Menta: “La Triestina è viva grazie a chi crede nel cuore più che nel profitto”

Menta: “La Triestina è viva grazie a chi crede nel cuore più che nel profitto”TMW/TuttoC.com
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di Laerte Salvini

Un addio carico di emozione e verità. Con un lungo messaggio pubblicato sul proprio profilo Instagram, Alex Menta ha voluto salutare la Triestina e la città di Trieste, mettendo nero su bianco tutto il peso di un’esperienza intensa e umanamente profonda. Il dirigente americano, arrivato in estate con l’obiettivo di rilanciare il club, ha espresso parole toccanti e sincere, ripercorrendo la propria missione, le difficoltà affrontate e l’amore nato per una piazza che, nelle sue parole, è diventata casa.

“Ci sono momenti nella vita in cui le parole non bastano, e questo è uno di quelli. Ieri ho lasciato una squadra e una città che ho imparato ad amare. E la verità è che fa male.
Profondamente.
Quest’estate, la mia missione era semplice e impossibile allo stesso tempo: salvare la squadra. Quella era la realtà. Nessuna favola. Nessun conforto. Nessun tempo per respirare. Ogni singolo giorno era una battaglia contro il tempo, contro i debiti, contro la paura, contro le persone che non ci credevano. Non ho dormito, non mi sono fermato. Ho lottato notte e giorno perché sapevo cosa sarebbe successo se avessi fallito, non a me, ma a tutti coloro che portano questo distintivo nel cuore.
La verità più dura di tutte è svegliarmi oggi, guardarmi allo specchio e sapere di non aver raggiunto il mio obiettivo. Conoscere il mio potenziale, sapere di cosa sono veramente capace e comunque non essere all’altezza… quella sensazione è un peso che mi porterò dietro per molto tempo.
Non mi nascondo dalle responsabilità. Non fuggo dalla realtà. La ammetto. Questa fa male.
Quando tutti gli altri vedevano un club andare in rovina, io vedevo solo una cosa: un club per cui valeva la pena morire. E mi sono buttato nel fuoco di mia spontanea volontà, perché la Triestina meritava qualcuno che non se ne andasse quando le cose si mettevano male. Qualcuno che avrebbe sanguinato per questo. Ho trovato soluzioni quando non ce n’erano. Abbiamo portato nuovi investitori quando le luci erano quasi spente. Abbiamo aperto porte che erano chiuse. Abbiamo dato a questo club una possibilità, non una promessa, una possibilità.
E nella vita, le possibilità a volte bastano per costruire miracoli.
A coloro che sono rimasti leali, a coloro che mi sono stati accanto quando sarebbe stato più facile sparire, il mio rispetto per voi va oltre le parole. Non dimenticherò mai chi è stato con me nell’oscurità e la mia Sara per essere sempre lì per me.
Non ho una casa. Non appartengo a nessun posto. Ecco perché questo fa così male: perché questo posto è diventato casa mia. Questa città, la sua gente, il suo mare, il suo cielo, la sua bellezza. Trieste mi è entrata dentro.
Alla nuova proprietà, voglio dirlo chiaramente: grazie. In un mondo in cui così tanti inseguono denaro ed ego, tu hai scelto l’umanità. Hai fatto sacrifici che la maggior parte delle persone non conoscerà mai. Hai intrapreso una missione che spaventerebbe i più. La Triestina è viva grazie a chi crede ancora nel cuore più che nel profitto.”