Vicenza per provare a centrare nuovamente la promozione?

"L'aspetto tecnico conta, ma in serie C se non ci vai di ritmo, di cattiveria e personalità, non vai da nessuna parte. I giocatori del Lane dovranno andare forte, in C i calcoli non li puoi fare. Tecnica ok, il Vicenza ha dimostrato di saper giocare negli ultimi due anni, ma occorreranno giocatori di carattere per affrontare le partite nel modo giusto".

Aspetta una nuova occasione in panchina? (Il Gubbio pare molto interessato a Di Carlo, ndr)

"Sì, vorrei giocarmi le mie chance dall'inizio però, non subentrare".