Lecco, Bonaiti: "Essere imbattuti fa molto piacere. Risultati figli mentalità"

Stefano Bonaiti, centrocampista del Lecco, ospite di 'A Tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e Il 61, ha parlato dell'entusiasmante avvio di stagione della sua squadra.
Il Lecco è una delle storie più elettrizzanti di questo inizio di torneo. Quale è la tua valutazione su questo inizio di stagione? C'è stato un momento o una partita chiave?
"Stiamo facendo un grande inizio: 21 punti in 9 partite, imbattuti, fa molto piacere. Non ci sono momenti decisivi specifici, ma questi risultati sono figli della mentalità portata avanti dal primo giorno: metodologia di lavoro, allenamenti intensi, gruppo serio. Questi sono gli ingredienti principali".
C'è una partita che ha alzato l'autostima del gruppo?
"La vittoria in casa 3-0 contro la Dolomiti Bellunesi ci ha dato slancio. L'anno scorso non avevamo mai vinto fuori casa, ma quest'anno abbiamo battuto l'Inter a Monza 1-0 con grande seguito di tifosi. Queste due partite consecutive hanno fatto prendere piede al nostro cammino".
Raccontaci come si vive il calcio al Lecco, con grande passione?
"Assolutamente, Lecco è una città di 50.000 abitanti ma il calcio è vita, vissuto ogni giorno dentro e fuori dal campo. Grande seguito anche in trasferta. Si percepisce l'amore per questi colori: bambini con le maglie, padri con figli, donne, nonni allo stadio. È tradizione, e spero si coltivi sempre di più".
C'è una grandissima identità e orgoglio di essere figli di questa realtà.
"Esatto, e questo è importante perché la Serie C racconta storie che entrano nella cultura e storia del paese, con grande passione per il calcio".
Allargando l'orizzonte, da innamorato del calcio: del girone C e del B, cosa ti ha colpito?
"Due gironi competitivi con piazze blasonate, seguito e giocatori esperti. Nei valori emergono netti: girone B probabile corsa a tre. Girone C meno distacchi, più combattuto fino alla fine, difficile indicare una favorita. Piazze storiche che meriterebbero palcoscenici superiori, bello vedere queste sfide".
Nel girone A, lasciando da parte Lecco e Union Brescia, il Vicenza sembrava la squadra di riferimento, dopo aver deluso due volte ai playoff. Qual è il suo punto di forza? Resta la più forte?
"Punto di forza: grande umiltà nel difendersi, qualità con la palla per fare entrambe le fasi. Brescia l'altra più competitiva per rosa. Poi altre squadre ottime con giocatori di valore, anche senza grande tradizione".
Notizia positiva per la Triestina: pagati stipendi, più il ricorso per recuperare i punti di penalizzazione. Dal Cittadella ci si aspettava di più: retrocessione lascia ferite? Vedi anche Novara sottotono?
"Cittadella fatica per valori giocatori, ma le retrocessioni non sono facili. Presumo si rialzerà: ha giocatori forti per la categoria, valori emergono alla lunga. Per quanto riguarda la Triestina, la situazione non rende merito a storia e piazza incredibile. Fa male a chi ama lo sport. Applauso al gruppo per dignità e impegno".
I giocatori della Triestina onorano la maglia nonostante tutto.
"Assolutamente, va reso loro onore: scendono in campo ogni domenica con professionalità. Stessa cosa per esempio al Rimini".
Ora sarà grande sfida contro l'Union Brescia: superata bene la retrocessione con fusione Feralpisalò. Siete protagoniste dietro Vicenza, sarà sfida da Serie B?
"Partita bella, importante, fisica e intensa: il dettaglio farà la differenza tra due squadre forti e complete. Ci sarà una grande cornice di pubblico, affetto per entrambe, vicinanza. Bello spot per Serie C e girone A. A Lecco molto sentita, daremo qualcosina in più".
Obiettivo del Lecco per la stagione? Fino a dove alzare l'asticella?
"Iniziato con consapevolezza di migliorare piazzamento scorso, ma obiettivi possono cambiare. Viviamo settimana per settimana, migliorando individualmente e collettivamente. Le conclusioni si trarranno alla fine, senza limiti precisi: si vedrà dove arriveremo".
Obiettivo personale di Stefano Bonaiti, legato alla squadra?
"Essendo di Lecco, onorare ogni giorno questa maglia e essere esempio per concittadini più piccoli che sognano di indossarla. Poi obiettivi personali sul campo, lavoro quotidiano con staff e compagni. Rendere onore a maglia e colori".
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