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Ospitaletto, Gualandris: "Cura dei dettagli fondamentale in C"

Ospitaletto, Gualandris: "Cura dei dettagli fondamentale in C"TMW/TuttoC.com
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 14:00Primo piano
di Raffaella Bon

In esclusiva per la nostra redazione, Matteo Gualandris, centrocampista classe 2004 dell'Ospitaletto Franciacorta, ha risposto ad alcune nostre domande.

Come è iniziata la passione per il calcio?
«È nata in famiglia, mio padre e mio fratello sono grandi appassionati di calcio e i miei primi ricordi sono legati al pallone rincorso nel giardino di casa». 

C'è un momento o una partita che consideri decisiva nella tua crescita calcistica?
«Ritengo che il lavoro quotidiano sia la migliore ricetta per migliorarsi. Poi è inevitabile che ci siano delle partite a cui una persona sia più legata. Se ripenso al mio primo gol tra i "grandi" è stato in Serie D. Vestivo la maglia della Pro Palazzolo contro il Club Milano e ho segnato al 93', questo ha sancito la vittoria per 1-0. Pensando alla stagione in corso, uno dei momenti che ricorderò per sempre è il primo gol tra i professionisti al Nereo Rocco di Trieste. Davvero un sogno che è diventato realtà e che mi ha dato ulteriore motivazione per allenarmi e migliorare». 

L'approccio alla Serie C come è stato?
«Senza dubbio la differenza tra i dilettanti e i professionisti è notevole, dal punto di vista tecnico e tattico, la cura dei dettagli è ancora più marcata e molti degli avversari che si incontrano di domenica in domenica hanno esperienza nelle categorie superiori. E soprattutto il ritmo durante le partite è molto più alto».

Hai dei modelli o dei giocatori a cui ti ispiri?
«Non mi piace copiare gli altri perché ogni calciatore e più in generale ogni persona ha il proprio modo di affrontare la vita e le competizioni. Ho stima per Kante, non soltanto per i successi in campo ma per il modo di interpretare le partite, con spirito, tenacia e umiltà». 

Come descriveresti il tuo stile di gioco?
«Corsa, dinamismo e voglia di buttarsi negli spazi. Ma anche la grinta nel recupero dei palloni. Io ci credo sempre». 



Su quali aspetti del tuo gioco stai lavorando di più per migliorare?
«Sono impegnato per migliorare nell'esecuzione dei cross, nei dribbling, sulla concentrazione e sulla lucidità nel compiere le scelte giuste nei momenti decisivi della partita. E poi c'è il tiro su cui voglio progredire».

Beh, il tuo gran gol di lunedì contro Dolomiti Bellunesi suggerirebbe il contrario. Ti va di raccontarcelo?
«Quando è partito Claudio Messaggi speravo che quella palla arrivasse proprio a me. Così è stato poi ho controllato molto bene la palla e ho calciato di collo, una scelta che faccio raramente. Ed è andata bene».

Qual è la preparazione mentale alle partite difficili?
«Mi piace passare del tempo con gli amici e con la mia ragazza. Poi mi concentro soltanto su me stesso, due ore prima del match entro nella bolla».

Qual è il consiglio più utile che hai ricevuto da un allenatore o da un compagno di squadra?
«Non appena posso, lo ricordo sempre con piacere, l'allenatore della Primavera, Mauro Bertoni, mi fece capire quanto fosse importante la disciplina nel calcio, il rispetto dello staff tecnico, dei magazzinieri, degli avversari. E tecnicamente mi insegnò che il tiro migliore è quello preciso, anziché quello forte».

Raccontaci la tua esperienza alla FeralpiSalò.
«Ho trascorso cinque anni meravigliosi in cui sono cresciuto come persona e come giocatore. Ovviamente i progressi superficiali ma evidenti riguardano il fisico, a 15 anni facevo tanta fatica, ero piccolo. Poi la crescita costante e il passaggio in Primavera mi hanno fatto capire che in quel contesto ci potevo stare. Ho fatto persino qualche allenamento con la prima squadra della FeralpiSalò nell'anno della Serie B, in quel gruppo c'erano giocatori con esperienza in Serie A come Ceppitelli. È stata una tappa importante».

Come sta andando all'Ospitaletto Franciacorta?
«Siamo consapevoli del cammino che abbiamo di fronte. Abbiamo messo in conto di dover incappare in qualche sconfitta per adattarci alla categoria, siamo una neopromossa. Qui ogni vittoria è una grande gioia e l'aspetto più stimolante di questo percorso è il piacere di conquistare qualcosa di nuovo. Poi condividere queste emozioni con un gruppo così, è il valore aggiunto in questa avventura». 

Quali sono gli obiettivi personali che ti poni in questa stagione?
«L'obiettivo è soltanto uno, e non penso sia molto diverso da quello dei miei compagni: dimostrare di essere all'altezza della categoria. E vi è un solo modo per farlo, con la salvezza a fine anno».