Intervista TC

Novara, Khailoti: "Troppi pari ma pochissimi KO. Stiamo crescendo e si vede"

Novara, Khailoti: "Troppi pari ma pochissimi KO. Stiamo crescendo e si vede"TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
Oggi alle 20:30Primo piano
di Sebastian Donzella
fonte Raffaella Bon

Omar Khailoti, difensore del Novara, ai microfoni di TuttoC.com ha commentato la prima parte di stagione degli azzurri, con il record di pareggi in categoria e i primi due successi arrivati nell'ultimo mese.

Quarta stagione al Novara. Quest'anno partiti a rilento ma ora sta andando bene.
"Abbiamo iniziato il campionato a rilento, con tanti pareggi più che altro. Perché abbiamo perso solo due gare, praticamente come le squadre d'alta classifica. È ovvio, comunque, che ci aspettassimo un inizio migliore. Avremmo potuto vincere alcune delle gare pareggiate ma purtroppo così non è stato. Il lavoro iniziato quest'estate, adesso, inizia a dare i frutti e anche domenica si è visto".

Serve la stessa continuità in campo visto col Lecco.
"Siamo contenti della vittoria di domenica contro una squadra forte e in salute. Ma è come se non avessimo fatto ancora niente, perché il campionato è ancora molto lungo. Questa gara comunque ci deve dare delle consapevolezze, ci indica come dovremmo giocare tutte le partite, in questo modo e con questo atteggiamento, con la stessa cattiveria e concentrazione. Non solo durante la partita ma anche nel resto della settimana: bisogna restare sempre sul pezzo".

Che settimana sarà dopo il secondo successo stagionale?
"
Una settimana in cui dovremo andare ancora più forte e sfruttare l'entusiasmo di questa vittoria importantissima. Ma ora dobbiamo pensare già all'Alcione, una squadra altrettanto forte. Sarà una partita tosta e difficile ma che cercheremo di preparare il meglio possibile".

Che tipo di gruppo sta nascendo?
"Il gruppo è un bel gruppo, sano e anche piuttosto giovane, con ragazzi per bene che hanno voglia di migliorarsi e allenarsi forte. E c'è anche la capacità di ascoltare i giocatori più esperti che, sicuramente, possono insegnare qualcosa ai più giovani".

Prima esperienza tra i grandi per mister Zanchetta.
"Abbiamo tutti un buon rapporto. A livello personale mi piace molto il suo essere diretto: dice le cose come stanno, non sono in molti nel calcio a farlo. Ti dice sia le cose positive che quelle negative ma in modo costruttivo. Cerca sempre di farti tirar fuori il massimo sia in allenamento che in partita".

Ti senti ormai un punto fermo della difesa azzurra?
"Direi punto fermo no, ma sono alla mia quarta stagione e, quindi, cerco di dare una mano ai ragazzi più giovani. Cerco di fargli capire quello che la società e i tifosi vogliono da noi, dando consigli e l'esempio negli allenamenti e nell'atteggiamento che bisogna avere, nel dare sempre il massimo quando si viene chiamati in causa".

Avete giocato sia a 3 che a 4 lì dietro. Quale modulo preferisci?
"Non ho preferenze sul modulo, ho giocato molto di più con la difesa a tre negli ultimi anni però anche quella a quattro mi piace. Anche perché, per essere più completo, devo saper giocare in entrambi i modi. Quindi sono sempre aperto ad altre soluzioni e, soprattutto, a quelle che richiede il mister".

Dopo quattro stagioni, con quali compagni ha legato di più?
"Con Ranieri che è al quarto anno al Novara come me e poi con i colleghi di reparto Lorenzini, Bertoncini ed Aygemang. Giochiamo vicini e siamo vicini anche fuori dal campo".

Il tuo rapporto con i tifosi?
"Lo definirei un rapporto ormai consolidato. Son qua da quando ero quasi un ragazzino, avevo vent'anni e mi hanno sempre supportato come tutti i miei compagni. Ogni domenica sono in tribuna e in curva a incitarci, ci sono sempre stati vicini sia nei momenti bui che nei momenti di gioia. C'è un bel legame, quindi, e sono felicissimo di essere a Novara; mi trovo benissimo".

C’è stata una partita in cui hai sentito il calore dei tifosi in modo speciale?
"Sarò scontato ma dico il derby con la Pro Vercelli. È sempre una partita calda e i tifosi ci danno sempre una grandissima mano. È proprio una partita diversa rispetto alle altre".

Fuori dal campo cosa ti piace fare?
"Sono un ragazzo semplice, spesso con la mia ragazza usciamo per vedere posti nuovi, andiamo a mangiare fuori. Altrimenti restiamo in casa per un film o una serie TV, nulla di incredibile insomma".

Riti o scaramanzie?
"Ascolto la stessa playlist ogni gara e la stessa canzone tre volte. Quale? Il titolo lo tengo per me".

Dove ti vedi tra cinque anni?
"Spero in palcoscenici piu alti. Sarebbe un piccolo sogno farlo col Novara. Sarebbe bellissimo poter giocare in Serie A, come del resto sogna chi fa questo mestiere o è un appassionato di calcio, sin da bambino".