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Lecco, Aliberti jr: "Ecco cosa ci manca. Battistini rinnoverà e Kritta resterà"

Lecco, Aliberti jr: "Ecco cosa ci manca. Battistini rinnoverà e Kritta resterà"TMW/TuttoC.com
Francesco Aliberti
Oggi alle 11:20Girone A
di Redazione TC

Francesco Aliberti, vicepresidente del Lecco, è intervenuto nel corso della trasmissione 'A tutta C' su TMW.

Questo weekend c’è stata un’importante conferma: il prolungamento del contratto di mister Federico Valente. Come si è arrivati a questo accordo e quanto è importante, non solo nel breve, ma nel medio termine?
"Con mister Valente c’era già un contratto firmato a gennaio, valido anche per la prossima stagione. Quando ha sposato il progetto Lecco, non voleva essere un semplice traghettatore – parola che, tra l’altro, non mi piace per niente nel calcio – ma puntava a salvarci e costruire qualcosa per il futuro. Questo ulteriore prolungamento è un’altra tappa di un progetto a medio-lungo termine. Siamo molto contenti di averlo confermato, perché la nostra idea non era quella di fare un anno e poi vedere, ma di costruire un progetto di due o tre anni. In Serie C, due anni e mezzo sono quasi un lungo termine, visto il continuo cambio di allenatori! Per noi e per il mister, avere questa certezza è fondamentale".

Le panchine in Serie C sono sempre un tema delicato. L’anno scorso, ad esempio, il Trapani ha esonerato l’allenatore dopo due giornate, e non è stato l’unico caso. Dare fiducia a un tecnico che con voi ha fatto bene è un segnale importante, anche considerando gli sforzi della famiglia Aliberti dall’ingresso nel Lecco. Entrare nel calcio non è semplice come si potrebbe pensare: non basta investire denaro. Lo stai imparando anche a tue spese, vero?
"Esatto. Citavi il Trapani, ma anche noi, purtroppo, abbiamo dovuto fare due esoneri in una stagione. Non voglio tornare sulle motivazioni, ne abbiamo già parlato in passato. Trovare la quadra tra tecnico, giocatori e ambiente non è facile. Con mister Valente, però, fin da subito, prima ancora della sua prima partita, abbiamo capito che c’era una visione comune di intenti, progetti e modo di lavorare. Il suo approccio, che viene da campionati tedeschi e svizzeri, è diverso da quello tipico della Serie C italiana, con allenamenti e strategie particolari. Ci siamo trovati subito, i risultati sono arrivati – la media punti parla da sé – e, considerando che è subentrato a stagione in corso, una situazione psicologicamente complessa, riconfermarlo è stata una scelta logica. Abbiamo iniziato a programmare la nuova stagione già dalla fine del campionato precedente, fornendo al mister tutti gli elementi per lavorare al meglio. Sul mercato, come avete visto, abbiamo fatto tantissimi colpi, quasi tutti definiti tra maggio e giugno. Era solo questione di sistemare qualche clausola o cifra, ma i nomi erano già decisi con il mister e il direttore Minadeo. Quest’anno, a differenza dell’anno scorso, partiamo da una tabula rasa, senza i problemi strutturali del passato, e abbiamo programmato tutto con largo anticipo".

Avete fatto tanti innesti nella rosa bluceleste e riconfermato diversi giocatori. Cosa manca ancora al Lecco e dove opererete ora?
"Ci mancano un attaccante, una sottopunta e un difensore per completare la rosa e avere le tre coppie che servono al mister. Dobbiamo anche operare in uscita, perché al momento siamo oltre i limiti di lista. In termini di ruoli, ci servono un difensore – il sesto, per avere le tre coppie – e una seconda punta da affiancare a Leon Sipos, che abbiamo rinnovato con grande gioia, e a Guillaume Furrer , un prospetto tra i più interessanti in Europa. A centrocampo e sulle fasce siamo coperti".

I profili che cercherete saranno over o giovani di prospettiva, considerando anche i criteri della riforma Zola per il mercato di Lega Pro?
"Stiamo valutando profili giovani. Quest’anno abbiamo deciso di ridurre al minimo gli over. A memoria, gli 11 over che abbiamo sono le conferme dell’anno scorso, come il nostro super portiere Jacopo Furlan e il leader difensivo Luca Marrone. Matteo Battistini, tra l’altro, rinnoverà a brevissimo il suo contratto. Quasi tutte le entrate sono giovani, tra i 20 e i 28 anni, e credo che anche le ultime due pedine andranno in questa direzione".

Avete già comunicato i profili che lasceranno la squadra di Valente?
"No, al momento non ci sono uscite sicure. In ritiro, il mister valuta tutti i giocatori, e le uscite previste tre mesi fa potrebbero non essere più quelle definitive. Ad esempio, giocatori come Mendoza, che ha avuto poco spazio, o Tordini, che non ha mai giocato con Valente perché era in prestito al Messina, sono in valutazione. Delle uscite ci saranno, per forza di cose, ma il mister non ha ancora deciso, quindi non posso fare nomi. È chiaro che i nuovi arrivati e le colonne confermate o in fase di rinnovo sono esclusi, quindi il campo si restringe. Un nome chiacchierato è Marwane Kritta, ma non sono arrivate offerte nelle ultime tre settimane, quindi, salvo colpi di scena, resterà con noi, e ne siamo molto contenti".

Come sta andando il ritiro del Lecco? La stagione è iniziata due settimane fa con la conferenza del presidente, la campagna abbonamenti è decollata bene, ma a livello di squadra, come procedono questi primi giorni di precampionato?
"Ho visto i primi allenamenti e, scherzando con il direttore, sembrava di essere a metà stagione: i giocatori erano già in forma, atleticamente pronti, e il mister li ha “torchiati” bene fin da subito. Il ritiro ad Anterselva sta andando molto bene: abbiamo una struttura da Serie A, con un campo perfetto, una gestione magnifica e un hotel di altissimo livello, scelto dal mister, che credo l’abbia già utilizzato con il Südtirol. Giovedì avremo la prima di cinque o sei amichevoli, contro il St. Georgen, una squadra locale di Eccellenza. Noi, come famiglia, saliremo per assistere e vedere la nuova formazione, anche se è un’amichevole. Le indicazioni non saranno determinanti, ma servono al mister per valutare tatticamente i profili, capire chi può ricoprire più ruoli e iniziare a trovare ritmo partita. C’è curiosità, anche da parte dei tifosi, di vedere all’opera i nuovi elementi, molti dei quali vengono da campionati esteri – Svizzera, Germania, Austria – e sono scommesse caldeggiate dal mister, che abbiamo accontentato".

I gironi non sono ancora stati definiti, ma ci sono poche sorprese in vista. Forse si capirà dove collocare Cittadella, Ravenna o Bra. Ci sarà anche una U23, come l’Inter. Che stagione ti aspetti, considerando anche il gap della Triestina e le ambizioni di altre squadre?
"Sul girone, la situazione della Triestina è incerta: vedremo se inizierà il campionato o se ci sarà un girone ridotto. Il nuovo Brescia è ambizioso, grazie al lavoro di persone come Pasini. Hanno fatto qualcosa di miracoloso, anche se dispiace per la Feralpisalò, che aveva una tifoseria calorosa. L’obiettivo era riportare il calcio bresciano al professionismo, e così è stato. Le favorite per il girone sono Vicenza, che sta costruendo una squadra giovane e di prospettiva con un allenatore di grande esperienza, e Cittadella, una società top che viene da un decennio in Serie B. Non hanno promesso un ritorno immediato, ma sono ambiziosi. Anche il Brescia è tra le favorite. Come sorpresa, vedo la Dolomiti Bellunesi: è una società giovane, nata da una fusione, con progetti ambiziosi insieme al comune e alla regione. Potrebbero diventare il nuovo Südtirol. Le altre squadre sono note, con molti cambi di allenatori e un mercato vivo, ma credo che nessuno abbia fatto il numero di operazioni che abbiamo fatto noi".