Ds Potenza: "Le cose non stanno andando bene. Un ultimatum? Lo do a me stesso"

Ds Potenza: "Le cose non stanno andando bene. Un ultimatum? Lo do a me stesso"TMW/TuttoC.com
Vincenzo De Vito
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Ieri alle 21:50Primo piano
di Valeria Debbia

Prosegue il momento di astinenza dal successo del Potenza che, dopo due pareggi, incappa persino in un brutto ko in quel di Benevento e fa passi indietro in classifica. In sala stampa è quindi intervenuto il direttore sportivo Vincenzo De Vito, la cui presenza ha fatto preoccupare i cronisti presenti: "Sono qui per scusarmi. La sconfitta di oggi per 2-0 ci dispiace, ma veniamo da un percorso non positivo. Per la proprietà, i tifosi e per voi, è giusto ammettere che le cose non stanno andando bene. L’unica soluzione è il lavoro: siamo consapevoli di dover dare di più, senza scuse".

Il dirigente rossoblù spiega cosa non sta funzionando: "Non guardiamo solo alla partita di oggi. La mia presenza qui è dovuta alle ultime 4-5 partite, in cui non abbiamo fatto bene. Perdere a Benevento ci può stare, non voglio perdere mai, nemmeno giocando a padel con mia figlia, figuriamoci contro squadre come il Benevento. Ma il problema è che, per un motivo o per un altro – centimetri, millimetri, rigori sbagliati – non stiamo ottenendo i risultati giusti. Il campionato è lungo, ma dobbiamo prendere atto di una situazione che non mi piace e non piace a nessuno. Dobbiamo aumentare i giri, lavorare di più: non conosco altre medicine. Abbiamo lavorato al 101%, ora dobbiamo arrivare al 103%. Non ci sono alternative".

Sarà forse necessaria una riflessione a mente fredda, magari con il tecnico, per capire se il problema è nelle scelte tecniche, nel modulo, nell’atteggiamento, nella preparazione o anche nelle scelte di mercato: "Oggi, contro una squadra che ha fatto 17 tiri in porta, non abbiamo avuto la sensazione di essere inferiori. È stata una questione di dettagli. Il mister, che conosco bene, è passato al 3-5-2 sull’1-0 per provare a gestire la partita. Ci vuole più convinzione, dobbiamo agire per convinzione e non per convenzione. Abbiamo avuto 4-5 punizioni, ma non c’era Bruschi, e i campi non erano in buone condizioni. Sono situazioni che non vanno bene in questo momento. L’anno scorso abbiamo vissuto alti e bassi: ora dobbiamo lavorare, prendere atto della situazione e aggiungere un po’ di “peperoncino” per rendere la vita più difficile ma anche più stimolante".

C'è quindi chi si chiede se questo “peperoncino” significa un ultimatum all’allenatore: "No, l’ultimatum lo do a me stesso. Sono il responsabile dell’area tecnica, e finché lo sarò, devo valutare. Non mi preoccupa la classifica – abbiamo due punti in meno rispetto allo scorso anno – ma il modo in cui perdiamo. Bisogna essere belli, ma anche portare a casa punti. Se sei bello e perdi, cosa succede quando giochi male? Essendo il responsabile, devo analizzare la situazione con la squadra. Le cose si fanno, non si dicono. Non parlo solo per la sconfitta di oggi o per la classifica, ma per un trend che ci dispiace e che dobbiamo assolutamente invertire".

In chiusura una domanda sul gol rossoblù: "Regolare o c’era fuorigioco? Non c’era fuorigioco. Lo confermano le immagini viste dal nostro staff. Ma lasciamo stare, non è questo il punto. Non cerchiamo scuse, dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro".